Un dolore pungente nella zona inguinale verso la spina iliaca
Gent.li Dottori
sono stato operato da 8 gg all'ernia inguinale, e dai primi giorni successivi avverto un dolore pungente nella zona inguinale verso la spina iliaca. Si è un po attenuato ma si manifesta più insistentemente nei cambi di posizione e mi permette di sollevare la spalla perfettamente. L'ho segnalato al chirurgo il secondo giorno, che aveva ipotizzato in un primo momento un altro intervento per verificare la posizione della rete, poi invece lo ha escluso vedendomi camminare e rassicurandomi che i dolori sarebbero cessati. Io non ho questa fiducia e vi chiedo qualche consiglio per intervenire prima che sia troppo tardi.
Mi consigliate in particolare di rivolgermi ad un neurochirurgo o sempre ad un chirurgo generale?
Quali esami diagnostici si potrebbero effettuare per avere una valutazione oggettiva?
Sono in tempo per un ulteriore intervento per evitare la sofferenza o l'intrappolamento dei nervi?
Grazie
sono stato operato da 8 gg all'ernia inguinale, e dai primi giorni successivi avverto un dolore pungente nella zona inguinale verso la spina iliaca. Si è un po attenuato ma si manifesta più insistentemente nei cambi di posizione e mi permette di sollevare la spalla perfettamente. L'ho segnalato al chirurgo il secondo giorno, che aveva ipotizzato in un primo momento un altro intervento per verificare la posizione della rete, poi invece lo ha escluso vedendomi camminare e rassicurandomi che i dolori sarebbero cessati. Io non ho questa fiducia e vi chiedo qualche consiglio per intervenire prima che sia troppo tardi.
Mi consigliate in particolare di rivolgermi ad un neurochirurgo o sempre ad un chirurgo generale?
Quali esami diagnostici si potrebbero effettuare per avere una valutazione oggettiva?
Sono in tempo per un ulteriore intervento per evitare la sofferenza o l'intrappolamento dei nervi?
Grazie
[#1]
Lei ha troppa fretta: deve dare il tempo all'organismo di reagire, passera' tutto. E mi meraviglio che due giorni dopo l'intervento il Collega abbia ventilato l'ipotesi di un re-intervento: non si possono tirare le somme in questa fase, bisogna aspettare almeno una trentina di giorni.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com
[#2]
Concordo pienamente con il Collega Dr. Spina.
Aspetterei i tempi giusti per definire la presenza di una qualsiasi complicanza nervosa.
Non credo che i colleghi neurochirurghi abbiano competenza sulle patologie erniarie inguinali o crurali (almeno io non ne ho mai conosciuti).
Vedra' che tutto andra' bene.Sia piu' ottimista.Saluti
Aspetterei i tempi giusti per definire la presenza di una qualsiasi complicanza nervosa.
Non credo che i colleghi neurochirurghi abbiano competenza sulle patologie erniarie inguinali o crurali (almeno io non ne ho mai conosciuti).
Vedra' che tutto andra' bene.Sia piu' ottimista.Saluti
dr. Vincenzo Cifarelli
[#3]
Ex utente
Gent.li Dottori
indubbiamente Vs consigli mi hanno tranquillizzato nell'immediato dopo l'intervento che vi ho spiegato. Infatti nelle settimane successive si sono attenuati anche se persistevano i dolori.
Allo stato attuale, dopo 60 gg, devo dire che ho ancora sofferenza tra la zona dell'incisione e la spina iliaca. Nelle ultime settimane anche in maniera più accentuata, sono stato a mare nuotando moderatamente ma forzando le bracciate mi faceva male. Ho spesso dolore ai nervi ad ogni starnuto e quando fletto la schiena all'indietro. Mi spiegò il chirurgo che è stato applicato il metodo Nabucco con un solo punto di sutura nella parte inferiore per evitare lo spostamento della rete.
Pensate che sia normale il decorso o mi consigliate di rivolgermi nuovamente al chirurgo? Una atività fisica riabilitativa può essere indicata?
Grazie anticipatamente
indubbiamente Vs consigli mi hanno tranquillizzato nell'immediato dopo l'intervento che vi ho spiegato. Infatti nelle settimane successive si sono attenuati anche se persistevano i dolori.
Allo stato attuale, dopo 60 gg, devo dire che ho ancora sofferenza tra la zona dell'incisione e la spina iliaca. Nelle ultime settimane anche in maniera più accentuata, sono stato a mare nuotando moderatamente ma forzando le bracciate mi faceva male. Ho spesso dolore ai nervi ad ogni starnuto e quando fletto la schiena all'indietro. Mi spiegò il chirurgo che è stato applicato il metodo Nabucco con un solo punto di sutura nella parte inferiore per evitare lo spostamento della rete.
Pensate che sia normale il decorso o mi consigliate di rivolgermi nuovamente al chirurgo? Una atività fisica riabilitativa può essere indicata?
Grazie anticipatamente
[#4]
Il metodo al quale lei fa riferimento lo ha "inventato" un italo-americano che si chiama Trabucco, e quindi si chiama come lui, non come l'opera di Giuseppe Verdi!
Dopo 60 giorni pero' e' certamente tempo di tirare le somme e capire a che punto siamo nel cammino della completa guarigione: le consiglio quindi di riferirsi al Chirurgo che l'ha operata.
Cordiali saluti
Dopo 60 giorni pero' e' certamente tempo di tirare le somme e capire a che punto siamo nel cammino della completa guarigione: le consiglio quindi di riferirsi al Chirurgo che l'ha operata.
