Calcoli alla cistofellea, problemi post-operatori
Buongiorno,
scrivo per un problema riguardante mio padre, operato di calcoli alla cistofellea circa 4 mesi fa, e che dal giorno dell'operazione prova dolori localizzati nella zona di intervento.
Vi scrivo, perché non riusciamo a trovare un modo per sapere cosa sta succedendo, i medici dell'ospedale locale non sembrano interessati al problema si limitano a dire che passerà, ma dopo 4 mesi i dolori continuano e sembra che siano più forti di prima.
L'intervento effettuato il 10 luglio di quest'anno ha comportato l'asportazione della cistofellea e di 3 grossi calcoli che erano residenti da molti anni.
Nei giorni immediatamente successivi all'intervento, mio padre accusava un forte dolore alla ferita, ma nessuno, noi compresi, ha dato peso alla cosa che ci sembrava normale.
Nei mesi passati, il dolore (sono forti fitte e bruciore)non è venuto meno, e, all'ospedale, dopo una visita superficiale hanno detto che era normale e che sarebbe passato.
Il medico di famiglia, visto il proseguo del problema, ha ipotizzato la possibilità di ulteriori calcoli residenti o qualche tessuto o nervo cucito insieme ai lembi di carne durante la sutura della ferita. Ci ha indicato di fare una risonanza magnetica e analisi varie.
Fare la risonanza richiedeva tempi di attesa di circa 9-12 mesi ed allora abbiamo fatto una ecografia. Non risulta niente e pure gli esami risultano negativi.
Oggi sono andato a trovare mio padre (75 anni) e mi ha detto di aver avuto tutto il giorno dolori. L'unico modo per "non sentirli", è quello di stare sdraiato.
Siamo in un vicolo cieco. Non sappiamo più a chi chiedere per risolverte il problema.
All'ospedale, mio padre, ha incontrato un medico che l'ha mandato a fare altri accertamenti, il giorno dopo, portando i risultati, non c'era più il medico del giorno prima e quello di turno gli ha risposto che non sa che farsene di quella roba e l'ha mandato via. Dolorante mio padre ha detto che si sarebbe rivolto alla magistratura perché non sa più a che santi rivolgersi e gli è stato rispondo di fare pure quello che gli pare.
MI scuso per essermi dilungato, ma vorrei che il mio vecchietto smettesse di soffrire e che qualcuno mi dicesse come possiamo procedere per venirne a capo.
Un cordiale saluto e miei anticipati ringraziamenti a quanti mi potranno aiutare.
scrivo per un problema riguardante mio padre, operato di calcoli alla cistofellea circa 4 mesi fa, e che dal giorno dell'operazione prova dolori localizzati nella zona di intervento.
Vi scrivo, perché non riusciamo a trovare un modo per sapere cosa sta succedendo, i medici dell'ospedale locale non sembrano interessati al problema si limitano a dire che passerà, ma dopo 4 mesi i dolori continuano e sembra che siano più forti di prima.
L'intervento effettuato il 10 luglio di quest'anno ha comportato l'asportazione della cistofellea e di 3 grossi calcoli che erano residenti da molti anni.
Nei giorni immediatamente successivi all'intervento, mio padre accusava un forte dolore alla ferita, ma nessuno, noi compresi, ha dato peso alla cosa che ci sembrava normale.
Nei mesi passati, il dolore (sono forti fitte e bruciore)non è venuto meno, e, all'ospedale, dopo una visita superficiale hanno detto che era normale e che sarebbe passato.
Il medico di famiglia, visto il proseguo del problema, ha ipotizzato la possibilità di ulteriori calcoli residenti o qualche tessuto o nervo cucito insieme ai lembi di carne durante la sutura della ferita. Ci ha indicato di fare una risonanza magnetica e analisi varie.
Fare la risonanza richiedeva tempi di attesa di circa 9-12 mesi ed allora abbiamo fatto una ecografia. Non risulta niente e pure gli esami risultano negativi.
Oggi sono andato a trovare mio padre (75 anni) e mi ha detto di aver avuto tutto il giorno dolori. L'unico modo per "non sentirli", è quello di stare sdraiato.
Siamo in un vicolo cieco. Non sappiamo più a chi chiedere per risolverte il problema.
All'ospedale, mio padre, ha incontrato un medico che l'ha mandato a fare altri accertamenti, il giorno dopo, portando i risultati, non c'era più il medico del giorno prima e quello di turno gli ha risposto che non sa che farsene di quella roba e l'ha mandato via. Dolorante mio padre ha detto che si sarebbe rivolto alla magistratura perché non sa più a che santi rivolgersi e gli è stato rispondo di fare pure quello che gli pare.
MI scuso per essermi dilungato, ma vorrei che il mio vecchietto smettesse di soffrire e che qualcuno mi dicesse come possiamo procedere per venirne a capo.
Un cordiale saluto e miei anticipati ringraziamenti a quanti mi potranno aiutare.
