Frattura scomposta spiroide del quinto metacarpo mano sinistra
Gent.mi Dottori,
mi trovo a consultarVi con urgenza a seguito della frattura in oggetto, avvenuta nel pomeriggio di mercoledì 21 novembre 2018.
Al pronto soccorso mi hanno immobilizzato la mano (non con gesso) fino al gomito, prescrivendo tachipirina e fortilase e visita con nuovi raggi x la mattina di venerdì 23 novembre, anticipando che è necessario operare.
La procedura seguita mi conferma la necessità dell'intervento, fissato per martedì 27 novembre; i miei dubbi riguardano il post operatorio perché due giorni dopo, giovedì 29 novembre, dovrò recarmi negli USA per lavoro sino all'11 dicembre, viaggio che non posso in alcun modo annullare. Mi hanno tolto il bendaggio del pronto soccorso lasciando la mano libera fino all'intervento, ritenendo questa la cosa migliore. In effetti ho solo qualche doloretto in alcuni movimenti ma posso muovere benissimo polso e dita, il gonfiore sta scemando così come l'ecchimosi.
Vorrei sapere se dopo l'intervento sarà possibile applicare un tutore che interessi solo la mano o al massimo il polso, non tutto il braccio, evitando il gesso così da poter essere meno in difficoltà con l'ingombro. Chiedo anche se dopo questo intervento saranno necessarie medicazioni (e se potrò effettuarle da sola trovandomi all'estero), oppure se basterà ripresentarmi a controllo al mio ritorno (14 giorni dopo la data dell'intervento).
Sono molto preoccupata perché non voglio assolutamente mettere il gesso, né posso permettermi alcun impedimento perché a tale ridosso non posso più annullare il viaggio di lavoro (si tratta di un lavoro dove la mano potrà rimanere a riposo).
Spero possiate darmi rassicurazioni per tempo, e vi ringrazio in anticipo, considerato purtroppo l'incidente del tutto imprevisto e veramente in prossimità della mia partenza.
Un cortese saluto e ancora grazie
mi trovo a consultarVi con urgenza a seguito della frattura in oggetto, avvenuta nel pomeriggio di mercoledì 21 novembre 2018.
Al pronto soccorso mi hanno immobilizzato la mano (non con gesso) fino al gomito, prescrivendo tachipirina e fortilase e visita con nuovi raggi x la mattina di venerdì 23 novembre, anticipando che è necessario operare.
La procedura seguita mi conferma la necessità dell'intervento, fissato per martedì 27 novembre; i miei dubbi riguardano il post operatorio perché due giorni dopo, giovedì 29 novembre, dovrò recarmi negli USA per lavoro sino all'11 dicembre, viaggio che non posso in alcun modo annullare. Mi hanno tolto il bendaggio del pronto soccorso lasciando la mano libera fino all'intervento, ritenendo questa la cosa migliore. In effetti ho solo qualche doloretto in alcuni movimenti ma posso muovere benissimo polso e dita, il gonfiore sta scemando così come l'ecchimosi.
Vorrei sapere se dopo l'intervento sarà possibile applicare un tutore che interessi solo la mano o al massimo il polso, non tutto il braccio, evitando il gesso così da poter essere meno in difficoltà con l'ingombro. Chiedo anche se dopo questo intervento saranno necessarie medicazioni (e se potrò effettuarle da sola trovandomi all'estero), oppure se basterà ripresentarmi a controllo al mio ritorno (14 giorni dopo la data dell'intervento).
Sono molto preoccupata perché non voglio assolutamente mettere il gesso, né posso permettermi alcun impedimento perché a tale ridosso non posso più annullare il viaggio di lavoro (si tratta di un lavoro dove la mano potrà rimanere a riposo).
Spero possiate darmi rassicurazioni per tempo, e vi ringrazio in anticipo, considerato purtroppo l'incidente del tutto imprevisto e veramente in prossimità della mia partenza.
