Frattura iii metacarpo mano sinistra, avanzamento dopo 18 giorni e tempi di recupero
Buongiorno,
vi scrivo per chiedere un ulteriore conforto rispetto alla diagnosi e prognosi avuta al pronto soccorso a seguito della frattura del III metacarpo occorsami lo scorso 9 marzo durante una gara di scherma. Premetto che ho 44 anni.
A seguito di un trauma fortuito come dicevo sopra si è fratturato in modo composto il III metacarpo della mano sx, la diagnosi esatta la definisce "frattura spiroide composta diafisi terzo metacarpo". Al Pronto Soccorso il mattino del 11 marzo (il 10 non era presente l'ortopedico) mi è stata applicata una doccia gessata in intrinsic plus che ha immobilizzato la mano, in sostanza tutto l'avambraccio a parte le dita ed il gomito.
Mi è stata prescritta una radiografia il 21 marzo per verificare che la frattura non si scomponesse, l'esito in effetti è stato di questo tipo. La prognosi finale è stata quella di togliere il gesso il 5 aprile, previa ulteriore radiografia di check.
Vi allego le radiografie del 21 marzo, dove la frattura si vede ancora, anche ad un occhio non esperto come il mio.
Volevo chiedere se anche secondo voi il processo di recupero sta andando bene. La domanda nasce dal fatto che il 21 marzo mi è stata rinnovata la fasciatura e la mano era ancora abbastanza gonfia e volevo essere sicuro che tutto stia procedendo bene.
Le altre domande che volevo porre sono queste:
1. dopo la rimozione del gesso credo che occorra prevedere della terapia, avete suggerimenti o indicazioni che sarebbero preziose? Al momento all'ospedale mi è stata suggerita la chiusura del pugno e l'estensione delle dita.
2. i tempi di recupero complessivi (mobilità e forza) quali potrebbero essere?
3. nella fase iniziale mi è stato suggerito di assumere edenox (2 pastiglie al dì), è utile proseguirlo visto che l'ematoma è ancora presente?
Vi ringrazio anticipatamente per la disponibilità.
vi scrivo per chiedere un ulteriore conforto rispetto alla diagnosi e prognosi avuta al pronto soccorso a seguito della frattura del III metacarpo occorsami lo scorso 9 marzo durante una gara di scherma. Premetto che ho 44 anni.
A seguito di un trauma fortuito come dicevo sopra si è fratturato in modo composto il III metacarpo della mano sx, la diagnosi esatta la definisce "frattura spiroide composta diafisi terzo metacarpo". Al Pronto Soccorso il mattino del 11 marzo (il 10 non era presente l'ortopedico) mi è stata applicata una doccia gessata in intrinsic plus che ha immobilizzato la mano, in sostanza tutto l'avambraccio a parte le dita ed il gomito.
Mi è stata prescritta una radiografia il 21 marzo per verificare che la frattura non si scomponesse, l'esito in effetti è stato di questo tipo. La prognosi finale è stata quella di togliere il gesso il 5 aprile, previa ulteriore radiografia di check.
Vi allego le radiografie del 21 marzo, dove la frattura si vede ancora, anche ad un occhio non esperto come il mio.
Volevo chiedere se anche secondo voi il processo di recupero sta andando bene. La domanda nasce dal fatto che il 21 marzo mi è stata rinnovata la fasciatura e la mano era ancora abbastanza gonfia e volevo essere sicuro che tutto stia procedendo bene.
Le altre domande che volevo porre sono queste:
1. dopo la rimozione del gesso credo che occorra prevedere della terapia, avete suggerimenti o indicazioni che sarebbero preziose? Al momento all'ospedale mi è stata suggerita la chiusura del pugno e l'estensione delle dita.
2. i tempi di recupero complessivi (mobilità e forza) quali potrebbero essere?
3. nella fase iniziale mi è stato suggerito di assumere edenox (2 pastiglie al dì), è utile proseguirlo visto che l'ematoma è ancora presente?
Vi ringrazio anticipatamente per la disponibilità.
[#1]
Gentile Signore,
dopo neanche 20 giorni dalla frattura, il callo osseo, pur presente, non è abbastanza solido per muovere la mano.
Sarebbero state molto utili i campi magnetici pulsati domiciliari (8 ore al giorno) per accelerare il processo di guarigione.
Dovrà poi verificare che, nel chiudere il pugno, non si creino incroci tra 2 dita adiacenti, problema possibile con questo tipo di frattura.
Buon pomeriggio.
dopo neanche 20 giorni dalla frattura, il callo osseo, pur presente, non è abbastanza solido per muovere la mano.
Sarebbero state molto utili i campi magnetici pulsati domiciliari (8 ore al giorno) per accelerare il processo di guarigione.
Dovrà poi verificare che, nel chiudere il pugno, non si creino incroci tra 2 dita adiacenti, problema possibile con questo tipo di frattura.
Buon pomeriggio.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Utente
Dottore la ringrazio, mi sono reso conto dopo aver preparato il post che non avevo indicato il link con le radiografie del 21 marzo, eccolo: https://imgur.com/a/WeU9H00
A queso punto, se comprendo bene la sua risposta, posso solo attendere la rimozione del gesso e poi dedicarmi alla terapia.
Grazie ancora per la disponibilità.
A queso punto, se comprendo bene la sua risposta, posso solo attendere la rimozione del gesso e poi dedicarmi alla terapia.
Grazie ancora per la disponibilità.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.8k visite dal 27/03/2019.
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