Problemi del post operatorio per ernia inguinale sinistra
Buon giorno, ho 64 anni e, dopo la destra, 10 anni fa, due giorni fa sono stato operato di ernia inguinale sinistra con metodo Liectestein.(3 anni fa ho subito un intervento di doppio bypass coronarico in quanto non potevano mettermi lo stent medicato perchè allergico all'aspirina)
L'intevento è durato un'ora esatta (durante l'operazione vedevo l'orologio); l'ernia era piuttosto prominente e il chirurgo mi aveva rassicurato che, propprio per questo, era un intervento senza particolari difficoltà. Mi hanno fatto la "spinale" mentre la volta precedente la "epidurale" ma l'intervento era durato solo mezz'ora (sempre con retina ma presso una struttura privata),
Sono stato dimesso dopo 7 ore con prescrizione di bustine di paracetamolo per il dolore e, in caso non sufficienti, di tachipirina 500. Ieri sera ho avuto 38.3 di febbre.
Mi fa parecchio male la ferita nei momenti di cambio posizione anche se sono riuscito a camminare per 10 minuti come mi avevano consigliato.
Purtroppo non riesco ad evacuare, pur avendo lo stimolo, ed ho paura di sforzare. Mi consiglia un clistere o altro?
Leggendo altri consulti pare che la mia situazione sia nella norma ma non mi risulta aver fatto una terapia antibiotica come sembra in questi casi.
Il controllo dal chirurgo lo avrò già domani, a soli 3 giorni dall'operazione.
La volta precedente non ricordo di aver avuto tanto dolore ed ho paura che sia in corso una infezione.
Oltre a quanto provo cosa mi consiglia di chiedere alla visita di controllo? almeno l'antibiotico non sarebbe opportuno ? Potrebbe esserci stata qualche complicanza dato che si sono raddoppiati i tempi rispetto alla volta precedente ? (l'infermiera mi ha detto che c'era un allievo chirurgo come aiuto e questo rallenta i tempi normali).
La ringrazio ed attendo fiducioso.
L'intevento è durato un'ora esatta (durante l'operazione vedevo l'orologio); l'ernia era piuttosto prominente e il chirurgo mi aveva rassicurato che, propprio per questo, era un intervento senza particolari difficoltà. Mi hanno fatto la "spinale" mentre la volta precedente la "epidurale" ma l'intervento era durato solo mezz'ora (sempre con retina ma presso una struttura privata),
Sono stato dimesso dopo 7 ore con prescrizione di bustine di paracetamolo per il dolore e, in caso non sufficienti, di tachipirina 500. Ieri sera ho avuto 38.3 di febbre.
Mi fa parecchio male la ferita nei momenti di cambio posizione anche se sono riuscito a camminare per 10 minuti come mi avevano consigliato.
Purtroppo non riesco ad evacuare, pur avendo lo stimolo, ed ho paura di sforzare. Mi consiglia un clistere o altro?
Leggendo altri consulti pare che la mia situazione sia nella norma ma non mi risulta aver fatto una terapia antibiotica come sembra in questi casi.
Il controllo dal chirurgo lo avrò già domani, a soli 3 giorni dall'operazione.
La volta precedente non ricordo di aver avuto tanto dolore ed ho paura che sia in corso una infezione.
Oltre a quanto provo cosa mi consiglia di chiedere alla visita di controllo? almeno l'antibiotico non sarebbe opportuno ? Potrebbe esserci stata qualche complicanza dato che si sono raddoppiati i tempi rispetto alla volta precedente ? (l'infermiera mi ha detto che c'era un allievo chirurgo come aiuto e questo rallenta i tempi normali).
La ringrazio ed attendo fiducioso.
[#1]
Gentile signore innanzitutto ogni intervento fa storia a se.Il dolore nei primi giorni dopo un intervento di plastica erniaria è del tutto normale e anche il rialzo febbrile. È molto improbabile che vi possa essere una infezione del sito chirurgico. Per quanto riguarda il problema intestinale può tranquillamente prendere un blando purgante,meglio pero aumentare la idratazione e usare della fibra.
