Ernia inguinale recidiva

Buonasera, sono un ragazzo di 34 anni, operato circa due anni fà di ernia inguinale destra con l'intervento chiamato liechtenstein.

Ora, dopo aver avvertito alcuni fastidi nella regione inguinale, sono andato da un urologo, che non ha avvertito alcuna ernia, ma che mi ha prescitto una ecografia da cui è risultato: "presenza di ansa intestinale in sede del canale inguinale destro al momento di esecuzione della manovra del Valsalva".

Mi sono pertanto recato dal chirurgo che dall'esame obiettivo rileva la "presenza al canale inguinale destro di piccola tumefazione apprezzabile all'impulso tusigeno riferibile a recidiva erniaria", il consiglio che mi è stato dato è quello di programmare una rivalutazione clinica tra 6 mesi e
nel caso dovessi ricorrere nuovamente alla correzione chirugica mi consiglia la tecnica trabucco, cosa ne pensate?

Il chirurgo inoltre mi ha espressamente detto di non limitarmi nello svolgimento dell'attività fisica, poichè l'ernia non mi deve condizionare, ma poichè pratico nuoto e palestra hi sono rimaste molte perplessità.

Vi ringrazio anticipatamente per qualsiasi consiglio mi fornirete.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Il primo Urologo che ha interpellato non ha rilevato ernie, ma l'ecografia parla chiaro: non utilizza la parola "ernia" ma di fatto la descrive molto bene! Del resto il Chirurgo che l'ha visitata poco dopo non ha fatto altro che confermare quanto l'Ecografista aveva "visto" con gli ultrasuoni, cioe' appunto una recidiva.
Si tratta di casi molto rari, ma non impossibili. Giusto dunque rivalutare il tutto e poi prendere una decisione in merito all'opportunita' di intervenire nuovamente o meno.
Cordiali saluti

dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com

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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA e premessa la mia diffidenza per le diagnosi ecografiche in tema di difetti erniari della parete addominale, condivido quanto già esposto dal Collega Spina; mi permetto solo di esprimere qualche perplessità circa la possibilità di riparare una recidiva (se confermata) dopo Liechtenstein con la metodica di Trabucco.
Ritengo che per motivi tecnici questo approccio sia impraticabile.
La metodica più corretta sarebbe, a mio giudizio, una riparazione con approccio posteriore properitoneale (tecnica di Wantz).

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

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Utente
Utente
Buonasera dottori. Ringraziandovi per le risposte ricevute, vi aggiorno, poichè questa sera, per avere una seconda opinione, ho effettuato una visita chirurgica da un illustre professore, al quale ho mostrato l'ecografia ma non ho fatto riferimento alla precedente visita chirugica, perchè non volevo influenzare la sua diagnosi.

Dalla visita non è stata rilevata alcuna recidiva.
Mi consiglia un controllo tra 1 anno.

A questo punto penso che se possa avere una recidiva, questa sia di piccolissime dimensioni (dubbia) e poichè gli unici 2 episodi di dolore/fastidi inguinali, si sono verificati alcune ore dopo uno sforzo fisico in palestra, ho deciso di dedicarmi maggiormente al nuoto e all'attività aerobica in generale(sento la necessità di movimento, perchè svolgo un lavoro sedentario).
Spero che queste precauzioni possano essere sufficienti, per scongiurare evetuali recidive/peggioramenti, sinceramente l'idea di un nuovo intervento...
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
Gentile Utente,
sono lieto per la positiva valutazione che escluderebbe al momento l'esistenza di recidiva erniaria, ulteriore conferma della mia diffidenza per le diagnosi ecografiche di ernia.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Di piu': e' anche la conferma che l'intervento di ernioplastica secondo Liechtenstein recidiva in casi molto rari...
Cordiali saluti