Pubalgia cronica
Salve,
Premesso che la mia attività sportiva è stata solo qualche occasionale partita di calcetto (senza praticare mai alcun tipo di riscaldamento pre-partita perchè ritenuta dallo scrivente una perdita di tempo) nonchè attività di palestra pesistica ove l'esercizio più fastidioso erano gli addominali bassi eseguiti nel seguente modo: disteso con sollevamento delle gambe unite verso l'alto; con tale esercizio accusavo bruciore sulla parte dell'inguine dx ed inoltre svolgendo attività lavorativa sedentaria in alcuni episodi avvertivo un blocco sulla parte dx del bacino sentendo la necessità di sbloccarlo. Tale sblocco (eseguito con movimento rotatorio del bacino verso sx e apertura della coscia dx - ovvero un movimento in contrapposizione - ) risultava estremamente doloroso caratterizzato da un dolore spilliforme all'inguine che si irradiava alla coscia interna dx.
Circa 16 mesi fà mi svegliai di notte con forti e lancinanti dolori (tipo scosse elettriche e spilliformi) sul quadricipide dx.
Accertamenti diagnostici Ecografia Inguine, Rx anca dx risultarono negativi rilevando semplicemente un ispessimento dei tessuti attorno all'inguine - quindi alcuna protrusione.
Diagnosi: Pubalgia Acuta da sforzo.
Ebbene alla luce di quanto sopra rappresentato nonostante l'uso di farmaci (antinfiammatori cortisonici per via orale, pomate, tecarterapie, riposo assoluto da attività sportive, straching ecc.. ec...) tale patologia persiste ancora oggi con sintomi fortunatamente attenuati ma molto fastidiosi.
Da circa 16 mesi appunto non riesco a fare lunghe passeggiate e/o praticare alcun sport agonistico dovuto al fastidio stesso che aumenta con il movimento.
Anche stando seduto il maledetto dolore/fastidio è presente.
Indumenti intimi troppo aderenti accentuano il fastidio sul taglio inguine/ coscia.
Alla luce di quanto sopra rappresentato, vorrei capire se, così come mi è stato riferito, una soluzione definitiva potrebbe essere un intervento chirurgico trattato con tecniche simili a quello delle ernie poichè la pubalgia rientra nella categoria della cosiddetta "ernia dello sportivo".
Se si in cosa consisterebbe tale intervento e quali rischi/benefici comporterebbe.
Nella speranza di esser stato abbastanza chiaro nell'esposizione attendo vivamente una risposta chiara, completa ed esaustiva per poter mettere fine a questa maledettissima e fastidiosissima patologia.
Premesso che la mia attività sportiva è stata solo qualche occasionale partita di calcetto (senza praticare mai alcun tipo di riscaldamento pre-partita perchè ritenuta dallo scrivente una perdita di tempo) nonchè attività di palestra pesistica ove l'esercizio più fastidioso erano gli addominali bassi eseguiti nel seguente modo: disteso con sollevamento delle gambe unite verso l'alto; con tale esercizio accusavo bruciore sulla parte dell'inguine dx ed inoltre svolgendo attività lavorativa sedentaria in alcuni episodi avvertivo un blocco sulla parte dx del bacino sentendo la necessità di sbloccarlo. Tale sblocco (eseguito con movimento rotatorio del bacino verso sx e apertura della coscia dx - ovvero un movimento in contrapposizione - ) risultava estremamente doloroso caratterizzato da un dolore spilliforme all'inguine che si irradiava alla coscia interna dx.
Circa 16 mesi fà mi svegliai di notte con forti e lancinanti dolori (tipo scosse elettriche e spilliformi) sul quadricipide dx.
Accertamenti diagnostici Ecografia Inguine, Rx anca dx risultarono negativi rilevando semplicemente un ispessimento dei tessuti attorno all'inguine - quindi alcuna protrusione.
Diagnosi: Pubalgia Acuta da sforzo.
Ebbene alla luce di quanto sopra rappresentato nonostante l'uso di farmaci (antinfiammatori cortisonici per via orale, pomate, tecarterapie, riposo assoluto da attività sportive, straching ecc.. ec...) tale patologia persiste ancora oggi con sintomi fortunatamente attenuati ma molto fastidiosi.
