Palloncino allurion
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Buongiorno, per mia scuola professionale, ma, soprattutto, per mia indole, mai consiglierei la via più impegnativa e quindi più rischiosa. Non appartengo alla schiera di quei chirurghi interventisti. Quando bisogna prendere una decisione, se non si ha possibilità di poter scegliere, nel senso che, per esempio, ci troviamo di fronte ad un caso urgente ed indifferibile, come una emorragia, e’ chiaro che non c’è tempo da perdere, ed il chirurgo deve intervenire, prontamente. Ma quando non siamo in queste condizioni di acuzie, quindi, di urgenza estrema, allora ci si deve orientare, prima verso la strada meno impegnativa, più facile e meno rischiosa. Primum non nocere , dicevano gli antichi latini. Questo è uno dei principi che si insegna nelle facoltà di Medicina. Ciò significa che nella scelta di una terapia, o di una metodica, bisogna, innanzitutto, non arrecare danno al paziente e per questo tra i trattamenti possibili, va sempre privilegiato quello meno rischioso, quello con minori effetti collaterali. Nel suo caso, quindi, se è in abbondante sovrappeso ed ha già tentato, con serio impegno, di mettersi a dieta e di fare attività motoria senza nessuno o con scarso risultato, allora si può ragionare ed orientarsi su strade alternative. Il mio consiglio: Fermo restando che nulla è esente da rischi, ma considerando pure che se le cose sono fatte con le dovute precauzioni, rispettando, cioè, tutti i dettami previsti dai protocolli internazionali ( prima e dopo la metodica ) e nel caso suo facendo una valutazione, insieme al cardiologo che la tiene in cura, sia sull’appropriatezza del tipo di anticoagulante sia sulla eventuale sospensione temporanea, prima della metodica, qualsiasi strada può essere percorsa, se proprio non ve ne sono di diverse.
sandro zarulli
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 439 visite dal 18/02/2024.
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