Cordiali saluti
[#5]
Ex utente
Mi scusi per l'imprecisione, mi ero informato sul metodo Trabucco ma ieri sera probabilmente mi risuonava di più la musica di Verdi e mi è venuto di digitare così. Quando l'ho riletto avevo già dato l'invio ma ero certo che si sarebbe capito.
Stamattina sono stato dal Chirurgo che che fece l'intervento ed in seguito alla palpazione ha verificato che il dolore lo risento quando viene esercitata una pressione intensa sulla ferita ma ritiene che vi siano ancora margini di miglioramento perchè la fase cronica dura 4 mesi. Mi ha proposto di fare un'infiltrazione (tra l'altro a base di cortisone) nella zona incisa allo scopo di alleviare il dolore e verificare se si propaga comunque in aree limitrofe (come dietro la schiena). Però ho preferito evitare queste infiltrazioni e sopportare il dolore. Siamo rimasti daccorso che mi faccio rivedere fra 2 mesi. Nel frattempo mi ha detto che posso osare anche più forzatamente l'attività fisica perchè contribuisce a dilatare la muscolatura. Devo aver fiducia, anche se mi sembra strano che io debba avere questi nervi tesi mentre altri miei conoscenti non hanno avvertito questi fastidi per lo stesso intervento.
Grazie
Stamattina sono stato dal Chirurgo che che fece l'intervento ed in seguito alla palpazione ha verificato che il dolore lo risento quando viene esercitata una pressione intensa sulla ferita ma ritiene che vi siano ancora margini di miglioramento perchè la fase cronica dura 4 mesi. Mi ha proposto di fare un'infiltrazione (tra l'altro a base di cortisone) nella zona incisa allo scopo di alleviare il dolore e verificare se si propaga comunque in aree limitrofe (come dietro la schiena). Però ho preferito evitare queste infiltrazioni e sopportare il dolore. Siamo rimasti daccorso che mi faccio rivedere fra 2 mesi. Nel frattempo mi ha detto che posso osare anche più forzatamente l'attività fisica perchè contribuisce a dilatare la muscolatura. Devo aver fiducia, anche se mi sembra strano che io debba avere questi nervi tesi mentre altri miei conoscenti non hanno avvertito questi fastidi per lo stesso intervento.
Grazie
[#6]
Ognuno reagisce all'insulto chirurgico in maniera differente, e il suo caso di certo non e' ne' unico ne' tantomeno particolarmente preoccupante. Le infiltazioni con cortisone non sono strettamente indispensabili, ma possono aiutare. Per il resto segua le corrette indicazioni che le ha dato il Collega.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#7]
Egr. Signore,
Una complicanza dell’intervento chirurgico per la correzione dell’ernia inguinale è l’accidentale lesione dei nervi che decorrono nella sede da trattare.
Le strutture nervose ivi presenti hanno dimensioni molto piccole dell’ordine di 1-2 mm. di calibro, risultando, il più delle volte, invisibili all’occhio dell’operatore.
La loro sezione con gli strumenti chirurgici è rara come lo è anche la formazione di un neuroma dovuto all’inglobamento di terminazioni nervose nella plastica.
In quest’ultimo caso la sintomatologia regredisce con terapia medica e raramente necessita di reintervento.
La lesione accidentale del nervo (4% dei casi), invece, può causare dolore locale in forma transitoria (6-8 mesi,in media) o permanente, soprattutto nei casi di formazione di neuroma da amputazione.
La nevralgia post chirurgica e disturbi della sensibilità sono presenti in circa il 15-20% dei casi trattati, il dolore cronico nel 5% dei pazienti.
Il traumatismo sui rami nervosi si può verificare sostanzialmente per sezione completa,stiramento e contusione ad opera delle manovre chirurgiche,per l’ elettrocoagulazione indispensabile per l’emostasi e, infine, per inglobamento nei punti di sutura nella sintesi dei piani muscolari e cutanei.
Visto che Lei ha fatto riferimento ai neurochirurghi,mi son permesso di intervenire per poterLa, assieme ai colleghi che mi hanno preceduto, tranquillizzare anche dal mio punto di vista, in quanto mi sembra che i sintomi riferiti siano in fase di regressione.
Cordialmente
Una complicanza dell’intervento chirurgico per la correzione dell’ernia inguinale è l’accidentale lesione dei nervi che decorrono nella sede da trattare.
Le strutture nervose ivi presenti hanno dimensioni molto piccole dell’ordine di 1-2 mm. di calibro, risultando, il più delle volte, invisibili all’occhio dell’operatore.
La loro sezione con gli strumenti chirurgici è rara come lo è anche la formazione di un neuroma dovuto all’inglobamento di terminazioni nervose nella plastica.
In quest’ultimo caso la sintomatologia regredisce con terapia medica e raramente necessita di reintervento.
La lesione accidentale del nervo (4% dei casi), invece, può causare dolore locale in forma transitoria (6-8 mesi,in media) o permanente, soprattutto nei casi di formazione di neuroma da amputazione.
La nevralgia post chirurgica e disturbi della sensibilità sono presenti in circa il 15-20% dei casi trattati, il dolore cronico nel 5% dei pazienti.
Il traumatismo sui rami nervosi si può verificare sostanzialmente per sezione completa,stiramento e contusione ad opera delle manovre chirurgiche,per l’ elettrocoagulazione indispensabile per l’emostasi e, infine, per inglobamento nei punti di sutura nella sintesi dei piani muscolari e cutanei.
Visto che Lei ha fatto riferimento ai neurochirurghi,mi son permesso di intervenire per poterLa, assieme ai colleghi che mi hanno preceduto, tranquillizzare anche dal mio punto di vista, in quanto mi sembra che i sintomi riferiti siano in fase di regressione.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4.9k visite dal 24/07/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.