Rizoartrosi e artrite
Salve,
sono un 44enne che soffre, ormai da diversi anni, di AR. I primi sintomi li ho avuti quando avevo ancora meno di 20 anni con esplosioni dolorose alle spalle o ad altre articolazioni, trattate di votla in volta con FANS. Tuttavia non mi è mai stata veramente diagnosticata la AR se non qualche anno fa che se ne è cominciato a parlare. Dopo una esarcerbazione della situazione e i polsi bloccati sono stato da un reumatologo di milano che mi ha fatto cominciare il Plaquenil (2 pastiglie al giorno) e ho fatto qualche mese con cortisone a scalare. Da allora non ho più avuto quei dolori migranti, ma è rimasto un fastidio costante ma tollerabile al polso destro (quello che era più infiammato ai tempi). Ad una visita recente il reumatologo, vedendo il movimento del polso e il dolore al pollice (che spiego sotto) dice che dovrei cominciare con il metotrexato e mi ha prescritto gli esami e la terapia - cosa che non ho ancora iniziato.
Tuttavia l'elemento scatenante della visita al reumatologo e del mio peregrinare per ortopedici è la rizoartrosi. Preciso che NON faccio lavori usuranti (lavoro al pc). Particolarmente evidente al pollice sinistro e in fase iniziale al sinistro. Questa cosa era iniziata qualche anno fa con dolori che andavano e venivano, trattata due o tre volte con iniezioni di cortisone. Ultimamente però è peggiorata moltissimo, con lo spazio intrarticolare che quasi non si vede in rx.
L'ortopedico (anzi gli ortopedici) mi hanno prescritto tutori (che porto da almeno un paio d'anni) e una serie di terapie (tecar, onde d'urto, guanto di paraffina) che non stanno dando un granchè d'effetto, sostenendo che una operazione bisogna cercare di posticiparla il più possibile - e non è mia intenzione "spingere" in questo senso. L'ultimo ortopedico sostiene che l'unica operazione eventualmente sensata è la tenosospensione.
Quindi ora non so se cominciare il meto (con tutte le complicazioni di un immunosoppressore) o se esistono altre vie. Ho un po' di domande varie e sono molto preoccupato:
- Secondo il reumatologo la rizoartrosi non dovrebbe farmi così male (io ho dolore praticamente tutto il giorno, non riesco ad andare in moto, aprire barattoli e fare praticamente alcuno sforzo) e quindi secondo lui è soprattutto un problema artritico. Quanto condividete questo punto di vista?
- Secondo l'ortopedica non c'è spazio per fare un'iniezione di acido ialuronico, cosa ne pensate?
- Quali altre terapie chirugiche consigliate (leggo sul web che ce ne sono molte ma non mi vengono proposte)?
- Quali suggerimenti (integratori, dieta) consigliate per tenere il più possibile in forma...tutte le altre mie articolazioni?
Sono molto preoccupato, sono giovane e da un lato vorrei cercare di risolvere almeno in parte il problema e dall'altro mantenere una terapia di lungo corso che mi permetta di conservarmi il più possibile. Grazie
sono un 44enne che soffre, ormai da diversi anni, di AR. I primi sintomi li ho avuti quando avevo ancora meno di 20 anni con esplosioni dolorose alle spalle o ad altre articolazioni, trattate di votla in volta con FANS. Tuttavia non mi è mai stata veramente diagnosticata la AR se non qualche anno fa che se ne è cominciato a parlare. Dopo una esarcerbazione della situazione e i polsi bloccati sono stato da un reumatologo di milano che mi ha fatto cominciare il Plaquenil (2 pastiglie al giorno) e ho fatto qualche mese con cortisone a scalare. Da allora non ho più avuto quei dolori migranti, ma è rimasto un fastidio costante ma tollerabile al polso destro (quello che era più infiammato ai tempi). Ad una visita recente il reumatologo, vedendo il movimento del polso e il dolore al pollice (che spiego sotto) dice che dovrei cominciare con il metotrexato e mi ha prescritto gli esami e la terapia - cosa che non ho ancora iniziato.
