Frattura scomposta pluriframmentaria
Gentili dottori,
2 anni fa a causa di un trauma alla falange prossimale del dito mignolo ho subito una frattura scomposta pluriframmentaria comminuta della falange prossimale, a detta dei chirurghi la falange si è fratturata in numerosi pezzi. Sono stato operato con fili di kirshner con scarso successo, ora l'articolazione presenta un blocco sia attivo che passivo tra prima e seconda falange che non mi permette di chiudere il dito a pugno, inoltre il dito dopo la frattura si è accorciato di circa 1cm e non riesco ad estenderlo bene siccome la falange dove si trova l'unghia non va in tensione, forse a causa dell'accorciamento . Il dito ora lo sento molto instabile e fa qualche scricchiolio a volte con i movimenti, cosa che mi preoccupa molto. La mia paura è che se si dovesse "forzare" involontariamente il blocco articolare il dito si spezzi, è probabile?
Esiste qualche intervento chirurgico che permetta di risolvere questo blocco e poter tornare a chiudere il pugno, o quantomeno migliorare almeno il movimento passivo? Se si, quali potrebbero essere le soluzioni?
Sarei disposto anche a rischiare un eventuale amputazione ma vorrei recuperare da questa situazione, siccome sono molto giovane, e il dito in queste condizioni mi serve a ben poco visto che mi da anche fastidio in alcuni lavori che effettuo.
Grazie.
2 anni fa a causa di un trauma alla falange prossimale del dito mignolo ho subito una frattura scomposta pluriframmentaria comminuta della falange prossimale, a detta dei chirurghi la falange si è fratturata in numerosi pezzi. Sono stato operato con fili di kirshner con scarso successo, ora l'articolazione presenta un blocco sia attivo che passivo tra prima e seconda falange che non mi permette di chiudere il dito a pugno, inoltre il dito dopo la frattura si è accorciato di circa 1cm e non riesco ad estenderlo bene siccome la falange dove si trova l'unghia non va in tensione, forse a causa dell'accorciamento . Il dito ora lo sento molto instabile e fa qualche scricchiolio a volte con i movimenti, cosa che mi preoccupa molto. La mia paura è che se si dovesse "forzare" involontariamente il blocco articolare il dito si spezzi, è probabile?
Esiste qualche intervento chirurgico che permetta di risolvere questo blocco e poter tornare a chiudere il pugno, o quantomeno migliorare almeno il movimento passivo? Se si, quali potrebbero essere le soluzioni?
Sarei disposto anche a rischiare un eventuale amputazione ma vorrei recuperare da questa situazione, siccome sono molto giovane, e il dito in queste condizioni mi serve a ben poco visto che mi da anche fastidio in alcuni lavori che effettuo.
Grazie.
[#1]
Gentile Signore,
non si illuda: di norma, queste situazioni non consentono praticamente mai un recupero funzionale e anatomico completo; residua sempre un deficit di entità proporzionale al danno e alla tecnica chirurgica impiegata.
Ora deve solo essere cero che la frattura nel suo complesso sia ben calcificata (non ci sia una "pseudo-artrosi") e tentare di forzare con una kinesi-terapia passiva (3 volte al giorno) per cercare di sbloccare la rigidità articolare.
Credo però che due anni siano un tantino troppi....
Buona giornata.
non si illuda: di norma, queste situazioni non consentono praticamente mai un recupero funzionale e anatomico completo; residua sempre un deficit di entità proporzionale al danno e alla tecnica chirurgica impiegata.
Ora deve solo essere cero che la frattura nel suo complesso sia ben calcificata (non ci sia una "pseudo-artrosi") e tentare di forzare con una kinesi-terapia passiva (3 volte al giorno) per cercare di sbloccare la rigidità articolare.
Credo però che due anni siano un tantino troppi....
Buona giornata.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Utente
Secondo lei in caso venga forzato involontariamente questo blocco cosa succederebbe, si potrebbe rompere? Mi mancano circa 3 centimetri per toccare il palmo, e questo limite non l'ho mai superato da dopo il trauma poiché non riesco neppure passivamente, quindi mi chiedo cosa potrebbe succedere in caso venga forzato a causa magari di una caduta, non so se mi spiego.
Inoltre c'è qualche intervento per recuperare almeno l'estensione e la stabilità Dell'ultima falange? Magari accorciando il tendine è possibile? Perché riesco ad estenderlo passivamente ma attivamente non del tutto, lo sento molto instabile e sento dei rumori articolari strani quando lo movimento che mi preoccupano un molto.
Grazie, buona serata.
Inoltre c'è qualche intervento per recuperare almeno l'estensione e la stabilità Dell'ultima falange? Magari accorciando il tendine è possibile? Perché riesco ad estenderlo passivamente ma attivamente non del tutto, lo sento molto instabile e sento dei rumori articolari strani quando lo movimento che mi preoccupano un molto.
Grazie, buona serata.
[#3]
Le ho detto: dipende dal livello di consolidazione della frattura.
Non ha senso forzare l'articolazione in modo violento, ma va fatto in modo progressivo e continuativo, nel tentativo di far cedere, gradualmente, la capsula articolare e i legamenti che si sono retratti e irrigiditi.
Sconsiglio ulteriori interventi, ma non conosco la situazione nei dettagli.
Non ha senso forzare l'articolazione in modo violento, ma va fatto in modo progressivo e continuativo, nel tentativo di far cedere, gradualmente, la capsula articolare e i legamenti che si sono retratti e irrigiditi.
Sconsiglio ulteriori interventi, ma non conosco la situazione nei dettagli.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.2k visite dal 29/01/2019.
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