Da circa 16 mesi appunto non riesco a fare lunghe passeggiate e/o praticare alcun sport agonistico dovuto al fastidio stesso che aumenta con il movimento.
Anche stando seduto il maledetto dolore/fastidio è presente.
Indumenti intimi troppo aderenti accentuano il fastidio sul taglio inguine/ coscia.
Alla luce di quanto sopra rappresentato, vorrei capire se, così come mi è stato riferito, una soluzione definitiva potrebbe essere un intervento chirurgico trattato con tecniche simili a quello delle ernie poichè la pubalgia rientra nella categoria della cosiddetta "ernia dello sportivo".
Se si in cosa consisterebbe tale intervento e quali rischi/benefici comporterebbe.
Nella speranza di esser stato abbastanza chiaro nell'esposizione attendo vivamente una risposta chiara, completa ed esaustiva per poter mettere fine a questa maledettissima e fastidiosissima patologia.
[#1]
L'ernia dello sportivo e' una falsa ernia, che talvolta viene persino operata, mentre in realta' e' una pubalgia che avrebbe bisogno di essere trattata esclusivamente con il riposo funzionale, nonche' qualche eventuale ausilio fornito dagli antinfiammatori e dagli antidolorifici.
La prima cosa che le consiglio di fare e' pero' quella di sottoporsi ad una visita chirurgica, proprio per escludere, una volta per tutte, che non si tratti effettivamente di ernia inguinale: non si sa mai, l'ecografia non e' sufficiente per escluderlo.
Una volta stabilito con certezza che non si tratta di ernia, e che quindi la Chirurgia non e' indicata, potra' rivolgersi ad un Fisiatra o ad un Ortopedico, con il preciso intento di mettere in atto un piano terapeutico adatto al suo caso. Senza dimenticare, come gia' le ho accennato, che il riposo sara' responsabile per almeno l'80% della effettiva e completa guarigione.
Cordiali saluti
La prima cosa che le consiglio di fare e' pero' quella di sottoporsi ad una visita chirurgica, proprio per escludere, una volta per tutte, che non si tratti effettivamente di ernia inguinale: non si sa mai, l'ecografia non e' sufficiente per escluderlo.
Una volta stabilito con certezza che non si tratta di ernia, e che quindi la Chirurgia non e' indicata, potra' rivolgersi ad un Fisiatra o ad un Ortopedico, con il preciso intento di mettere in atto un piano terapeutico adatto al suo caso. Senza dimenticare, come gia' le ho accennato, che il riposo sara' responsabile per almeno l'80% della effettiva e completa guarigione.
Cordiali saluti
dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com
[#2]
Utente
Grazie x la sua gentile risposta..
Avevo comunque fatto presente che il riposo è durato per ben 16 mesi contornato da farmaci, straching e tecarterapie con scarsi risultati.
Mi chiedo quale altro esame sarebbe indicato per escludere che si tratti di ernia inguinale (oltre a quelli già eseguiti dal sottoscritto).
Sentivo parlare di un eventuale ricostruzione del tendine malato mediante intervento in laparoscopia caratterizzato dall'inserimento di un sostegno in 3d.
Avevo comunque fatto presente che il riposo è durato per ben 16 mesi contornato da farmaci, straching e tecarterapie con scarsi risultati.
Mi chiedo quale altro esame sarebbe indicato per escludere che si tratti di ernia inguinale (oltre a quelli già eseguiti dal sottoscritto).
Sentivo parlare di un eventuale ricostruzione del tendine malato mediante intervento in laparoscopia caratterizzato dall'inserimento di un sostegno in 3d.
[#3]
Non ci sono esami strumentali che possano sostituire una visita chirurgica. O meglio, ci sono ma i risultati sarebbero meno affidabili. Se non vuole perdere tempo e soldi, e contemporaneamente vuole una risposta certa, deve farsi visitare da un Chirurgo. Per quanto riguarda la ricostruzione di un tendine in laparoscopia non saprei cosa dirle: provi a parlarne con un Ortopedico. Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.6k visite dal 01/12/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.