Tuttavia l'elemento scatenante della visita al reumatologo e del mio peregrinare per ortopedici è la rizoartrosi. Preciso che NON faccio lavori usuranti (lavoro al pc). Particolarmente evidente al pollice sinistro e in fase iniziale al sinistro. Questa cosa era iniziata qualche anno fa con dolori che andavano e venivano, trattata due o tre volte con iniezioni di cortisone. Ultimamente però è peggiorata moltissimo, con lo spazio intrarticolare che quasi non si vede in rx.
L'ortopedico (anzi gli ortopedici) mi hanno prescritto tutori (che porto da almeno un paio d'anni) e una serie di terapie (tecar, onde d'urto, guanto di paraffina) che non stanno dando un granchè d'effetto, sostenendo che una operazione bisogna cercare di posticiparla il più possibile - e non è mia intenzione "spingere" in questo senso. L'ultimo ortopedico sostiene che l'unica operazione eventualmente sensata è la tenosospensione.
Quindi ora non so se cominciare il meto (con tutte le complicazioni di un immunosoppressore) o se esistono altre vie. Ho un po' di domande varie e sono molto preoccupato:
- Secondo il reumatologo la rizoartrosi non dovrebbe farmi così male (io ho dolore praticamente tutto il giorno, non riesco ad andare in moto, aprire barattoli e fare praticamente alcuno sforzo) e quindi secondo lui è soprattutto un problema artritico. Quanto condividete questo punto di vista?
- Secondo l'ortopedica non c'è spazio per fare un'iniezione di acido ialuronico, cosa ne pensate?
- Quali altre terapie chirugiche consigliate (leggo sul web che ce ne sono molte ma non mi vengono proposte)?
- Quali suggerimenti (integratori, dieta) consigliate per tenere il più possibile in forma...tutte le altre mie articolazioni?
Sono molto preoccupato, sono giovane e da un lato vorrei cercare di risolvere almeno in parte il problema e dall'altro mantenere una terapia di lungo corso che mi permetta di conservarmi il più possibile. Grazie
[#1]
Buongiorno,
la situazione articolare generale condizionata dalla AR deve essere affrontata con una terapia di fondo adeguata . Il metrotrexate può andar bene ma ci sono anche farmaci più attivi , gli anticorpi monoclonali che vista l’età giovane anagrafica e di malattia andavano presi in considerazione molto prima . Si affidi al Reumatologo che La segue ricordando che l’AR è molto aggressiva e ,oltre il controllo dei sintomi , occorre rallentare l’andamento della malattia prima che si realizzi la distruzione della cartilagine articolare pena invalidità permanenti .
La situazione del pollice affetto da rizartrosi , condizionata da una predisposizione genetica ,è verosimilmente stata peggiorata dall’AR e da quanto capisco è ad uno stadio finale da indicazione chirurgica . Per esperienza trovo ormai inutile qualsiasi trattamento fisioterapico , difficili da attuare e con nessuna resa le infiltrazioni con cortisone o HI , può giovarsi del tutore , di terapie topiche ( cerotti antinfiammatori) ed affidarsi prima o poi ad un esperto Chirurgo della mano per decidere insieme l’intervento più adatto anche alla luce della incombente avanzata della artrite .
Un saluto
la situazione articolare generale condizionata dalla AR deve essere affrontata con una terapia di fondo adeguata . Il metrotrexate può andar bene ma ci sono anche farmaci più attivi , gli anticorpi monoclonali che vista l’età giovane anagrafica e di malattia andavano presi in considerazione molto prima . Si affidi al Reumatologo che La segue ricordando che l’AR è molto aggressiva e ,oltre il controllo dei sintomi , occorre rallentare l’andamento della malattia prima che si realizzi la distruzione della cartilagine articolare pena invalidità permanenti .