[#1]
Gentile signore
senza una visita medica diretta risulta difficile poter esprimere un parere e sarebbe opportuno leggere alcune notizie dalla cartella clinica. Tanto per incominciare bisognerebbe sapere perchè suo padre è stato operato. Quali erano i sintomi e gli accertamenti effettuati. Poi sarebbe necessario sapere se soffre di altre patologie e se effettua terapie farmacologiche. Successivamente sarebbe opportuno conoscere il tipo di intervento subito ed il decorso post-operatorio. Infine capire con precisione il tipo di dolore sofferto, caratteristiche, modalità di insorgenza e durata. A purto titolo informativo le faccio notare che un dolore in ipocondrio dx può essere determniato sia da eventuali conseguenze chirurgiche ("... possibilità di ulteriori calcoli residenti o qualche tessuto o nervo cucito insieme ai lembi di carne durante la sutura della ferita...") che da possibili altre motivazioni: colonna vertebrale, reni, colon dx. Vorrei poterle essere di maggiore aiuto ma purtroppo i limiti di internet non ci permettono di dire di più.
Credo a questo punto che sia meglio seguire le indicazioni del suo medico curante.
Cordiali saluti
senza una visita medica diretta risulta difficile poter esprimere un parere e sarebbe opportuno leggere alcune notizie dalla cartella clinica. Tanto per incominciare bisognerebbe sapere perchè suo padre è stato operato. Quali erano i sintomi e gli accertamenti effettuati. Poi sarebbe necessario sapere se soffre di altre patologie e se effettua terapie farmacologiche. Successivamente sarebbe opportuno conoscere il tipo di intervento subito ed il decorso post-operatorio. Infine capire con precisione il tipo di dolore sofferto, caratteristiche, modalità di insorgenza e durata. A purto titolo informativo le faccio notare che un dolore in ipocondrio dx può essere determniato sia da eventuali conseguenze chirurgiche ("... possibilità di ulteriori calcoli residenti o qualche tessuto o nervo cucito insieme ai lembi di carne durante la sutura della ferita...") che da possibili altre motivazioni: colonna vertebrale, reni, colon dx. Vorrei poterle essere di maggiore aiuto ma purtroppo i limiti di internet non ci permettono di dire di più.
Credo a questo punto che sia meglio seguire le indicazioni del suo medico curante.
Cordiali saluti
Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile
[#2]
Dalla descrizione pare di comprendere che l'intervento è stato eseguito per via laparotomica, ovvero con un' incisione addominale.
Le cause di dolore in queella sede a mesi di distanza dall' intervento possono essere diverse, l' associazione con altri eventuali sintomi potrebbbe aiutare a comprenderne l' origine, da problemi della parete addominale (nevralgie, neuromi) a problemi intraddominali.
A distanza non credo sia possibile aggingere altro, credo sia ragionevole seguire le indicazioni del collega che ha potuto visitare suo padre e prescrivere le indagini appropriate. Auguri!
Le cause di dolore in queella sede a mesi di distanza dall' intervento possono essere diverse, l' associazione con altri eventuali sintomi potrebbbe aiutare a comprenderne l' origine, da problemi della parete addominale (nevralgie, neuromi) a problemi intraddominali.
A distanza non credo sia possibile aggingere altro, credo sia ragionevole seguire le indicazioni del collega che ha potuto visitare suo padre e prescrivere le indagini appropriate. Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#3]
Riguardo una calcosi residua, come ipotizzato dal curante mi sento di ecluderla se l'eco addome risulta negativa e non vi è dilatazione della via biliare principale.
Se la dolenzia diminusce al cambio di postura si potrebbe ipotizzare un problema muscolare forse legato alla cicatrice chirurgica.
Ritengo suo padre non abbia avuto febbre o ittero altrimenti credo lo avrebbe segnalato.
Se la dolenzia diminusce al cambio di postura si potrebbe ipotizzare un problema muscolare forse legato alla cicatrice chirurgica.
Ritengo suo padre non abbia avuto febbre o ittero altrimenti credo lo avrebbe segnalato.
Cordiali Saluti
Dott. Gianluca Carpentieri
sito internet : www.ospedalerc.it
[#4]
Ex utente
Finalmente siamo riusciti a parlare con il medico che ha effettuato l'intervento.
Sembrerebbe, a suo parere, che il problema sia causato da possibili aderenze e che in tal caso sono necessari ancora 30/60 gg di tempo affinché la problematica rientri... (6 mesi ??)
Non so che dire se non che, visto che non c'è febbre e quindi non dovrebbe essere una infezione, possiamo provare ad aspettare ancora questo tempo...
Ringrazio tutti i medici che mi hanno dedicato parte del loro tempo al mio piccolo caso.
Cordiali saluti.
Sembrerebbe, a suo parere, che il problema sia causato da possibili aderenze e che in tal caso sono necessari ancora 30/60 gg di tempo affinché la problematica rientri... (6 mesi ??)
Non so che dire se non che, visto che non c'è febbre e quindi non dovrebbe essere una infezione, possiamo provare ad aspettare ancora questo tempo...
Ringrazio tutti i medici che mi hanno dedicato parte del loro tempo al mio piccolo caso.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.1k visite dal 02/11/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.