Trattamento frattura composta base v metacarpo

Buongiorno, due giorni fa mi sono provocata una frattura composta alla base del V metacarpo della mano destra (dominante).
In ps mi hanno applicato una ingessatura conservativa che coinvolge IV e V dito, articolazione MF e CM.

Vorrei sapere se esistono e se possono essere indicate alternative al gesso quali tutori rigidi o bendaggi rigidi per mantenere l’immobilizzazione delle metacarpofalangee di IV e V dito e delle carpometacarpali, ma migliorando la mobilità del resto della mano e delle dita per poter continuare a svolgere attività quotidiane di studio e di guida.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Qualsiasi frattura richiede, per guarire nel modo migliore e nei tempi strettamente necessari, una immobilizzazione totale, che può essere assicurata solo dal gesso, che viene confezionato aderente e ben modellato proprio per adattarsi alla morfologia specifica della mano. Qualsiasi tutore invece non può garantire la stessa contenzione del gesso, sia perché si tende a toglierlo e rimetterlo ripetutamente per vari motivi (per la doccia, per uscire, perché stringe, perché prude, ecc), ma anche perché per la sua forma non risulta così aderente come sarebbe necessario. L'uso dei tutori è destinato ai traumi contusivi e distorsivi, dove è opportuno limitare il movimento di un articolazione, oppure per mantenere una certa immobilizzazione di una frattura in avanzata consolidazione ma per la quale si ritiene ancora inopportuno concedere completa libertà.
Tenga anche conto che per studiare un gesso e un tutore provocano lo stesso impedimento, mentre per guidare entrambi costituiscono un impedimento totale ai sensi del codice della strada, e se ha un tutore e lo toglie per guidare danneggia in modo rilevante la evoluzione del callo osseo. Pazienti per 5 settimane e dopo potrà tornare a fare tutto quello che faceva prima, una volta accertata la guarigione della frattura.
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

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Utente
Utente
Buongiorno,
Ho tolto il gesso il 9/01 e al controllo l’ortopedico mi ha comunicato che la frattura non era ancora completamente consolidata ma che avrei potuto, con attenzione, riprendere le attività quotidiane senza ausili.
Non mi ha prescritto fisioterapia
Questa settimana mi è arrivato il referto del radiologo per l’ex eseguita il 9/01: ancora bene evidenti le rime di frattura, non attuali fenomeni osteoriparativi
Nell’ultima settimana ho notato tuttavia un rigonfiamento duro in corrispondenza della frattura e dolorante alla digitopressione o nella chiusura a pugno della mano (stringendo con forza)
È il caso che esegua un secondo controllo anche se è passato tanto tempo? Può limitare la funzionalità a lungo termine?
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Dal 14/12 al 9/1 son passati troppo pochi giorni (25) per pretendere che la frattura sia già consolidata. Il recente rigonfiamento, in corrispondenza della frattura, può essere il caso osseo: eviti la digitopressione e la presa di forza, che provocano un dolore del tutto inutile. Faccia i gesti quotidiani senza forzare, muova il polso e le dita tutte insieme. Non posso suggerire radiografie a distanza : ne parli con il suo medico, e deciderà lui se sono necessarie. La guarigione si manifesta anche con la netta diminuzione del dolore anche nelle attività quotidiane.
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
"caso osseo" = callo osseo