4 anni di dolori post intervento ernia inguinale

ebbene sì!
sono stato operato circa 4 anni fa di ernia inguinale bilaterale (tecnica lichtenstein) e sin dal primo post operatorio ho avvertito un fortissimo dolore alla zona inguinale (soprattutto sinistra) che si è attenuato dopo alcuni giorni di trattamento con reparil.
Nel periodo successivo il dolore è ricomparso in varie forme e sensibilità ma sempre nella stessa zona: parete inguinale con richiamo ai testicoli in particolar modo dopo lunghi periodi in posizione eretta (specie al freddo) o durante rapporti sessuali.
Dopo circa due anni di consulti inutili o quasi ( risonanze magnetiche con esito praticamente negativo (esiti fibrotici a sinistra), doppler per verifica varicocele (negativo), visite chirurgiche (dolore alla palpazione della zona con particolare riferimento al contatto con i punti interni della rete) ho iniziato una terapia a base di pregabalin (lyrica)per il trattamento del dolore che ha attenuato di molto la dolenzia (circa 2 anni di trattamento ancora in corso a dosaggi molto ridotti).
Purtroppo la scorsa settimana è improvvisamente comparso un nuovo forte dolore concentrato soprattutto nella zona destra stavolta. Immediatamente rivoltomi ad un chirurgo mi è stato risposto che si tratta di una infiammazione forse dovuta al fatto che da 5 mesi circa ho intrapreso una(leggera)attività di palestra. trattato con antiinfiammatorio e 3-4 giorni di riposo.
Fatto sta che da circa 1 settimana questo dolore persiste.
son passati 4 anni e ancora ho a che fare con i postumi di quello che doveva essere un semplice intervento di "routine".
chiedo aiuto per individuare e magari risolvere questo peoblema.
grazie
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Dr. Maurizio Di Giacomo Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 72 3
CARO UTENTE,
QUELLA CHE LEI COSI' DETTAGLIATAMENTE DESCRIVE E' UNA COMPLICANZA CHE PUO' VERIFICARSI DOPO INTERVENTI DI ERNIOPLASTICA E CONSISTE NELLO "IMBRIGLIAMENTO" DI STRUTTURE NERVOSE, DI SOLITO IL NERVO ILEOINGUINALE E I SUOI RAMI, NELLA NOTEVOLE CICATRICE INDOTTA LOCALMENTE DALLA RETE. QUESTA, INFATTI, PIU' CHE AGIRE DA BARRIERA DI PER SE', OPERA INDUCENDO UNA REAZIONE CICATRIZIALE IMPORTANTE CHE SBARRA GLI ORIFIZI ED IMPEDISCE ALL'ERNIA DI RITORNARE.
NELLA CICATRICE POSSONO RESTARE, APPUNTO, IMBRIGLIATI RAMETTI DEI NERVI PIU' IMPORTANTI DELLA ZONA O ADDIRITTURA I NERVI STESSI.
A PRESCINDERE DAL NERVO PRESO NELLA CICATRICE, LA COSA PIU' CONVENIENTE DA FARE, E FORSE L'UNICA, E' DI PRATICARE UN'INFILTRAZIONE LOCALE CON ANESTETICO. L'AZIONE MECCANICA DEL LIQUIDO, PIU' CHE LE SUE PROPRIETA' ANESTETICHE, E' SPESSO IN GRADO DI SCOLLARE LE STRUTTURE NERVOSE DAL RESTO DELLA PLASTICA E RISOLVERE IL PROBLEMA.
SI RIVOLGA, PERTANTO, A QUALCUNO CHE SIA IN GRADO DI EFFETTUARE UN INTERVENTO DI QUESTO TIPO E VEDRA' CHE STARA' MEGLIO.
CORDIALI SALUTI

Maurizio Di Giacomo

[#2]
Attivo dal 2007 al 2024
Ex utente
Salve,
sono passati 5 mesi e la situazione non si è evoluta di molto.
I dolori nella zona inguinale (parete dx) continuano a permanere nonostante, per alcuni periodi (per esempio tutto il mese di ferie ad Agosto), sembrino scomparire.
Visitato dai medici che mi avevano in cura per i dolori derivanti dall'intervento di ernia inguinale mi è stato diagnosticato un dolore derivante dal nervo pudendo e quindi indotto da problemi alla schiena (in effetti ho avuto una coccigodinia la scorsa estate) e totalmente slegato da eventuali postumi post-intervento a parte la compressione meccanica esercitata dalla rete nella zona pelvica.
Preciso, inooltre, che da qualche periodo soffro di stipsi con frequenti perdite di sangue (ferite della mucosa).
Come poter diagnosticare in maniera oggettiva un problema derivante da problemi al pudendo? quali esami effettuare? potrebbe essere la spiegazione di questo mio (nuovo?) calvario?
Grazie
Massimo
[#3]
Dr. Maurizio Di Giacomo Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 72 3
Si rivolga ad un neurologo o un ortopedico sebbene il primo sia più indicato.
Cari saluti
[#4]
Attivo dal 2007 al 2024
Ex utente
beh, proverò a cercare un buon neurologo.
Grazie.
Massimo