Un cortese saluto e ancora grazie
[#1]
Gentile Signora,
si può fare, purchè l'intervento consista nell'applicazione di un numero congruo di microviti in titanio per stabilizzare adeguatamente i duo monconi ossei.
Il numero di viti dipende dalla lunghezza della rima di frattura.
Questa procedura consente, di norma, una buona stabilizzazione e una precoce mobilizzazione del dito.
Buona domenica.
si può fare, purchè l'intervento consista nell'applicazione di un numero congruo di microviti in titanio per stabilizzare adeguatamente i duo monconi ossei.
Il numero di viti dipende dalla lunghezza della rima di frattura.
Questa procedura consente, di norma, una buona stabilizzazione e una precoce mobilizzazione del dito.
Buona domenica.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Utente
Gent.mo Dott. Leccese,
La ringrazio per la veloce e cortese risposta.
Mi sento più tranquilla, e Le confermo che l’intervento consisterà nell’inserimento di vite o viti al titanio.
Alla luce di questo, confermato che posso non avere il gesso (è corretto?), vorrei solo un’ulteriore conferma sui punti di sutura che credo avrò: recandomi per 12 giorni negli Stati Uniti, non potrei presentarmi per eventuali medicazioni. Sono evitabili (o posso eventualmente farle da sola con le dovute prescrizioni), e poi tornare a controllo direttamente una volta rientrata, quando saranno passati 14/15 giorni dall’intervento? Mi opererò alla clinica Columbus di Roma, presidio del policlinico Gemelli, nel caso conoscesse i loro modus operandi nello specifico.
Grazie molte di nuovo e un saluto cordiale, resto in attesa. Buona serata a Lei
La ringrazio per la veloce e cortese risposta.
Mi sento più tranquilla, e Le confermo che l’intervento consisterà nell’inserimento di vite o viti al titanio.
Alla luce di questo, confermato che posso non avere il gesso (è corretto?), vorrei solo un’ulteriore conferma sui punti di sutura che credo avrò: recandomi per 12 giorni negli Stati Uniti, non potrei presentarmi per eventuali medicazioni. Sono evitabili (o posso eventualmente farle da sola con le dovute prescrizioni), e poi tornare a controllo direttamente una volta rientrata, quando saranno passati 14/15 giorni dall’intervento? Mi opererò alla clinica Columbus di Roma, presidio del policlinico Gemelli, nel caso conoscesse i loro modus operandi nello specifico.
Grazie molte di nuovo e un saluto cordiale, resto in attesa. Buona serata a Lei
[#4]
Utente
Gent.mo Dott. Leccese,
grazie ancora per la Sua precedente risposta.
Purtroppo il malfunzionamento delle strutture pubbliche sanitarie romane non mi ha risparmiata: dopo che stamattina come previsto mi sono recata a digiuno per l'intervento. Peccato che alle 14 mi hanno detto che probabilmente non sarebbe stato possibile operarmi, e che avevo due opzioni: o restare stanotte in ospedale con la speranza di essere operata domattina, o ripresentarmi domattina e mettermi in attesa come oggi, in entrambi i casi senza nessuna garanzia che avrebbero potuto operarmi prima di giovedì.
Ovviamente me ne sono andata perché non ne potevo più, e inoltre sono molto preoccupata adesso: come le dicevo nel mio primo messaggio, giovedì mattina ho un aereo per un lavoro che non posso annullare, quindi domani devo per forza trovare una struttura privata che mi operi a pagamento. Purtroppo però non ne conosco, dunque le chiedo se a Roma nord o Roma in generale Lei sa consigliarmene una valida.
