Ernia inguinale post intervento
SALVE SONO UN RAGAZZO DI 36 ANNI E NEL MAGGIO 2006 HO SUBITO UN INTERVENTO DI ERNIA INGUINALE DX NELL'OSPEDALE DELLA MIA CITTA.LA SERA STESSA L'INTERVENTO IL MEDICO CHE MI HA OPERATO E VENUTO A COMUNICARMI CHE OLTRE L'ERNIA AVEVA TROVATO UN LINFONODO E L'AVEVA ESTRATTO E PORTATO AD ANALIZZARE, E MENTRE METTEVA DEI PUNTI AVEVA PURTROPPO CUCITO ALCUNI NERVETTI,MI DISSE DI NON PREOCCUPARMI CHE NON AVREI AVUTO PROBLEMI.L'INDOMANI DOVEVO ESSERE DIMESSO E MI FECERO ALZARE DAL MIO LETTO PER FARE I PRIMI PASSI, MA DOPO ALCUNI PASSI AVVERTII UN DOLORE FORTISSIMO COME UNO STRAPPO NON DESCRIVIBILE ,CADETTI A TERRA E SENTTI COME DEL LIQUIDO CORRERE ALL'INTERNO DELLA COSCIA.RIMASI ALL'OSPEDALE UN ALTRO GIORNO PER CONTROLLO E POI MI DIMETTERO.DA ALLORA INIZIA LA MIA STORIA DOLORI PERSISTENTI FINO AD OGGI,NON POSSO SOLLEVARE PESI A VOLTE HO DELLE FITTE E QUANDO SONO SDRAIATO FERMO SENTO COME SE NELL'INGUINE SI MUOVESSE QUALCOSA. PER TANTE VOLTE SONO STATO VISITATO DALLO STESSO CHIRURGO SENZA NESSUN AIUTO,DA OTTOBRE SCORSO HO INIZIATO A CONSULTARE ALTRI CHIRURGHI O FATTO DIVERSE VISITE COME ELETTRONEUROGRAFIA ECOGRAFIA E RISONANZA MAGNETICA INGUINALE,DOVE SONO PRESENTI LINFONODI ,A DESTRA SONO EVIDENTIGLI ESITI DI INTERVENTO,CON PICCOLAAREA IPOINTENSA AMBITO SOTTOCUTANEO AL DI SOPRA DELLA PIEGA INGUINALE DAVANTI AL TENDINE DEL MUSCOLO OBLIQUO ESTERN DELL'ADDOME.DOPO DI CHE SONO STATO DA UN ALTRO CHIRURGO E MI HA DIAGNOSTICATO CHE QUELLO CHE HO IO SUCCEDE VERAMENTE A POCHI,HO DEI PROBLEMI DI TIPO NEUROMUSCOLARE IN REGIONE INGUINO CRURALE,E QUINDI NON ESISTONO INDICAZIONI PER UN EVENTUALE INTERVENTO RIPARATORIO.DUNQUE CHIEDO A VOI UNA VOSTRA VALUTAZIONE GRAZIE
[#1]
Concordo con quanto espresso dai colleghi che hanno avuto la possibilità di visitarla. In questi casi non esistono interventi specifici, e la terapia consigliata è di tipo antinfiammatoria ed antidolorifica
Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile
[#2]
Ex utente
LA RINGRAZIO PER IL SUO INTERVENTO AL CASO, VORREI SAPERE VISTO CHE NON ESISTONO INTERVENTI SPECIFICI E VISTO CHE IO HO SEMPRE SVOLTO IMPIEGHI MANUALI DOVE OGNI GIORNO O QUASI SI EFFETUANO SFORZI FISICI, SOLLEVAMENTO DI PESI, DOVE NON E PERMESSO SEDERSI, COSA DOVREI FARE OLTRE LA TERAPIA, ANCHE PERCHE ORA SONO QUASI 2 ANNI CHE NON LAVORO.QUANDO SONO STATO OPERATO LAVORAVO E QUANDO SON RIENTRATO DOPO 3 GIORNI SONO STATO LICENZIATO PERCHE NON POTEVO SVOLGERE QUEL TIPO DI LAVORO CAUSA QUESTI DOLORI.LE CHIEDO ALLORA SE NON POTRO FARE PIU IL MIO LAVORO E SE SI POTEVA EVITARE .LA RINGRAZIO
[#3]
Gentile signore,
purtroppo esistono casi in cui non è possibile sapere preventivamente quelle che possono essere varianti anatomiche o conseguenze postchirurgiche ad esempio per un intrappolamento nervoso all'interno della cicatrice o per "problemi di tipo neuromuscolare in regione inguino crurale". E se è difficile la valutazione preoperatoria il trattamento post-operatorio diventa quasi impossibile. Del resto gli esami fin qui effettuati non hanno evidenziato alterazioni degne di trattamento. Per quanto riguarda se si poteva evitare penso proprio di no visto che avrebbe dovuto evitare l'intervento chirurgico, che in caso di ernia inguinale è indispensabile.
Cordiali saluti
purtroppo esistono casi in cui non è possibile sapere preventivamente quelle che possono essere varianti anatomiche o conseguenze postchirurgiche ad esempio per un intrappolamento nervoso all'interno della cicatrice o per "problemi di tipo neuromuscolare in regione inguino crurale". E se è difficile la valutazione preoperatoria il trattamento post-operatorio diventa quasi impossibile. Del resto gli esami fin qui effettuati non hanno evidenziato alterazioni degne di trattamento. Per quanto riguarda se si poteva evitare penso proprio di no visto che avrebbe dovuto evitare l'intervento chirurgico, che in caso di ernia inguinale è indispensabile.
Cordiali saluti
[#5]
Non ho detto questo, ma penso che solo il tempo le potrà dare una risposta precisa.
Perchè invece non prova a rivolgersi al suo medico curante per chiedergli se copnosce qualche medico che pratica la terapia del dolore (in genere anestesisti) per sottoporgli il suo problema.
Cordiali saluti
Perchè invece non prova a rivolgersi al suo medico curante per chiedergli se copnosce qualche medico che pratica la terapia del dolore (in genere anestesisti) per sottoporgli il suo problema.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.9k visite dal 14/04/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.