Fistola sacro coccigea

Salve.
Quattro mesi fa mi sono accorto di avere un rigonfiamento nella zona sacro coccigea poi rivelatosi una cisti pilonidale. Dopo poco, si è gonfiata ed è fuoriuscito del liquido da uno (o più) orifizi cutanei (mi provocava un dolore fortissimo). Dopo pochi giorni ho avuto un consulto da un chirurgo che mi ha consigliato di operarla A TECNICA APERTA E CON ANESTESIA SPINALE. Attualmente la cisti si è sgonfiata, ma non è scomparsa.
Vorrei gentilmente sapere:
-Perchè nel mio caso si deve operare a tecnica aperta facendola quasi tutti a tecnica chiusa.
-Quando si sceglie la tecnica aperta rispetto all' altra
-Quali sono i vantaggi/svantaggi della tecnica aperta
-I tempi di convalescenza delle due tecniche e la conseguente probabilità di recidive.
-Un vostro consiglio sul da farsi.

inoltre vorrei chiedere

La tecnica da utilizzare può dipendere anche dalla grandezza della cisti? Attualmente è piccola e sembra non ci siano orifizi cutanei. Avendo intenzione a breve di effettuare l' intervento, in questa condizione sarebbe possibile anche la tecnica chiusa?
Grazie per la risposta.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Provo a rispondere con ordine:
1. E' una scelta del Chirurgo in base alle proprie esperienze e naturalmente al caso clinico che ha davanti.
2. Generalmente la tecnica aperta si sceglie in quanto, pur essendo piu' "faticosa" per il paziente, garantisce meno possibilita' di complicanze.
3. La tecnica aperta guarisce piu' lentamente ma fornisce, a volte, garanzie migliori.
4. 15 giorni con la tecnica chiusa, un paio di mesi almeno per quella aperta. Le recidive a distanza non dipendono dalla tecnica utilizzata ma dalla radicalita' dell'intervento e da altri fattori, come per esempio la capacita' del soggetto di andare incontro ad un incarnamento del pelo.
5. Non esiste un consiglio valido per tutti i pazienti. Esiste un consiglio personalizzato, che pero' puo' darlo soltanto il Collega che ha visto il caso di persona.
6. No, la tecnica utilizzata in genere non dipende dalla grandezza della cisti.
7. Non sappiamo dirle, senza vederla, quale sia la tecnica migliore: deve affidarsi al Chirurgo al quale si e' rivolto.
Spero di aver risposto alle sue domande...
Cordiali saluti

dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com

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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Gentile Utente
La sua richiesta è leggittima, ma andrebbe indirizzata al suo curante che conosce perfettamente la sua situazione locale.
In linea generale , grazie anche ai presidi terapeutici attualmente in nostro possesso(fili di sutura particolari, colle biologiche etc.etc.), si cerca di trattare questa patologia permettendo una guarigione per prima intenzione(accostamento dei margini della ferita)
Questo permette una rapida guarigione con un basso rischio di recidiva.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Dr. Lucio Pennetti Chirurgo generale, Chirurgo vascolare 1.2k 27
La dimensione contenuta della cisti e l'assenza di infezione potrebbero far propendere l'operatore per la tecnica chiusa.Ma la conferma è sempre intraoperatoria in quanto dipende dalla radicalità,numero dei tramiti e profondità.Inoltre se il tutto è molto contenuto,l'anestesia potrebbe essere locale.
Per la recidiva è importante(soprattutto in soggetti con eccesso di peli) praticare una successiva depilazione definitiva con laser o elettrica.
Saluti

Dr. Lucio Pennetti
Specialista chirurgia generale
Specialista chirurgia vascolare
Chirurgia videolaparoscopica