Varicocele e ernia inguinale

Salve,
ho 49 anni e l'8 febbraio 2010 sono stato sottoposto ad intervento chirurgico di ernioplastica con plug e rete in polipropilene e legatura-resezione delle vene del plesso pampiniforme in anestesia locale (Lidocaina 10%, Naropina7.5%)perchè affetto da ernia inguinale e varicocele sinistro (almeno questa è stata la diagnosi del chirurgo che mi ha visitato in seguito ad un dolore che ho accusato in sede inguinale sinistra). Quello che mi assilla è il pensiero di avere la rete inpiantata nell'addome perchè il mio medico di base mi ha detto che non potrò mai più fare sforzi "eccessivi" in quanto la rete si può staccare e una seconda operazione sarebbe molto pericolosa. Vorrei sapere se questo è vero e se posso fare esercizi addominali, corsa veloce, piscina e bicicletta come facevo prima di essere operato. Ringrazio infinitamente per la paziente attenzione e aspetto fiducioso una vostra gentile risposta.
Cordiali saluti.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Non sono d'accordo con il suo Medico di Famiglia. Trascorso ovviamente il periodo di consolidamento, lei potra' fare gli stessi sforzi che puo' fare un qualsiasi altro suo coetaneo. La funzione della rete protesica non e' quella di contenere l'ernia, ma soltanto di fornire una "griglia" ai tessuti cicatriziali che vi si formeranno intorno: questi ultimi, dopo qualche mese, saranno forti e resistenti da assolvere egregiamente il loro compito. E' vero invece che, nei rari casi di recidiva, un ulteriore intervento potrebbe essere molto complicato da eseguire, proprio per il fatto che la rete e' completamente inglobata dai tessuti.
Cordiali saluti

dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com

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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie mille è stato gentilissimo a rispondere subito.
Cordiali saluti
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
L'esempio piu' calzante per spiegare il funzionamento della rete protesica e' quello del grigliato e dell'edera: per creare una barriera intorno al proprio giardino si posiziona una rete di recinzione sulla quale si fa crescere il rampicante. Dopo un po' di tempo l'edera avra' completamente avvolto la rete e sara' difficile attraversare e persino guardare oltre la recinzione. Per l'ernia inguinale e' lo stesso: saranno i tessuti a "tenere", non la protesi!
Cordiali saluti
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Se posso ancora approfittare della vostra gentilezza vorrei chiedere se un caso di recidiva può dipendere dall'entità dell'ernia trattata, cioè se l'ernia era di piccole dimensioni (come nel mio caso) la possibilità di recidiva può essere ancora più remota oppure è uguale in ogni caso? Grazie di nuovo per l'attenzione.
Cordiali saluti
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
La recidiva dipende per lo piu' da come e' stato condotto l'intervento: con le tecniche attuali si riesce di fatto ad ottenere una percentuale di recidive davvero molto vicina allo zero. E comunque dipende poco dalle dimensioni dell'ernia stessa.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie ancora per la risposta veloce e precisa.
Cordiali saluti
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Di nulla.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Salve,
vorrei ancora chiedere un vostro parere su una cosa che mi succede dopo l'operazione di ernia e varicocele di cui ho parlato ieri: in sostanza avverto al tatto come dei filamenti duri e molto dolorosi che partono dalla ferita e salgono per qualche centimetro vero la pancia, il dolore aumenta se sono in piedi. Ringrazio anticipatamente per una vostra gentile risposta.
Cordiali saluti
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Fermo restando che solo una visita di controllo potra' sciogliere tutti i suoi dubbi, credo sia verosimile pensare che si tratti di sensazioni che con il tempo diminuiranno fino a scomparire.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie mille per la sua risposta, mi sento più tranquillo.
Cordiali saluti
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Meno male...
Cordiali saluti
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Salve,
chiedo scusa se pongo una domanda forse banale ma mi viene il dubbio se la sauna o un bagno molto caldo possono essere controindicati per i portatori di rete protesica per l'ernia inguinale. Grazie mille in anticipo per una vostra cortese risposta.
Cordiali saluti
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Nessun problema: escludendo il primo periodo post-operatorio, che nel suo caso e' gia' trascorso, puo' fare bagno e sauna senza problemi. Rispettando, s'intende, tempi e temperature come previsto dal buon senso e dalle norme da osservare in questi casi.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie per la sua risposta molto utile e veloce.
Cordiali saluti
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Siamo qui per questo!
Cordiali saluti
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Salve,
sono passati ormai quasi tre mesi dall'intervento di ernia inguinale e varcocele sinistro. Vorrei, se possible, tornare alla mia domanda del 26 febbraio 2010(replica 8), a proposito dei filamenti nodulosi che avverto a partire dalla ferita fino alla pancia. Mi sono recato, il mese scorso, dal chirurgo che mi ha operato il quale mi aveva detto che era tutto a posto, ma io continuavo a sentire qulcosa di noduloso nell'addome e sono andato da un altro chirurgo il quale mi ha detto, dopo avermi fatto anche un'ecografia, che si tratta di vene "trombizzate", forse in conseguenza della legatura delle vene del plesso pampiniforme. Mi ha prescritto una crema (Hirudoid 40000 u.aptt) da applicare la sera prima di andare a letto. Ora, dopo quasi tre mesi dall'intrvento sento queste vene ancora più dure (anche se il dolore è sparito). Vorrei, se possibile, un vostro parere in merito. Spariranno col tempo oppure ci dovrò convivere?
Grazie mille per la cortese attenzione e, in attesa di una vostra gentile risposta, saluto cordialmente.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Comprendera' che dall'altro capo di un computer non e' affatto facile interpretare cio' che lei descrive come "filamenti nodulosi". L'idea che mi sono fatto e' che si tratti appunto di una componente vascolare superficiale destinata a riassorbirsi, anche se per questo occorrera' parecchio tempo. Rimane dunque da seguire il consiglio di chi ha potuto visitarla, che molto meglio di me si e' potuto rendere conto dell'effettiva realta' del disturbo che lei descrive.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie mille per la sua risposta, il fatto è che il termine "trombizzate" mi aveva fatto preoccupare associandolo a "trombosi".
Di nuovo grazie.
La saluto cordialmente
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Tecnicamente infatti e' la stessa cosa... cambiano pero' i risultati a seconda di dove si trova la trombosi...
Cordiali saluti