Tenosinovite essudativa dei tendini estensori del polso destro

Buongiorno,
ho 23 anni e gioco a tennis. Ho iniziato da un paio d'anni con una racchetta abbastanza morbida e adatta ai principianti. Ultimamente, più o meno agli inizi di Maggio 2009 ho deciso di cambiare attrezzo e usarne uno più adatto alle mie caratteristiche e al mio gioco che nel frattempo è migliorato: ho scelto perciò un attrezzo con una rigidità maggiore.
Dal primo giorno che ho preso in mano quella racchetta ho iniziato ad avvertire dei dolori sulla parte dorsale del polso. Pensando che si potesse trattare di un dolore transitorio e non grave ho continuato a giocare per circa 25 giorni fino a che il dolore era man mano cresciuto fino a farmi desistere dall'andare in campo.
Quindi, mi sono rivolto ad un fisioterapista che ha pensato di sottopormi ad un ciclo combinato di tecarterapia e laser (10 sedute). Purtroppo però il dolore è totalmente rimasto senza affievolirsi neanche un pò. Visto che il dolore persisteva il fisioterapista mi ha consigliato di fare un ecografia dalla quale è risultato il seguente referto: -.-.- L'esame ecografico, eseguito sul piano dorsale, mostra normale spessore e morfologia dei tendini estensori. Gli stessi appaiono circondati da evidente alone anecogeno determinato da liquido reattivo interposto nella guaina sinoviale che risulta a sua volta ispessita e con accentuazione dei segnali vascolari al color. Il quadro ecografico nel complesso depone per tenosinovite essudativa dei tendini estensori del polso. -.-.-
Visto il referto dell'ecografia mi è stato prescritto un ciclo di deltacortene da 25 mg al giorno per 6 giorni, per poi ridurre la dose a scalare (6 giorni mezza pillola + 6 giorni un quarto di pillola), associato all'applicazione locale di cerotti medicati. Visto che a detta del dottore, la remissione dei sintomi doveva avvenire durante la dose di attacco del cortisone, appena mi sono accorto, dopo i primi 7 giorni di cura, che il dolore persisteva invariato mi sono recato di nuovo dal medico che ha deciso di interrompere l'assunzione del deltacortene e mi ha prescritto un altro tipo di cortisone: il medrol da 16 mg. Anche in questo caso ho seguito una cura a scalare: 8 giorni una pillola intera, 2 giorni tre quarti di pillola, 4 giorni mezza pillola e 4 giorni un quarto di pillola.
La cura con il medrol l'ho finita ma purtroppo ad oggi, i sintomi, se pur appena ridotti, persistono ugualmente.

A questo punto, le scrivo per chiedere un consiglio su cosa sarebbe opportuno fare visto che a distanza di più di due mesi dalla comparsa dei sintomi, non sono riuscito a risolvere il problema.
Qualora fosse consigliato l'intervento chirurgico, quali sono i tempi di recupero per tornare in campo?

Ringraziandola anticipatamente le invio i più cordiali saluti.
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Dr. Riccardo Busa Ortopedico, Chirurgo della mano 221 18
Egr. Utente,
ritengo utile ai fini di un completamento diagnostico effettuare, oltre all'esame ecografico, anche una radiografia ed una RM del versante tumefatto e sintomatico del polso.
Ritengo corretto l'approccio medico a base di terapia cortisonica propostoLe dal Suo Curante. La fase successiva dovrà comprendere una valutazione clinica specialistica finalizzata alla eventuale indicazione chirurgica.
Cordiali Saluti,

Dr. Riccardo Busa
S.C. Chirurgia della Mano e Microchirurgia
Az. Osp./Univ. Policlinico di Modena

[#2]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile dottore, innanzitutto la ringrazio per la celere risposta.
Inoltre vorrei chiederle, la radiografia è indicata anche se non c'è stato un trauma che ha causato il dolore in modo netto, come nel mio caso? La mia sintomatologia è comparsa mano a mano che continuavo a giocare e comunque non ho avuto sentore di lesioni ossee.

Inoltre avevo pensato di effettuare una RM ma i tempi di attesa portano ai primi di Agosto!

Cordiali saluti


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Dr. Riccardo Busa Ortopedico, Chirurgo della mano 221 18
Egr. Utente,
in caso di infiammazione con versamento liquido ("essudato")in un distretto posto in contiguità con l'articolazione del polso, una radiografia è utile per escludere problemi di origine scheletrica (non solo traumatici ma anche degenerativo-infiammatori). La RX è un esame COMPLEMENTARE rispetto alla eco ed RM e rappresenta in molti casi essenziale anche per meglio interpretare esami più complessi!
Cordiali Saluti,