Dr. Roberto Rossi
[#2]
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Gentile Utente,
come giustamente rappresentato dal Collega Rossi è decisamente improbabile che una complicazione settica possa dare manifestazioni cliniche evidenti già in prima-seconda giornata post-operatoria.
Il rialzo termico rilevato potrebbe rientrare nella normalità del decorso post-operatorio e non è da mettere in correlazione con fenomeni infettivi.
La maggiore intensità del dolore rispetto alla precedente esperienza potrebbe essere in rapporto con l'entità del trauma chirurgico correlato alle dimensioni del sacco erniario e alle necessarie manovre di dissezione.
L'anestesia epidurale è una delle varietà di anestesie periferiche comunemente definite in maniera generica "spinali".
A prescindere dall'attendibilità delle notizie veicolate da personale non sempre in grado di fornire valutazioni attendibili, la durata di un intervento chirurgico può essere correlata in maniera minima con le capacità dell'aiuto (che NORMALMENTE in questi casi è uno Specializzando), mentre altre possibilità possono intervenire, ma senza che si debba necessariamente configurare l'ipotesi di complicazioni intraoperatorie. D'altra parte mi sorprende maggiormente la brevità del precedente intervento, rispetto alla normalità dei tempi di questo.
I protocolli terapeutici non prevedono generalmente una antibioticoterapia, quanto piuttosto una antibioticoprofilassi mediante somministrazione unica di antibiotico, spesso nel corso dell'intervento stesso.
Sono convinto che il controllo di domani sarà in grado di rassicurarLa ulteriormente.
Gentile Utente,
come giustamente rappresentato dal Collega Rossi è decisamente improbabile che una complicazione settica possa dare manifestazioni cliniche evidenti già in prima-seconda giornata post-operatoria.
Il rialzo termico rilevato potrebbe rientrare nella normalità del decorso post-operatorio e non è da mettere in correlazione con fenomeni infettivi.
La maggiore intensità del dolore rispetto alla precedente esperienza potrebbe essere in rapporto con l'entità del trauma chirurgico correlato alle dimensioni del sacco erniario e alle necessarie manovre di dissezione.
L'anestesia epidurale è una delle varietà di anestesie periferiche comunemente definite in maniera generica "spinali".
A prescindere dall'attendibilità delle notizie veicolate da personale non sempre in grado di fornire valutazioni attendibili, la durata di un intervento chirurgico può essere correlata in maniera minima con le capacità dell'aiuto (che NORMALMENTE in questi casi è uno Specializzando), mentre altre possibilità possono intervenire, ma senza che si debba necessariamente configurare l'ipotesi di complicazioni intraoperatorie. D'altra parte mi sorprende maggiormente la brevità del precedente intervento, rispetto alla normalità dei tempi di questo.
I protocolli terapeutici non prevedono generalmente una antibioticoterapia, quanto piuttosto una antibioticoprofilassi mediante somministrazione unica di antibiotico, spesso nel corso dell'intervento stesso.
Sono convinto che il controllo di domani sarà in grado di rassicurarLa ulteriormente.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
[#3]
Ex utente
Ringrazio entrambi.
La visita di controllo è stata effettuata dallo stesso chirurgo che in effetti mi ha confermato quanto detto da lei dr. Piscitelli. Probabilmente il numero di punti di sutura interni sono stati di più rispetto alla volta precedente in quanto ho procastinato l'operazione che avrei dovuto fare almeno 4 anni fa.
Grazie ancora
La visita di controllo è stata effettuata dallo stesso chirurgo che in effetti mi ha confermato quanto detto da lei dr. Piscitelli. Probabilmente il numero di punti di sutura interni sono stati di più rispetto alla volta precedente in quanto ho procastinato l'operazione che avrei dovuto fare almeno 4 anni fa.
Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 29k visite dal 15/01/2012.
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