Settembre scorso sono stato operato in day hospital di ernia inguinale dx
Ho 61 anni, il 23 settembre scorso sono stato operato in day hospital di ernia inguinale dx (tecnica Valenti, taglio di circa 8 cm).
Il chirurgo mi ha consigliato di portare mutande elastiche per 15 giorni. Vorrei chiederLe:
1) E’ normale, a due settimane dall’intervento, sentire un po’ di pesantezza camminando e talora qualche doloretto? Il taglio di 8 cm non è eccessivo?
2) Secondo Lei dovrei continuare a portare le mutande elastiche?
Grazie fin d’ora per la risposta
Il chirurgo mi ha consigliato di portare mutande elastiche per 15 giorni. Vorrei chiederLe:
1) E’ normale, a due settimane dall’intervento, sentire un po’ di pesantezza camminando e talora qualche doloretto? Il taglio di 8 cm non è eccessivo?
2) Secondo Lei dovrei continuare a portare le mutande elastiche?
Grazie fin d’ora per la risposta
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Sentire ancora pesantezza durante la deambulazione e' tutto sommato normale a cosi' poca distanza dall'intervento. La misura del taglio e' sicuramente le minore possibile compatibilmente con l'intervento che e' stato necessario fare nel suo caso: a volte tagli troppo piccoli possono rendere inutilmente lunga e difficoltosa una procedura che invece, magari con un'incisione di centimetro in piu', poteva essere fatta meglio e in tempi piu' brevi.
Infine le mutande elastiche: personalmente a distanza di 15 giorni dall'intervento cerco di far si' che i pazienti inizino a poterne fare a meno, magari iniziando a levarle mentre si sta a riposo (la notte, mentre si guarda la TV, mentre si mangia, etc.) e poi, a seguire, anche durante alte attivita'. Comunque questa e' una scelta che deve assolutamente lasciar fare al Chirurgo che l'ha operata, perche' questa precauzione puo' dipendere molto dalle condizioni del singolo caso, condizioni che noi, a distanza, ovviamente non possiamo conoscere.
Cordiali saluti
Infine le mutande elastiche: personalmente a distanza di 15 giorni dall'intervento cerco di far si' che i pazienti inizino a poterne fare a meno, magari iniziando a levarle mentre si sta a riposo (la notte, mentre si guarda la TV, mentre si mangia, etc.) e poi, a seguire, anche durante alte attivita'. Comunque questa e' una scelta che deve assolutamente lasciar fare al Chirurgo che l'ha operata, perche' questa precauzione puo' dipendere molto dalle condizioni del singolo caso, condizioni che noi, a distanza, ovviamente non possiamo conoscere.
Cordiali saluti
dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com
[#2]
Utente
La ringrazio molto per la tempestività e l’accuratezza della risposta. Vorrei farLe ancora alcune domande.
1) Per quanto ho letto, la tecnica di Valenti prevede l'uso di due reti, una posizionata verticalmente e una orizzontalmente e suturate solo lungo un lato, mentre dall'altro sono lasciate libere. Non c’è pericolo per questo che le reti possano scivolare fuori sede?
2) Dopo un congruo periodo di tempo potrò sollevare pesi (per esempio, il classico pacco di acqua minerale da 9 kg)? E andare in bicicletta?
3) Dopo l’intervento ho sempre dormito supino. Posso da adesso dormire sul fianco dx (quello della ferita) al quale ero abituato prima?
Grazie ancora per la disponibilità
1) Per quanto ho letto, la tecnica di Valenti prevede l'uso di due reti, una posizionata verticalmente e una orizzontalmente e suturate solo lungo un lato, mentre dall'altro sono lasciate libere. Non c’è pericolo per questo che le reti possano scivolare fuori sede?
2) Dopo un congruo periodo di tempo potrò sollevare pesi (per esempio, il classico pacco di acqua minerale da 9 kg)? E andare in bicicletta?
3) Dopo l’intervento ho sempre dormito supino. Posso da adesso dormire sul fianco dx (quello della ferita) al quale ero abituato prima?
Grazie ancora per la disponibilità
[#3]
La tecnica di Valenti per la riparazione dell'ernia inguinale si basa sempre sul concetto denominato "Tension Free", ma propone una variante nella quale si utilizzano effettivamente due pezzi di rete, sebbene non siano messe proprio come descrive lei. La prima viene infatti posta intorno al funicolo spermatico e fissata al muscolo retto dell'addome, mentre la seconda viene posizionata sopra alla prima e quindi suturata al legamento inguinale. Ne consegue che le due reti sono libere di muoversi lungo il margine che non e' fissato con i punti di sutura. Ovviamente cio' accade solo nei primi giorni perche' poi, dopo che i due pezzi di rete si saranno adattati seguendo i normali movimenti del paziente, la reazione cicatriziale le blocchera' per sempre nella posizione che si sara' dimostrata la migliore e la piu' naturale. Non c'e' quindi pericolo che le reti possano scivolare fuori sede come lei teme. Peraltro le ricordo che comunque non e' mai la rete, neanche in questa tecnica, a chiudere la porta erniaria, ma lo sara' la reazione fibrosa che si creera' attorno ad essa; il solito classico esempio della rete e dell'edera, che assicura la privacy del suo giardino soltanto dopo che sara' cresciuta intorno alla rete di sostegno! La tecnica di Valenti, anche definita come "protesi autoregolantesi dinamica" si prefigge dunque lo scopo di diminuire al massimo le tensioni che sono a volte causa di dolore e, come del resto molte altre metodiche "Tension Free" e' praticamente esente da recidive: quando il Chirurgo che l'ha operata decidera' che e' il momento giusto potra' gradualmente ricominciare a portare pesi come faceva prima e il cartone di acqua minerale sara' presto alla sua portata! Nessun problema, a mio avviso, anche per la posizione da adottare durante il sonno.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#4]
Utente
Egregio dottore, grazie e complimenti per l’estrema precisione delle Sue risposte. La disturbo ancora (spero per l’ultima volta). A tre settimane dall’intervento, senza più mutande elastiche, camminando sento ancora fastidio, anche per lo sfregamento degli indumenti sulla pelle. Inoltre mi irritano certe posture (da seduto, se mi piego in avanti comprimendo la zona oppure in auto, per la compressione e le vibrazioni). E' normale?
Nell’area della ferita c’è una zona di insensibilità (che non mi dà noia) e nella zona sovrapubica una fastidiosa iperestesia, accentuata dallo sfregamento dei vestiti.
1) Questa iperestesia può essere dovuta a una reazione allergica per la discreta quantità di materiale protesico previsto dalla tecnica Valenti?
2) Se no, a che cosa è dovuta l’iperestesia? E, soprattutto, passerà pian piano?
Grazie ancora.
Nell’area della ferita c’è una zona di insensibilità (che non mi dà noia) e nella zona sovrapubica una fastidiosa iperestesia, accentuata dallo sfregamento dei vestiti.
1) Questa iperestesia può essere dovuta a una reazione allergica per la discreta quantità di materiale protesico previsto dalla tecnica Valenti?
2) Se no, a che cosa è dovuta l’iperestesia? E, soprattutto, passerà pian piano?
Grazie ancora.
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Buona parte dei disturbi da lei descritti sono piuttosto comuni a tre settimane di distanza dall'intervento. Anche l'iperestesia e' una conseguenza della chirurgia e in particolare delle manovre che si sono rese necessarie per portare a termine la procedura. In linea di massima si tratta comunque di fastidi per lo piu' reversibili.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 34.5k visite dal 07/10/2009.
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