Tumore fegato trombo vena porta

mio padre 54 anni da 20 gg è in ospedale, i medici hanno detto che ha cirrosi, e probabilmente un tumore al fegato(non è stato possibile fare biopsia)perche gli è stato diagnosticato un trombo nella vena porta(la parte che porta il sangue all'intestino) e dopo giorni di cura le cose non sono migliorate.i medici dicono che non è possibile operare per sbloccare la vena(solo usare farmaci anticoagulanti e aspettare che si sblocchi) e che il tumore non si puo operare perche comporterebbe la sospensione dei farmaci anticoagulanti.vorrei sapere se ci sia qualce centro specializzato per questo tipo di problema?o qualche altro tipo di cura?e se si risolvesse il problema come sarebbe la qualità di vita di mio papà?scusi se non sono stata molto precisa.
[#1]
Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Capisco che lei, non avendo accesso ad ulteriori informazioni, non puo' darcene a noi. Pero' quello che sappiamo e' davvero pochino per poter immaginare una soluzione alternativa. Putroppo penso che la conclusione a cui sono giunti i Colleghi, forse anche per motivi diversi da quelli che lei dice riguardo agli anticoagulanti, sia comunque condivisibile: conviene per il momento affidarsi alla terapia medica.
Cordiali saluti

dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com

[#2]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
intanto la ringrazio per la cortesia.oggi abbiamo parlato con il medico e ha detto che probabilmente la cura non funziona perchè potrebbe essere che a bloccare la vena sia il propagarsi del tumore e che in quel caso non ci sono alternative e che il gli rimane poco tempo.che per ora dobbiamo solo sperare che si "riapra" la vena(un miracolo). ma in questo caso una chemio terapia non puo bloccare o rallentare il tumore?e se le cosa cosa dovesse peggiorare come sarebbero gli ultimi giorni di mio padre?scusi ancora se la disturbo è stato gentilissimo.
[#3]
Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
La situazione che descrive e' purtroppo estremamente grave e non credo si possa fare molto dal punto di vista curativo. Probabilmente e' possibile aiutare suo padre soltanto con una terapia di supporto; anche se ovviamente l'ultima parola spetta a chi conosce il caso meglio di noi, cioe' ai Colleghi del Reparto dove e' ricoverato.
Cordiali saluti