Secondo voi potrebbe trattarsi di ernia inguinale considerando che ho già fatto un'ernia a
Gentili Medici, volevo porVi una piccola questione. La scorsa settimana durante un allenamento in palestra (in particolare stavo facendo degli esercizi per i bicipiti seduto su un'apposita panca denominata schott) ho avvertito a destra del basso ventre un dolore siimile ad una puntura e successivamente ho avuto un pò di fastidi tra i quali dei dolori che giungevano nella gamba destra e al testicolo destro. Sembravo spariti invece oggi ho avvertito di nuovo il fastidio al ventre. Secondo Voi potrebbe trattarsi di ernia inguinale considerando che ho già fatto un'ernia a inguinale a sinistra: Inoltre qualora sia così posso in questa fase effettuare degli eserci specifici per evitare che si aggravi? Nel caso in cui dovrei operarla è possibile in laparoscopia? Quali sono i tempi di recupero? Attendo una Vs gentile gentile risposta.
[#1]
Calma calma !
Può trattarsi di ernia, ma non è affatto detto. Per fare una diagnosi occorre una visita.
Lei già corre senza una diagnosi, ponendo domande sull'intervento , al decorso postoperatorio e al ripristino delle attività quotidiane ?
Può trattarsi di ernia, ma non è affatto detto. Per fare una diagnosi occorre una visita.
Lei già corre senza una diagnosi, ponendo domande sull'intervento , al decorso postoperatorio e al ripristino delle attività quotidiane ?
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Gentile Utente,
intanto la diagnosi va confermata, poiché la sintomatologia riferita è comune ad altre condizioni muscoloscheletriche che possono verificarsi in concomitanza dello sforzo compiuto: è pertanto necessario che La visiti un Chirurgo.
Non esistono esercizi che possano far regredire un'ernia che si sia già manifestata: la sua evoluzione sarebbe inevitabilmente evolutiva.
La stragrande maggioranza dei Chirurghi allo stato attuale concorda sul fatto che per le ernie primarie (non recidive) le tecniche laparoscopiche hanno indicazioni molto limitate.
I tempi di recupero per sforzi massimali dopo un intervento di riparazione erniaria si aggirano mediamente intorni ai due mesi; ma in base a considerazioni che non è possibile fare in anticipo, potrebbero variare.
intanto la diagnosi va confermata, poiché la sintomatologia riferita è comune ad altre condizioni muscoloscheletriche che possono verificarsi in concomitanza dello sforzo compiuto: è pertanto necessario che La visiti un Chirurgo.
Non esistono esercizi che possano far regredire un'ernia che si sia già manifestata: la sua evoluzione sarebbe inevitabilmente evolutiva.
La stragrande maggioranza dei Chirurghi allo stato attuale concorda sul fatto che per le ernie primarie (non recidive) le tecniche laparoscopiche hanno indicazioni molto limitate.
I tempi di recupero per sforzi massimali dopo un intervento di riparazione erniaria si aggirano mediamente intorni ai due mesi; ma in base a considerazioni che non è possibile fare in anticipo, potrebbero variare.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
[#3]
gentile utente,
oltre alle corrette informazioni e consigli che le hanno fornito i colleghi che mi hanno preceduto, vorrei aggiungere solo a scopo conoscitivo che circa il 30% dei pazienti affetti da ernia inguinale presentano un difetto controlaterale, ma senza dubbio la certezza nel suo caso potrà essere raggiunta, come anche i colleghi hanno affermato, solo con la visita clinica.
per quanto riguarda il trattamento laparoscopico.
in effetti sono pochi i centri di laparoscopia in italia che eseguono routinariamente tali tipi di intervento.
in particolare la chirurgia laparoscopica sembrerebbe essere indicata per le recidive di ernia eseguite per via "aperta" e per le ernie bilaterali primitive.
ma esiste un frequente aggiornamento delle indicazioni e soprattutto ormai non esistono quasi più controindicazioni assolute alla tecnica laparoscopica (sempre se eseguita da uno staff esperto in questa delicata e di "nicchia" tecnica chirurgica) questo perchè la chirurgia dell'ernia per via laparoscopica prevede una anestesia generale in quanto deve essere rilasciato completamente il tono muscolare della parete addominale (vengono inevitabilmente bloccati anche i muscoli che partecipano all'attività respiratoria) per permettere l'esecuzione del pneumoperitoneo.
se è curioso potrebbe vedere una breve clip di un mio filmato proprio su questo intervento:
http://www.youtube.com/watch?v=N_vmIezOe44
è inoltre opportuno dire, ma si stanno cominciando ad eseguire anche in day hospital le colecistectomie per via laparoscopica (utilizzata da tempo nell'europa del nord), che è prevista per ora una notte di ricovero.
in effetti potrebbe sembrare un pò eccessivo eseguire un pneumoperitoneo ed un ricovero per il trattamento di un ernia.
ma visti i risultati eccellenti considerando il dolore postoperatorio e la ripresa dell'attività lavorativa e sportiva (esistono anche dei modesti vantaggi estetici) rispetto al trattamento aperto l'ernia inguinale monolaterale, a volte, questo tipo di intervento lo eseguo se associato ad altri interventi eseguiti sempre per via laparoscopica.
porgo cordiali saluti a tutti
oltre alle corrette informazioni e consigli che le hanno fornito i colleghi che mi hanno preceduto, vorrei aggiungere solo a scopo conoscitivo che circa il 30% dei pazienti affetti da ernia inguinale presentano un difetto controlaterale, ma senza dubbio la certezza nel suo caso potrà essere raggiunta, come anche i colleghi hanno affermato, solo con la visita clinica.
per quanto riguarda il trattamento laparoscopico.
in effetti sono pochi i centri di laparoscopia in italia che eseguono routinariamente tali tipi di intervento.
in particolare la chirurgia laparoscopica sembrerebbe essere indicata per le recidive di ernia eseguite per via "aperta" e per le ernie bilaterali primitive.
ma esiste un frequente aggiornamento delle indicazioni e soprattutto ormai non esistono quasi più controindicazioni assolute alla tecnica laparoscopica (sempre se eseguita da uno staff esperto in questa delicata e di "nicchia" tecnica chirurgica) questo perchè la chirurgia dell'ernia per via laparoscopica prevede una anestesia generale in quanto deve essere rilasciato completamente il tono muscolare della parete addominale (vengono inevitabilmente bloccati anche i muscoli che partecipano all'attività respiratoria) per permettere l'esecuzione del pneumoperitoneo.
se è curioso potrebbe vedere una breve clip di un mio filmato proprio su questo intervento:
http://www.youtube.com/watch?v=N_vmIezOe44
è inoltre opportuno dire, ma si stanno cominciando ad eseguire anche in day hospital le colecistectomie per via laparoscopica (utilizzata da tempo nell'europa del nord), che è prevista per ora una notte di ricovero.
in effetti potrebbe sembrare un pò eccessivo eseguire un pneumoperitoneo ed un ricovero per il trattamento di un ernia.
ma visti i risultati eccellenti considerando il dolore postoperatorio e la ripresa dell'attività lavorativa e sportiva (esistono anche dei modesti vantaggi estetici) rispetto al trattamento aperto l'ernia inguinale monolaterale, a volte, questo tipo di intervento lo eseguo se associato ad altri interventi eseguiti sempre per via laparoscopica.
porgo cordiali saluti a tutti
Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 11/10/2010.
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