Convalescenza da appendicectomia
Salve, mio marito (età 40 anni) il 31/03/2011 è stato operato di urgenza di appendicite. A dire del chirurgo che lo ha operato l'appendice era molto infiammata e già c'era stato del versamento...In ospedale lo hanno trattenuto fino al 03/04/2011 somministrandoli in vena soluzione fisiologica, antidolorifico e antibiotico e per due giorni ha tenuto anche il drenaggio.
Tornato a casa non ha continuato nessuna cura antibiotica, presentando pochi decimi di febbre (37,2 max) e la prima medicazione l'ha fatta venerdì 08/04/2011: la ferita è apparsa un pò infetta e, ancora aperta, ha consentito la fuoriuscita di un liquido giallo. Il chirurgo di turno gli ha comunque tolto i punti, disinfettato la ferita dopo averla premuta e lo ha rassicurato che la complicanza rientrava nella normalità.
Il giorno dopo siamo tornati in ospedale perchè la garza era di nuovo sporca del liquido giallo: il chirurgo ha disinfettato la ferita e alla richiesta di mio marito se era il caso di prendere un antibiotico gli ha risposto che non doveva prendere niente. A sera però la febbre si è alzata a 38° forse per la sollecitazione subita dalla ferita la mattina durante la medicazione. La febbre non si è rialzata, mantenendosi sui pochi decimi.
Lunedì 11/04/2011 abbiamo contattato il medico curante che ha disinfettato la ferita e cercato di unire i lembi per favorire la cicatrizzazione, ma il giorno dopo è tornato sui suoi passi osservando la garza sporca ancora di liquido...così ha lasciato la ferita aperta, l'ha disinfettata, gli ha prescritto l'antibiotico (ciproxin) e continua a medicarlo ogni due giorni.
Il medico curante ha supposto la possibilità di ricorrere nuovamente al drenaggio, ma ad oggi è stata solo una riflessione caduta lì.
Sono un pò preoccupata: non sò se credere al chirurgo che lo ha medicato che ci dice che la situazione è normale, o continuare con la cura antibiotica e sperare che quel liquido cessi di uscire ed i decimi di febbre vadano via, o pensare di tornare in ospedale per sottoporre la situazione al chirurgo che lo ha operato.
In attesa di ricevere risposta vi ringrazio dell'attenzione datami e vi saluto cordialmente.
Tornato a casa non ha continuato nessuna cura antibiotica, presentando pochi decimi di febbre (37,2 max) e la prima medicazione l'ha fatta venerdì 08/04/2011: la ferita è apparsa un pò infetta e, ancora aperta, ha consentito la fuoriuscita di un liquido giallo. Il chirurgo di turno gli ha comunque tolto i punti, disinfettato la ferita dopo averla premuta e lo ha rassicurato che la complicanza rientrava nella normalità.
Il giorno dopo siamo tornati in ospedale perchè la garza era di nuovo sporca del liquido giallo: il chirurgo ha disinfettato la ferita e alla richiesta di mio marito se era il caso di prendere un antibiotico gli ha risposto che non doveva prendere niente. A sera però la febbre si è alzata a 38° forse per la sollecitazione subita dalla ferita la mattina durante la medicazione. La febbre non si è rialzata, mantenendosi sui pochi decimi.
Lunedì 11/04/2011 abbiamo contattato il medico curante che ha disinfettato la ferita e cercato di unire i lembi per favorire la cicatrizzazione, ma il giorno dopo è tornato sui suoi passi osservando la garza sporca ancora di liquido...così ha lasciato la ferita aperta, l'ha disinfettata, gli ha prescritto l'antibiotico (ciproxin) e continua a medicarlo ogni due giorni.
Il medico curante ha supposto la possibilità di ricorrere nuovamente al drenaggio, ma ad oggi è stata solo una riflessione caduta lì.
Sono un pò preoccupata: non sò se credere al chirurgo che lo ha medicato che ci dice che la situazione è normale, o continuare con la cura antibiotica e sperare che quel liquido cessi di uscire ed i decimi di febbre vadano via, o pensare di tornare in ospedale per sottoporre la situazione al chirurgo che lo ha operato.
In attesa di ricevere risposta vi ringrazio dell'attenzione datami e vi saluto cordialmente.
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CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Gentile Utente,
La pregherei innanzitutto di usare un account attendibile per la proposizione delle sue richieste di consulto, dal momento che i parametri antropometrici che a noi compaiono sono elementi di valutazione importanti, soprattutto a distanza.
E' evenienza frequente che il decorso post-operatorio di una appendicite acuta con peritonite (versamento) possa complicarsi con disturbi della ferita.
Le valutazioni e le scelte suggerite dal Collega Chirurgo, sia pure con i limiti di una valutazione a distanza, sembrano corrette e condivisibili: la ferita va lasciata guarire senza tentare di accostare i lembi, cosa che sarebbe controproducente e potenzialmente in grado di favorire la formazione di ascessi; l'antibiotico è superfluo in presenza di un sufficiente drenaggio (emissione spontanea di pus-siero); lo stesso dicasi per il posizionamento di un drenaggio del sottocute (diverso per sede e finalità da quello endoaddominale che è stato rimosso); sono in ogni caso valutazioni che è preferibile vengano fatte da un Chirurgo, cui fra l'altro compete la sorveglianza e la cura del decorso post-operatorio di un intervento del genere al di là della sola evoluzione della ferita.
Gentile Utente,
La pregherei innanzitutto di usare un account attendibile per la proposizione delle sue richieste di consulto, dal momento che i parametri antropometrici che a noi compaiono sono elementi di valutazione importanti, soprattutto a distanza.
E' evenienza frequente che il decorso post-operatorio di una appendicite acuta con peritonite (versamento) possa complicarsi con disturbi della ferita.
Le valutazioni e le scelte suggerite dal Collega Chirurgo, sia pure con i limiti di una valutazione a distanza, sembrano corrette e condivisibili: la ferita va lasciata guarire senza tentare di accostare i lembi, cosa che sarebbe controproducente e potenzialmente in grado di favorire la formazione di ascessi; l'antibiotico è superfluo in presenza di un sufficiente drenaggio (emissione spontanea di pus-siero); lo stesso dicasi per il posizionamento di un drenaggio del sottocute (diverso per sede e finalità da quello endoaddominale che è stato rimosso); sono in ogni caso valutazioni che è preferibile vengano fatte da un Chirurgo, cui fra l'altro compete la sorveglianza e la cura del decorso post-operatorio di un intervento del genere al di là della sola evoluzione della ferita.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 24.7k visite dal 14/04/2011.
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