Cisti sacro coccigea
Buongiorno,
sono una ragazza di 23 anni e mi è stata diagnosticata una fistola sacro coccigea. L'ho scoperta per caso, perchè appena avuta da una persona di mia conoscenza. Il medico di base non l'ha riconosciuta, perchè non mi procurava nessun dolore (e credo anche perchè non rientro nelle categorie indicate come quelle più a rischio). In ogni caso dopo una visita dal chirurgo che mi ha fatto una piccola incisione per evitare l'infiammazione, ora attendo l'intervento che non avverrà fino a settembre-ottobre. Nel frattempo la piccola ferita si sta chiudendo e vorrei cercare di prevenire in ogni modo una ulteriore suppurazione, visto che mi aspettano tre settimane di ferie all'estero. Come mi devo comportare? Ci sono attività che dovrei evitare? In genere ogni quanto avvengono le suppurazioni? Ed inoltre perchè, a differenza degli altri casi di cui ho letto, nel mio caso non ho sentito dolore?
Grazie, cordiali saluti
daniela
[#1]
Gentile Utente,
non è poi così raro che un sinus pilonidale rimanga silente per moltissimi anni. In genere è il primo episodio di infiammazione, spesso con rialzo termico e drenaggio spontaneo all'esterno di materiale sierocorpuscolato (pus), a rivelarne la presenza. Altre volte, sin da piccoli ci si ricorda della presenza di uno o più forellini in corrispondenza del solco intergluteo, del tutto asintomatici anche questi, proprio fino all'insorgere di un episodio di flogosi.
E' bene ricordare che spesso, nonostante i segni e i sintomi esteriori siano lievi o assenti, dal sinus primitivo possono muoversi in profondità dei tragitti flogistici più o meno lunghi e di disposizione svariatissima (i cosiddetti tramiti fistolosi) che spesso complicano la patologia e ne rendono difficile e problematico il trattamento.
Quindi concordo con il collega che Le ha consigliato l'intervento, spero inteso in senso radicale e definitivo. Evitiamo le recidive e l'ipotesi di successivi interventi sulla zona che andrebbero evitati sempre ma a maggior ragione esclusi in un paziente di sesso fenmminile.
Non condivido molto la decisione di incidere la formazione, ma i dati che Lei mi fornisce non sono sufficienti a capirne le motivazioni (doveva essere suppurata?). Il collega avrà avuto i suoi buoni motivi.
Quando e se il sinus si infetterà? Chi può dirlo.
Precauzioni?
Le solite: non stia troppo seduta, eviti il sudore e la macerazione cutanea locale, si lavi tranquillamente con un buon sapone antisettico ma si asciughi perfettamente subito dopo, faccia una tricotomia se necessario con creme depilatorie e MAI con rasoi, usi biancheria intima di cotone, porti con sè farmaci anti-infiammatori ed antibiotici orali.
Affettuosi auguri di buon riposo e, comunque vadano le cose, mi raccomando si operi al più presto.
Cordialisssimi saluti
Prof. Giovanni MARTINO
non è poi così raro che un sinus pilonidale rimanga silente per moltissimi anni. In genere è il primo episodio di infiammazione, spesso con rialzo termico e drenaggio spontaneo all'esterno di materiale sierocorpuscolato (pus), a rivelarne la presenza. Altre volte, sin da piccoli ci si ricorda della presenza di uno o più forellini in corrispondenza del solco intergluteo, del tutto asintomatici anche questi, proprio fino all'insorgere di un episodio di flogosi.
E' bene ricordare che spesso, nonostante i segni e i sintomi esteriori siano lievi o assenti, dal sinus primitivo possono muoversi in profondità dei tragitti flogistici più o meno lunghi e di disposizione svariatissima (i cosiddetti tramiti fistolosi) che spesso complicano la patologia e ne rendono difficile e problematico il trattamento.
Quindi concordo con il collega che Le ha consigliato l'intervento, spero inteso in senso radicale e definitivo. Evitiamo le recidive e l'ipotesi di successivi interventi sulla zona che andrebbero evitati sempre ma a maggior ragione esclusi in un paziente di sesso fenmminile.
Non condivido molto la decisione di incidere la formazione, ma i dati che Lei mi fornisce non sono sufficienti a capirne le motivazioni (doveva essere suppurata?). Il collega avrà avuto i suoi buoni motivi.
