Calcolo alle colecisti: è il caso di operare?
Salve, sono una ragazza di 22 anni che nel 2004, in seguito ad un’analisi del sangue che riportò i valori di bilirubina totale a 2.4 e diretta a 0.4, si sottopose ad un esame ecografico che rilevò un calcolo alle colecisti di 1.4 cm.
Col mio chirurgo appurammo che si trattava di un calcolo “ereditario”, in quanto nella mia famiglia sono numerosi i casi di calcolosi. Siccome fino ad allora non avevo avuto coliche, mi fu prescritta una cura con Ursobil HT (una pillola al giorno per 20 giorni) da seguire per un anno, fino alla successiva ecografia e visita.
Nel 2006, il calcolo era diminuito di 4 mm e la bilirubina totale a 1.3, ma all’inizio del 2007 ebbi un primo episodio di colica durante il quale non avvertii molto dolore, ma rigettai in continuazione per tutto il giorno. Dalle analisi fu riscontrato un leggero aumento della bilirubina totale a 1.6 mentre il calcolo era ulteriormente diminuito a 0,9 cm, così il mio chirurgo mi disse di continuare ad assumere Ursobil nella stessa quantità ma tutti i giorni, senza sospensioni.
Da allora ho avuto altri due, tre episodi di coliche, sempre come il precedente, e di tanto in tanto quale rapida ma molto dolorosa fitta al lato destro dell’addome.
Quest’anno, con mio grande stupore, il calcolo risulta aumentato a 1,57 cm, nonostante sia stata come sempre molto attenta ad evitare cibi grassi, fritture, latticini grassi, uova...
A questo punto mi chiedo se non sia il caso di intervenire chirurgicamente: fino ad ora i chirurghi da me sentiti hanno avuto pareri contrastanti, in quanto alcuni dicono di intervenire e “tagliare la testa al toro”, altri dicono che sono giovane e non è consigliabile l’operazione.
Oltre ad un Vostro gentile parere in merito, vorrei sapere perché il fatto di essere giovane trattiene alcuni chirurghi dal consigliarmi l’operazione?
Vi ringrazio per l’attenzione accordatami e per le eventuali risposte che vorrete fornirmi.
Ilaria
Col mio chirurgo appurammo che si trattava di un calcolo “ereditario”, in quanto nella mia famiglia sono numerosi i casi di calcolosi. Siccome fino ad allora non avevo avuto coliche, mi fu prescritta una cura con Ursobil HT (una pillola al giorno per 20 giorni) da seguire per un anno, fino alla successiva ecografia e visita.
Nel 2006, il calcolo era diminuito di 4 mm e la bilirubina totale a 1.3, ma all’inizio del 2007 ebbi un primo episodio di colica durante il quale non avvertii molto dolore, ma rigettai in continuazione per tutto il giorno. Dalle analisi fu riscontrato un leggero aumento della bilirubina totale a 1.6 mentre il calcolo era ulteriormente diminuito a 0,9 cm, così il mio chirurgo mi disse di continuare ad assumere Ursobil nella stessa quantità ma tutti i giorni, senza sospensioni.
Da allora ho avuto altri due, tre episodi di coliche, sempre come il precedente, e di tanto in tanto quale rapida ma molto dolorosa fitta al lato destro dell’addome.
Quest’anno, con mio grande stupore, il calcolo risulta aumentato a 1,57 cm, nonostante sia stata come sempre molto attenta ad evitare cibi grassi, fritture, latticini grassi, uova...
A questo punto mi chiedo se non sia il caso di intervenire chirurgicamente: fino ad ora i chirurghi da me sentiti hanno avuto pareri contrastanti, in quanto alcuni dicono di intervenire e “tagliare la testa al toro”, altri dicono che sono giovane e non è consigliabile l’operazione.
Oltre ad un Vostro gentile parere in merito, vorrei sapere perché il fatto di essere giovane trattiene alcuni chirurghi dal consigliarmi l’operazione?
Vi ringrazio per l’attenzione accordatami e per le eventuali risposte che vorrete fornirmi.
Ilaria
[#1]
La calcolosi sintomatica e' un' indicazione all' intervento di colecistectomia possibilmente laparoscopica, a prescindere dall' eta', dalle dimensioni e dal numero del calcoli.Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.9k visite dal 26/06/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.