Un modo meno invasivo
Salve,
sono un ragazzo di 21 anni e combatto ormai da un anno e mezzo con una cisti sacro coccigea. Vi spiego cosa è successo:
nel dicembre del 2005 notai un foro all'altezza del coggice da cui usciva un misto di sangue e siero in grande quantità, preoccupato mi diressi al pronto soccorso più vicino a casa mia, dove mi venne diagniosticata una cisti sacro coccigea supporata. Il chirurgo ha eseguito incisione per eliminare l'infezione dopo la quale mi sottoposi a 15 giorni di medicazioni. Decorsi i 15 giorni (siamo a circa i primi di gennaio 2006) mi venne consigliato di operare la cisti ormai non più infetta. Il 18 gennaio 2006 venni quindi operato in day surgery con anestesia spinale e con metodo della ferita chiusa. Passata una settimana tornai in ospedale per levare i punti ma la ferita non si era richiusa, si decise quindi di lasciarla aperta nella speranza di chiuderla con l'ausilio del metodo dello zaffo.Passano i mesi e le medicazioni, (siamo ad aprile 2006) la ferita sembra essersi richiusa, con mia grande gioia credetti di aver detto addio a garze e disinfettanti.....e invece no, a maggio tornai in ospedale dopo aver notato delle leggere perdite di sangue da un forellino. La ferita venne quindi leggermente riaperta dal chirugo(mi dissero che si era infettata e che avevano riaperto di circa 3cm per levare l'infezione) e io dovetti recarmi di nuovo per 3 volte alla settimana in ospedale per medicazioni fino a giugno: momento in cui sembrava essersi richiusa.
Arrivò agosto e dopo esssermi fatto una doccia ebbi un forte dolore alla parte interessata(quasi come se stessi seduto su un livido) e mi recai ancora una volta per farmi visitare.....la ferita venne riaperta ancora una volta con fuoriuscita di grosse quantità di sangue. Mi dissero che la ferita si era infettata di nuovo e che probabilmente si dovrà procedere con un secondo intervento per vedere se ci sono recidive. Scelsimo quindi di aspettare settembre per operare, ma arrivato settembre la ferita(ero sempre sotto medicazioni 3 volte la settimana)sembrava andare alla grande, non parevano esserci fistole o quant'altro e si decise quindi di continuare a medicare fino a gennaio 2007 scalando sempre più i giorni di medicazione passando da 3volte alla settimana poi 2 e così via.
Siamo a gennaio 2007 e la ferita si è chiusa completamente e non sembrano esserci fistole a dare noie, per ben 5 mesi non ho avuto problemi e aiuto la parte interessata applicando un paio di volte alla settimana una crema antibiotica.
Però da una settimana a questa parte e precisamente da quando è cominciato il caldo, e io a sudare, comincio a sentire dei leggeri dolori e pruriti nella zona dove giace la ferita. Ora le mie domande sono queste:
1)è possibile che per un cisti si debba avere tutte queste noie o il mio è un caso particolare?
2)il fatto che la zona dove è la ferita tal volta rimanga umida(causa sudore) può determinare un infezione?e se si come faccio a prevenirla?
3)secondo voi potrebbe essere necessario un secondo intervento con una ferita che si apre e si chiude a periodi?
4)non ce un modo meno invasivo e soprattutto meno doloroso per vedere se ce qualche recidiva che lavora sotto?
sono un ragazzo di 21 anni e combatto ormai da un anno e mezzo con una cisti sacro coccigea. Vi spiego cosa è successo:
nel dicembre del 2005 notai un foro all'altezza del coggice da cui usciva un misto di sangue e siero in grande quantità, preoccupato mi diressi al pronto soccorso più vicino a casa mia, dove mi venne diagniosticata una cisti sacro coccigea supporata. Il chirurgo ha eseguito incisione per eliminare l'infezione dopo la quale mi sottoposi a 15 giorni di medicazioni. Decorsi i 15 giorni (siamo a circa i primi di gennaio 2006) mi venne consigliato di operare la cisti ormai non più infetta. Il 18 gennaio 2006 venni quindi operato in day surgery con anestesia spinale e con metodo della ferita chiusa. Passata una settimana tornai in ospedale per levare i punti ma la ferita non si era richiusa, si decise quindi di lasciarla aperta nella speranza di chiuderla con l'ausilio del metodo dello zaffo.Passano i mesi e le medicazioni, (siamo ad aprile 2006) la ferita sembra essersi richiusa, con mia grande gioia credetti di aver detto addio a garze e disinfettanti.....e invece no, a maggio tornai in ospedale dopo aver notato delle leggere perdite di sangue da un forellino. La ferita venne quindi leggermente riaperta dal chirugo(mi dissero che si era infettata e che avevano riaperto di circa 3cm per levare l'infezione) e io dovetti recarmi di nuovo per 3 volte alla settimana in ospedale per medicazioni fino a giugno: momento in cui sembrava essersi richiusa.