Le domando anche per quanto tempo, con le dovute cautele come in tutti questi giorni in cui ho avuto la mano libera da qualsiasi tipo di fasciatura (non so se prima di operare, fasciare o mettere un tutore potrebbe favorire una calcificazione scorretta), e con la giusta profilassi medicinale, una frattura di questo tipo può rimanere in attesa di intervento senza rischi per la salute. Potrei operarmi dal 12 dicembre in poi, rientrando in Italia l'11 dicembre.
Attendo sue con fiducia. Cordiali ringraziamenti
grazie ancora per la Sua precedente risposta.
Purtroppo il malfunzionamento delle strutture pubbliche sanitarie romane non mi ha risparmiata: dopo che stamattina come previsto mi sono recata a digiuno per l'intervento. Peccato che alle 14 mi hanno detto che probabilmente non sarebbe stato possibile operarmi, e che avevo due opzioni: o restare stanotte in ospedale con la speranza di essere operata domattina, o ripresentarmi domattina e mettermi in attesa come oggi, in entrambi i casi senza nessuna garanzia che avrebbero potuto operarmi prima di giovedì.
Ovviamente me ne sono andata perché non ne potevo più, e inoltre sono molto preoccupata adesso: come le dicevo nel mio primo messaggio, giovedì mattina ho un aereo per un lavoro che non posso annullare, quindi domani devo per forza trovare una struttura privata che mi operi a pagamento. Purtroppo però non ne conosco, dunque le chiedo se a Roma nord o Roma in generale Lei sa consigliarmene una valida.
Le domando anche per quanto tempo, con le dovute cautele come in tutti questi giorni in cui ho avuto la mano libera da qualsiasi tipo di fasciatura (non so se prima di operare, fasciare o mettere un tutore potrebbe favorire una calcificazione scorretta), e con la giusta profilassi medicinale, una frattura di questo tipo può rimanere in attesa di intervento senza rischi per la salute. Potrei operarmi dal 12 dicembre in poi, rientrando in Italia l'11 dicembre.
Attendo sue con fiducia. Cordiali ringraziamenti
[#5]
Le consiglio prima di contattare uno specialista su Roma, che poi le dirà quando e dove operarla, anche se i tempi mi sembrano un tantino troppo "stretti":
https://www.sicm.it/it/chirurghi-e-professionisti/i-soci/mappa-soci-sicm.html
Purtroppo, non ho un nome specifico da proporle....
https://www.sicm.it/it/chirurghi-e-professionisti/i-soci/mappa-soci-sicm.html
Purtroppo, non ho un nome specifico da proporle....
[#6]
Utente
Grazie Dottore per la consueta disponibilità.
Purtroppo credo anche io che i tempi possano non esserci e a questo proposito, Le domandavo se attendere 12-14 giorni per operare, cioè quando rientrerò dall’estero, possa causare danni alla salute.
La mano presenta ancora un po’ di gonfiore ed ecchimosi ma non eccessivamente, a seconda dei movimenti posso avvertire qualche dolore ma tutto sommato nulla di terribile e riesco a fare praticamente tutto muovendo polso e dita (meno anulare e mignolo) senza grandi problemi.
In caso di operazione al rientro, mi consiglia di lasciare la mano libera come è ora, oppure di acquistare in una sanitaria un tutore o comunque qualcosa di “protettivo”?
Grazie infinitamente
Purtroppo credo anche io che i tempi possano non esserci e a questo proposito, Le domandavo se attendere 12-14 giorni per operare, cioè quando rientrerò dall’estero, possa causare danni alla salute.
La mano presenta ancora un po’ di gonfiore ed ecchimosi ma non eccessivamente, a seconda dei movimenti posso avvertire qualche dolore ma tutto sommato nulla di terribile e riesco a fare praticamente tutto muovendo polso e dita (meno anulare e mignolo) senza grandi problemi.
In caso di operazione al rientro, mi consiglia di lasciare la mano libera come è ora, oppure di acquistare in una sanitaria un tutore o comunque qualcosa di “protettivo”?
Grazie infinitamente
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.9k visite dal 25/11/2018.
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