Quando e se il sinus si infetterà? Chi può dirlo.
Precauzioni?
Le solite: non stia troppo seduta, eviti il sudore e la macerazione cutanea locale, si lavi tranquillamente con un buon sapone antisettico ma si asciughi perfettamente subito dopo, faccia una tricotomia se necessario con creme depilatorie e MAI con rasoi, usi biancheria intima di cotone, porti con sè farmaci anti-infiammatori ed antibiotici orali.
Affettuosi auguri di buon riposo e, comunque vadano le cose, mi raccomando si operi al più presto.
Cordialisssimi saluti
Prof. Giovanni MARTINO
Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it
[#2]
Utente
Grazie mille per le risposte ed i consigli che mi hanno permesso di trascorrere tranquillamente le mie vacanze all'estero.
Avrei però un'ulteriore domanda da porvi: circa un mese dopo aver scoperto e effettuato la suppurazione del sinus pilonidale, ho eseguito alcuni esami del sangue di ruotine dai quali risulta un titolo antistreptolisinico (TAS) più alto della norma (336 Ul/mL)(mentre i fattori reumatoidi e la v.e.s. sono nella norma). Vorrei sapere se ci piò essere una connessione tra le due cose, se l'infiammazione della cisti pilonidale può aver causato un aumento di questo titolo.
Grazie ancora,
Cordiali saluti,
Daniela
Avrei però un'ulteriore domanda da porvi: circa un mese dopo aver scoperto e effettuato la suppurazione del sinus pilonidale, ho eseguito alcuni esami del sangue di ruotine dai quali risulta un titolo antistreptolisinico (TAS) più alto della norma (336 Ul/mL)(mentre i fattori reumatoidi e la v.e.s. sono nella norma). Vorrei sapere se ci piò essere una connessione tra le due cose, se l'infiammazione della cisti pilonidale può aver causato un aumento di questo titolo.
Grazie ancora,
Cordiali saluti,
Daniela
[#3]
La cisti pilonidale ( o cisti a nido di peli) è caratteristica della regione sacro-coccigea.
Essa può andare incontro a una o più complicanze suppurative e abbastanza facilmente, se non correttamente trattata, recidiva.
Una delle tecniche meno note, ma molto efficace, è quella della crionecrosi ( necrosi da freddo)
L’intervento, che pratico da oltre 30 anni, si svolge in ambulatorio (ovviamente attrezzato, in anestesia locale, e consiste nel portare, con un apparecchio chiamato “criotomo” la regione interessata dalla cisti, a circa -90°C, ovvero a meno 90 gradi centigradi.
La necrosi che interessa il tessuto, a causa della bassa temperatura, guarirà in pochi giorni, e la cicatrizzazione avverrà in circa tre/quattro settimane.
Durante tale periodo è possibile attendere alla propria attività lavorativa !
Il Paziente, effettuato l’intervento, torna immediatamente al suo domicilio, o, se giunge da lontano, sosterà per 48 ore in albergo.
Può immediatamente attendere alla normale vita quotidiana, perché sede dell’intervento e le medicazioni sono assolutamente indolori.
Vada a www.cistipilonidale.it
Essa può andare incontro a una o più complicanze suppurative e abbastanza facilmente, se non correttamente trattata, recidiva.
Una delle tecniche meno note, ma molto efficace, è quella della crionecrosi ( necrosi da freddo)
L’intervento, che pratico da oltre 30 anni, si svolge in ambulatorio (ovviamente attrezzato, in anestesia locale, e consiste nel portare, con un apparecchio chiamato “criotomo” la regione interessata dalla cisti, a circa -90°C, ovvero a meno 90 gradi centigradi.
La necrosi che interessa il tessuto, a causa della bassa temperatura, guarirà in pochi giorni, e la cicatrizzazione avverrà in circa tre/quattro settimane.
Durante tale periodo è possibile attendere alla propria attività lavorativa !
Il Paziente, effettuato l’intervento, torna immediatamente al suo domicilio, o, se giunge da lontano, sosterà per 48 ore in albergo.
Può immediatamente attendere alla normale vita quotidiana, perché sede dell’intervento e le medicazioni sono assolutamente indolori.
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 16.6k visite dal 03/08/2005.
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