Versamento Ascitico in addomome

ho dal 1997 un versamento ascitico in addome causto da una rottura di un picolo vaso linfatico all'altezza del'iliaca dx. Questo versamento del volume di 2 litri appartentemente non mi causa sintomi,negli esami del sangue compare un CA125 con valore 800. Questo liquido è stato analizzato per un'aspirazione del liquido in sede di laparoscopia ispettiva, non presenta cellule tumorali, nè bacilli della tubercolosi, ma si è riformato a breve distanza di tempo pertanto la supposizione è quella di ricambio naturale. Domanda: "Esiste la possibilità di intervenire chirurgicamnete in modo definitivo per l'eliminazione del liquido?" "POtrebbero esserci delle implicanze ulteriori in caso di intervento chirurgico?" "Nel tempo quali complicanze potrebbero esserci se venisse mantenuta la situazione tale e quale?".
Grazie.
G.M.
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Prof. Mario Pochini Chirurgo generale, Chirurgo toracico 7
Gentile Signora,il caso da Lei presentato (ascite chilosa) rappresenta una evenienza molto rara per cui anche di complesso trattamento. Innanzi tutto occorrerebbe sapere se ci sono stati traumi addominali che possono avere determinato la rottura di questi vasi linfatici cui Lei fa riferimento ed occorrerebbe anche sapere con che velocità l'ascite chilosa si va formando. Comunque sia ritengo che nel Suo caso occorra seguire il seguente timing: 1) perfezionare le indagini onde verificare la causa che ha comportato l'aumento da Lei segnalato del CA 125; 2) verificare attraverso una linfoscintigrafia l'esatta sede e la portata della perdita linfatica nell'ipotesi possa eseguirsi una riparazione diretta della lesione con una chirurgia radioguidata; 3) valutare, qualora la portata della fistola linfatica fosse particolarmente elevata, l'indicazione ad applicare uno shunt peritoneo venoso cioè una valvola che consenta alla linfa che si raccoglie in addome di poter essere reintrodotta nella circolazione venosa consentendoLe così di non perdere materiale proteico che potrebbe progressivamente portarLa ad uno stato di ipoproteinemia o di denutrizione. Ovviamente consideri con beneficio d'inventario quanto sopra esposto non disponendo al momento di informazioni ulteriori sul Suo specifico caso clinico. Mi ritenga comunque a Sua disposizione. Cordiali saluti. Mario Pochini.