Arrivò agosto e dopo esssermi fatto una doccia ebbi un forte dolore alla parte interessata(quasi come se stessi seduto su un livido) e mi recai ancora una volta per farmi visitare.....la ferita venne riaperta ancora una volta con fuoriuscita di grosse quantità di sangue. Mi dissero che la ferita si era infettata di nuovo e che probabilmente si dovrà procedere con un secondo intervento per vedere se ci sono recidive. Scelsimo quindi di aspettare settembre per operare, ma arrivato settembre la ferita(ero sempre sotto medicazioni 3 volte la settimana)sembrava andare alla grande, non parevano esserci fistole o quant'altro e si decise quindi di continuare a medicare fino a gennaio 2007 scalando sempre più i giorni di medicazione passando da 3volte alla settimana poi 2 e così via.
Siamo a gennaio 2007 e la ferita si è chiusa completamente e non sembrano esserci fistole a dare noie, per ben 5 mesi non ho avuto problemi e aiuto la parte interessata applicando un paio di volte alla settimana una crema antibiotica.
Però da una settimana a questa parte e precisamente da quando è cominciato il caldo, e io a sudare, comincio a sentire dei leggeri dolori e pruriti nella zona dove giace la ferita. Ora le mie domande sono queste:
1)è possibile che per un cisti si debba avere tutte queste noie o il mio è un caso particolare?
2)il fatto che la zona dove è la ferita tal volta rimanga umida(causa sudore) può determinare un infezione?e se si come faccio a prevenirla?
3)secondo voi potrebbe essere necessario un secondo intervento con una ferita che si apre e si chiude a periodi?
4)non ce un modo meno invasivo e soprattutto meno doloroso per vedere se ce qualche recidiva che lavora sotto?
[#1]
Gentile utente,
storie lunghe come la sua purtroppo non sono rare. Il problema della recidiva della cisti o dell'infezione è spesso dovuto ad una marcata tensione di quest'area. Quando si asporta e si chiude la ferita, i margini della stessa devono essere assolutamente senza tensione, pena la diastasi e apertura della ferita stessa. Per questo , capita a volte dover eseguire anche plastiche di scorrimento per garantire una chiusura scevra da ogni tensione.
Nel suo caso inoltre, è probabile che il tessuto cicatriziale distrofico sia responsabile di ulteriori fastidi, proprio perchè più frequentemente soggetto a pruriti, fastidi e lacerazioni cutanee. La pomata a base di antibiotico certo NON l'aiuta, favorendo eventuali sensibilizzazioni o allergie. In assenza di evidenti segni di recidiva le consiglio di lavare, asciugare bene e applicare una crema eutrofica ( in quantità ridotte). Se dovessero sorgere segnali di infezione, dopo aver sentito il suo medico, potrà eseguire una tricotomia ( radersi) localmente.
Saluti
Dott. Bernardi Claudio
Chirurgia Plastica
http://www.claudiobernardi.it
storie lunghe come la sua purtroppo non sono rare. Il problema della recidiva della cisti o dell'infezione è spesso dovuto ad una marcata tensione di quest'area. Quando si asporta e si chiude la ferita, i margini della stessa devono essere assolutamente senza tensione, pena la diastasi e apertura della ferita stessa. Per questo , capita a volte dover eseguire anche plastiche di scorrimento per garantire una chiusura scevra da ogni tensione.
Nel suo caso inoltre, è probabile che il tessuto cicatriziale distrofico sia responsabile di ulteriori fastidi, proprio perchè più frequentemente soggetto a pruriti, fastidi e lacerazioni cutanee. La pomata a base di antibiotico certo NON l'aiuta, favorendo eventuali sensibilizzazioni o allergie. In assenza di evidenti segni di recidiva le consiglio di lavare, asciugare bene e applicare una crema eutrofica ( in quantità ridotte). Se dovessero sorgere segnali di infezione, dopo aver sentito il suo medico, potrà eseguire una tricotomia ( radersi) localmente.
Saluti
Dott. Bernardi Claudio
Chirurgia Plastica
http://www.claudiobernardi.it
Dr. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it - www.lachirurgiaplastica.net
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.6k visite dal 14/06/2007.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Allergia
L'allergia è una reazione immunitaria eccessiva di fronte a una sostanza (allergene) innocua per molti. Gli allergeni più frequenti e le forme di allergie.