La situazione del pollice affetto da rizartrosi , condizionata da una predisposizione genetica ,è verosimilmente stata peggiorata dall’AR e da quanto capisco è ad uno stadio finale da indicazione chirurgica . Per esperienza trovo ormai inutile qualsiasi trattamento fisioterapico , difficili da attuare e con nessuna resa le infiltrazioni con cortisone o HI , può giovarsi del tutore , di terapie topiche ( cerotti antinfiammatori) ed affidarsi prima o poi ad un esperto Chirurgo della mano per decidere insieme l’intervento più adatto anche alla luce della incombente avanzata della artrite .
Un saluto
Dr. Marco Bonelli
MedicoChirurgo
Specialista in Reumatologia
[#2]
Gentile Signore,
la terapia chirurgica, a mio avviso, va utilizzata solo in caso di fallimento di terapie conservativa (locali).
Oltre a quelle da lei già fatte, proverei certamente le infiltrazioni di acido ialuronico o anche (solo in caso di dolore intenso), quelle di cortisone ad azione locale.
Se dovesse poi arrivare obbligatoriamente all'intervento, sempre a mio personale modo di vedere, utilizzerei un'altra tecnica chirurgia, che mi ha dato eccellenti risultati: è meno invasiva, più veloce (sia come intervento che come riabilitazione) e rispetta di più la normale anatomia della regione; si tratta di una artroplastica di riduzione (descritta da Badoino e Lacelli sul Vol. 51 N. 4 del dicembre 2014 (Rivista Italiana di Chirurgia della Mano); in buona sostanza, è una pseudo-artrodesi, cioè si procede con un singolo filo di K come per una normale artrodesi, ma si rimuove il filo dopo soli 20 giorni, dando luogo a un callo fibroso.
Buona giornata.
la terapia chirurgica, a mio avviso, va utilizzata solo in caso di fallimento di terapie conservativa (locali).
Oltre a quelle da lei già fatte, proverei certamente le infiltrazioni di acido ialuronico o anche (solo in caso di dolore intenso), quelle di cortisone ad azione locale.
Se dovesse poi arrivare obbligatoriamente all'intervento, sempre a mio personale modo di vedere, utilizzerei un'altra tecnica chirurgia, che mi ha dato eccellenti risultati: è meno invasiva, più veloce (sia come intervento che come riabilitazione) e rispetta di più la normale anatomia della regione; si tratta di una artroplastica di riduzione (descritta da Badoino e Lacelli sul Vol. 51 N. 4 del dicembre 2014 (Rivista Italiana di Chirurgia della Mano); in buona sostanza, è una pseudo-artrodesi, cioè si procede con un singolo filo di K come per una normale artrodesi, ma si rimuove il filo dopo soli 20 giorni, dando luogo a un callo fibroso.
Buona giornata.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#3]
Utente
Dott. Bonelli. Grazie per la risposta. Purtroppo si è arrivati solo molto tardi alla diagnosi di AR, e i primi reumatologi mi consigliarono, vista la sintomatologia non costante di trattare all'occorrenza con FANS.
Quali altri farmaci secondo lei sono meglio del meto?
Dott. Leccese: grazie della sua risposta. Ho visto che lei in passato suggeriva infiltrazioni di staminali, cmoe mai non la suggerisce al mio caso?
Quali altri farmaci secondo lei sono meglio del meto?
Dott. Leccese: grazie della sua risposta. Ho visto che lei in passato suggeriva infiltrazioni di staminali, cmoe mai non la suggerisce al mio caso?
[#5]
La terapia con Fans è soltanto sintomatica e poco attiva nell’infiammazione da AR , un farmaco di fondo va sempre intrapreso per evitare il progredire della malattia e dei suoi danni irreversibili, quale è più adatto al Suo caso andrà scelto dal Clinico in base alla progressione di malattia agli indici di flogosi alle articola zioni colpite in quantità e gravità .
Un saluto
Un saluto
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 4.3k visite dal 23/06/2019.
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