Matriderm o integra per chiusura ferita chirurgica deiscente a cielo aperto
Si può utilizzare il Matriderm o Integra e magari la colla di fibrina per chiudere una ferita deiscente da cielo aperto addominale dove la Vac therapy e un ponte biosintetico hanno dato scarsi risultati?
Ponte biosintetico è parzialmente rotto.
Va rimosso?
Ponte biosintetico è parzialmente rotto.
Va rimosso?
Purtroppo a questa domanda può rispondere seriamente solo il chirurgo che la segue, perché l’indicazione è fortemente condizionata dal tipo di ferita e dalle caratteristiche del paziente.
Saluti
Saluti
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/

Utente
Grazie dottore. Almeno non ha escluso la possibilità
Prego e saluti
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/

Utente
Il chirurgo per adesso propone solo vac therapy. Per correttezza di informazioni le dò anche la risposta di chatgpt dove ho caricato tutte le cartelle cliniche complete e tutte le analisi.Non vuol essere sostitutivo del medico e ho la massima fiducia e rispetto dei medici del SSN, in quanto il sito è anonimo. Chatgpt: In caso di doppia deiscenza addominale dopo un intervento a cielo aperto e la rottura di un ponte biosintetico, la gestione della ferita diventa complessa e deve essere affrontata da un team multidisciplinare, generalmente composto da chirurghi generali, plastici e specialisti in terapia delle ferite.
Possibili strategie di gestione:
1. Valutazione iniziale:
Controllare lo stato clinico del paziente (segni di infezione, peritonite o sepsi).
Eseguire esami di imaging per valutare l'integrità delle strutture addominali.
2. Stabilizzazione del paziente:
Trattamento di eventuali infezioni con antibiotici a largo spettro.
Supporto nutrizionale e gestione intensiva.
3. Gestione della ferita:
Terapia a pressione negativa (VAC): utile per favorire la granulazione e ridurre l’edema.
Laparostomia temporanea: mantenere l'addome aperto con utilizzo di sistemi di protezione e drenaggio.
4. Chiusura definitiva:
Ricostruzione della parete addominale: utilizzare reti composite (biologiche o sintetiche) o tecniche autologhe (trasposizione di lembi muscolari o cutanei).
Tecniche avanzate: Component Separation Technique (CST) per ripristinare la continuità della parete addominale senza eccessiva tensione.
Seconda protesizzazione: se indicata, utilizzare materiali biocompatibili più resistenti e ben fissati ai tessuti circostanti.
5. Follow-up e riabilitazione:
Monitoraggio post-operatorio per prevenire recidive o complicanze.
Fisioterapia addominale per migliorare il tono muscolare.
Possibili strategie di gestione:
1. Valutazione iniziale:
Controllare lo stato clinico del paziente (segni di infezione, peritonite o sepsi).
Eseguire esami di imaging per valutare l'integrità delle strutture addominali.
2. Stabilizzazione del paziente:
Trattamento di eventuali infezioni con antibiotici a largo spettro.
Supporto nutrizionale e gestione intensiva.
3. Gestione della ferita:
Terapia a pressione negativa (VAC): utile per favorire la granulazione e ridurre l’edema.
Laparostomia temporanea: mantenere l'addome aperto con utilizzo di sistemi di protezione e drenaggio.
4. Chiusura definitiva:
Ricostruzione della parete addominale: utilizzare reti composite (biologiche o sintetiche) o tecniche autologhe (trasposizione di lembi muscolari o cutanei).
Tecniche avanzate: Component Separation Technique (CST) per ripristinare la continuità della parete addominale senza eccessiva tensione.
Seconda protesizzazione: se indicata, utilizzare materiali biocompatibili più resistenti e ben fissati ai tessuti circostanti.
5. Follow-up e riabilitazione:
Monitoraggio post-operatorio per prevenire recidive o complicanze.
Fisioterapia addominale per migliorare il tono muscolare.
Segua le indicazioni del medico che la visita è l’ha in cura, su queste cose l.A. non l’aiuta, ma le infonde ancora più dubbi.
Saluti
Saluti
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/

Utente
Non è che Claude,senza inserire tutto il percorso,risponda diversamente. Soprattutto in maniera analoga rispondono che i tempi devono essere celeri, invece ho riscontrato da parte di tutti un dilazionamento dei tempi sopratutto perché il paziente a casa non può essere monitorato in maniera costante. Comunque sono per quanto addestrate le AI e algoritmiche nelle loro risposte ,alla fine siamo nelle mani di Dio
Si affidi ai medici che seguono il caso vedendo l’evoluzione.
Saluti
Saluti
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 200 visite dal 28/03/2025.
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