Il 28 gennaio sono stata operata col metodo longo alle emorroidi
Egregi dott.ri vi scrivo per avere un vostro parere.Il 28 gennaio sono stata operata col metodo Longo alle emorroidi di 3°,l' intervento è andato bene,anche se ho avuto un ematoma interno che però è guarito dopo una settimana circa. Il mio dubbio è che ancora oggi soffro di disturbi legati alle emorroidi. Le protuberanze che normalmente escono dopo l' operazione non sono ancora rientrate anzi, a me sembra quasi di avere ancora le emorroidi,il dolore c'è ancora accompagnato spesso da bruciore e fitte. Quando vado di corpo mi fuoriesce del muco capita alle volte anche se faccio solo aria. Sono preoccupata perchè dopo tutti i dolori avuti speravo finalmente di star bene invece stò quasi peggio di prima...il chirurgo che mi ha operata dice che è tutto a posto e mi ha dato una pomata "colostrumgel" che a quanto pare non serve a nulla.Vi prego ditemi che non ho fatto questa operazione per niente, sento molte persone che si lamentano per la tecnica Longo ma i medici la trovano la più indicata.Tra l' altro ma non sò se è inerente, da quando ho fatto l' operazione soffro spesso di mal di pancia, ho spesso dolori alla testa anche molto forti e ho sempre 2 linee di febbre.Specifico che gli esami dell' emocromo che mi hanno fatto prima di dimettermi erano perfetti.Aspetto con ansia la vostra risposta.Grazie.
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Gentile Utente
Sono in completa sintonia con i colleghi che ritengono la tecnica di Longo l'unica indicata nel trattamento della malattia emorroidaria,purchè questa venga eseguita da colleghi che hanno una provata esperienza.Quello che riferisci merita una giusta rivalutazione della situazione locale.In alcuni casi è possibile che una errata valutazione del prolasso mucoso interno determina una ridotta resezione di questo ed un residuo di malattia emorroidaria.Tale condizione è responsabile della recidiva anche nei pazienti trattati con emorroidectomia sec Milligan-Morgan.In alcuni casi i pazienti riferiscono la presenza di "protuberanze"(marische)che confondono con il tessuto emorroidario.Tali "pliche" ipertrofiche dell'anoderma andrebbero asportate contemporaneamente all'intervento di Longo.Nel tuo caso ,se la sintomatologia dichiarata(bruciori e fitte)è legata alla presenza e mancata resezione di tali neoformazioni,queste possono essere asportate in anestesia locale.
Sono in completa sintonia con i colleghi che ritengono la tecnica di Longo l'unica indicata nel trattamento della malattia emorroidaria,purchè questa venga eseguita da colleghi che hanno una provata esperienza.Quello che riferisci merita una giusta rivalutazione della situazione locale.In alcuni casi è possibile che una errata valutazione del prolasso mucoso interno determina una ridotta resezione di questo ed un residuo di malattia emorroidaria.Tale condizione è responsabile della recidiva anche nei pazienti trattati con emorroidectomia sec Milligan-Morgan.In alcuni casi i pazienti riferiscono la presenza di "protuberanze"(marische)che confondono con il tessuto emorroidario.Tali "pliche" ipertrofiche dell'anoderma andrebbero asportate contemporaneamente all'intervento di Longo.Nel tuo caso ,se la sintomatologia dichiarata(bruciori e fitte)è legata alla presenza e mancata resezione di tali neoformazioni,queste possono essere asportate in anestesia locale.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
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Ex utente
La ringrazio per la sua risposta, quindi secondo lei dovrei sottopormi nuovamente ad un intervento? Non è possibile che queste "protuberanze" col tempo si riassorbano (mi è stato detto che ci vuole del tempo).Il chirurgo che mi ha operata dice che è normale ci siano e che rientreranno da sole...a questo punto non so cosa pensare. Il chirurgo che mi ha operata ha effettuato diverse operazioni come la mia andate tutte a buon fine quindi non credo sia dovuto alla poca esperienza.Rimane comunque il fatto che secondo lei non dovrei avere più bruciori e fitte giusto?
[#3]
Gentile Utente
Nel mio intervento ho cercato di spiegare che cosa sono le "protuberanze" che i pazienti notano dopo l'intervento e la possibilità,se sono sintomatiche,di asportrle in anestesia locale.Non escludo che queste, che presumo siano pliche anali edematose, si riducano spontaneamente insieme alla sintomatologia riferita.Ma il tutto richiede una precisa valutazione ,altrimenti , a distanza rimaniamo solo nel campo delle ipotesi.Si rivolga con fiducia al suo curante che già le ha dato delle assicurazioni,da chirurgo esperto saprà sicuramente seguire l'evoluzione.
Nel mio intervento ho cercato di spiegare che cosa sono le "protuberanze" che i pazienti notano dopo l'intervento e la possibilità,se sono sintomatiche,di asportrle in anestesia locale.Non escludo che queste, che presumo siano pliche anali edematose, si riducano spontaneamente insieme alla sintomatologia riferita.Ma il tutto richiede una precisa valutazione ,altrimenti , a distanza rimaniamo solo nel campo delle ipotesi.Si rivolga con fiducia al suo curante che già le ha dato delle assicurazioni,da chirurgo esperto saprà sicuramente seguire l'evoluzione.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8k visite dal 24/02/2008.
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