Ascesso cutaneo regione inguinale

Salve, sono una ragazza di 23 anni e da 2/3 giorni combatto contro quello che sembra essere un ascesso cutaneo.

È cominciato tutto con un bozzo rosso, inizialmente solo fastidioso e poi sempre più dolente, sotto la regione inguinale.
Più precisamente, si trovava tra l’inguine e la coscia, quindi veniva schiacciato ogni qual volta mi sedessi.
Sembrava essere provocato da un pelo incarnito e non era la prima volta che mi capitava di avere foruncoli di questo genere, anche se stavolta la depilazione (che eseguo sempre con la lametta) non era avvenuta di recente; tant’è che i peli del pube sono lunghi.

Il dolore è diventato insostenibile e, probabilmente sbagliando e affidandomi ad internet, ho ripetutamente applicato la borsa dell’acqua calda vicino alla zona per favorirne la maturazione.
Come era prevedibile, l’infiammazione si è aggravata portando quel piccolo bozzo a gonfiarsi e a sviluppare una punta violacea.
Ho così interrotto l’applicazione di calore e ho iniziato ad assumere Supracef 400 mg e ad applicare l’ittiolo, monitorata da mia zia (medico di guardia medica).
L’ittiolo pare abbia favorito la maturazione, creando una regione bianca (probabilmente di pus) proprio al centro dell’ascesso.
Dopo diverse ore dalla comparsa della bolla di pus, mia zia mi ha convinta a permetterle di farlo scoppiare adottando tutte le precauzioni del caso (ha premuto con dei fazzoletti di cotone, si è lavata le mani e ha applicato il disinfettante). Il pus misto a sangue dall’odore veramente cattivo sembrava essere uscito tutto.
Da allora (ieri pomeriggio) il dolore è praticamente sparito, rimane un fastidio molto remoto al tatto e un lieve bruciore al momento del bidet o della medicazione (che finora è stata un po’ arrangiata perché mia zia deve ancora comprare il betadine).

Il tessuto sembra ragionevolmente provato e inutile dire che dopo aver schiacciato ho comunque continuato a perdere un po’ di sangue e di liquido purulento (tuttora, anche se di meno).
La regione è sgonfia, si nota l’apertura che si sta cicatrizzando e accanto vi è un piccolo rigonfiamento chiaro, all’apparenza vuoto e molle.

So che è difficile stabilirlo senza una visita, ma volevo sapere quanti rischi di una ricaduta corro, dal momento che non è stata praticata una regolare incisione chirurgica (fermo restando che mia zia continuerà a medicarmi e che sto assumendo l’antibiotico).

Vi ringrazio anticipatamente.
[#1]
Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 3.2k 75 9
Gentile Signora,
complimenti, ha trattato questo piccolo ma fastidioso "incidente" in modo ottimo. certamente l'aiuto di sua zia sarà stato determinante.
La borsa dell'acqua calda e la pomata all'ittiolo hanno contribuito a velocizzare la strada da prendere all'infezione: se avesse vinto il suo organismo si sarebbe riassorbito il tutto, l'altra possibilità aha vissuta in diretta. Credo, con i limiti legati alla distanza geografica ed alla impossibilità di poterla visitare, che l'antibiotico potrebbe essere considerato esagerato. Basteranno le medicazioni ed il controllo di sua zia.
buona giornata.

Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottore,
grazie per la celere risposta. Finalmente ho potuto applicare il Betadine, usando anche garze sterili e cerotto così da avere una medicazione vera e propria che mia zia cambierà ogni 12 ore circa.
Spero veramente, come da lei auspicato, di aver definitivamente risolto il problema senza rischio di recidive.

Grazie ancora e buona giornata.
[#3]
Utente
Utente
Salve dottori,
purtroppo il precedente ottimismo forse è stato un po’ affrettato.
Aggiornamenti: dopo aver schiacciato l’ascesso, ho proseguito con le medicazioni, finché ieri non ho fatto notare a mia zia la comparsa di una pallina di piccole dimensioni poco più sopra rispetto alla ferita.
Preoccupata che potesse trattarsi di un linfonodo, mi ha portata a fare un’ecografia che ha smentito questa possibilità. Secondo il dottore, che conosciamo e stimiamo, ma che è stato un po’ frettoloso, non si tratta né di linfonodo né di cisti. Per lui è come se fosse una raccolta , (probabilmente di pus?), senza troppe specificazioni. Preciso che la pallina non è dolente e che la ferita originaria presentava delle macchioline bianche all’ingresso del buco come se fosse ulteriore pus, liquido da secernere. L’ho un po’ spremuto per facilitare l’uscita e ad oggi si vede solo una ferita, la zona è come cicatrizzata, non completamente piana , ma nemmeno gonfia.
Preciso che sono anche stata da un chirurgo stamani, che ha intenzione di farmi fare un’ecografia più approfondita da un collega molto scrupoloso per capire la natura dell’altra pallina (da lui descritta come mobile ) ed eventualmente come intervenire. Il dottore è intenzionato ad incidere e penso che a questo punto sia la soluzione migliore.
Aggiungo che dopo aver concluso la terapia antibiotica con Supracef, mia zia, temendo non avesse funzionato, mi ha fatto iniziare l’Augmentin che sto attualmente assumendo. Il punto è che ho una paura matta della sepsi! Vi prego, rassicuratemi in questo senso.
Non so quando mi opererà, anche perché avrei un esame universitario tra una decina di giorni e preferirei, se possibile, rimandare l’intervento ma ho una paura cieca di andare in setticemia!
So che sembro una sciocca ipocondriaca, ma da profana quale sono non so fare altro se non lambiccarmi il cervello.
[#4]
Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 3.2k 75 9
difficile andare in setticemia con l'uso di così tanti antibiotici.
io sospenderei tutto , in assenza di febbre.

Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale