Amputazione apice digitale
Buongiorno. Mi chiamo Erika e ho 20 anni.
Il 7 maggio 2018 mi sono schiacciata l’apice del dito sotto una pressa piegatrice sul posto di lavoro. Il polpastrello e l’osso risultavano intatti dalla lastra fatta al pronto soccorso. Proprio per questo durante il primo intervento hanno preferito limare leggermente l’osso e tirare in avanti la pelle del polpastrello cercando di coprire il dito che però aveva perso molto tessuto tra cui ovviamente anche l’unghia. Con questo intervento, che è stato fatto in questo modo per evitare di accorgiare inutilmente ed eccessivamente l’osso perché era intatto (dalla lastra risultavano solo dei piccoli frammenti che erano partiti) ed era solo scoperto, mi hanno riferito che ci sarebbe stato il rischio di necrosi (che successivamente sembrava ci fosse ma con una crema e bagni con euclorina è diventata nuovamente rosa quella parte) e il secondo rischio sarebbe stato che sarebbe potuta salire la pelle che era stata tirata in avanti. Così è stato, si è esposto l’osso dopo 3 settimane di dolori lancinanti che non accennavano a migliorare e sono stata mandata da una specialista di chirurgia della mano. Dopo un’attenta valutazione ha detto che dovevo fare un secondo intervento, che ho fatto il 4 giugno (oggi sono due settimane), di ricostruzione plastica. Mi hanno asportato la pelle dallo stesso dito facendo un’incisione lungo tutto il dito e hanno ricostruito il polpastrello che era stato mangiato dall’euclorina. L’unghia sembra che ci sia ancora e che ricrescerà (sicuramente non bella come prima e non del tutto) e ad oggi il dito si è accorciato di 0,5 cm fortunatamente c’è quasi tutto. Il problema che mi affligge è che ora sto facendo le medicazioni e sta procedendo tutto molto bene per ora, solo che da prima del secondo intervento, quando sbadiglio sento delle scosse al dito, ma solo durante l’atto dello sbadiglio o un sospiro forte. L’avevo detto alla dottoressa esperta di chirurgia della mano e secondo lei potevano essere i frammenti di osso che forse non erano stati rimossi durante il primo intervento. Solo che i dolori sono presenti tutt’ora, dopo il secondo intervento e a distanza di due settimane da quest’ultimo, nonché più di un mese dall’incidente. Cosa può essere? È normale o c’è probabilmente qualche anomalia? E inoltre ho un piccolo pezzo di unghia che sta cercando di crescere e a intervalli irregolari durante la giornata sento molto male su di essa. Mi era stato anche detto che i dolori a livello nervoso o di questo tipo sull’unghia potevano essere una memorizzazione da parte del cervello del trauma subito e una volta rimosso il trauma sarebbero passati è possibile? Grazie in anticipo. Distinti saluti
Il 7 maggio 2018 mi sono schiacciata l’apice del dito sotto una pressa piegatrice sul posto di lavoro. Il polpastrello e l’osso risultavano intatti dalla lastra fatta al pronto soccorso. Proprio per questo durante il primo intervento hanno preferito limare leggermente l’osso e tirare in avanti la pelle del polpastrello cercando di coprire il dito che però aveva perso molto tessuto tra cui ovviamente anche l’unghia. Con questo intervento, che è stato fatto in questo modo per evitare di accorgiare inutilmente ed eccessivamente l’osso perché era intatto (dalla lastra risultavano solo dei piccoli frammenti che erano partiti) ed era solo scoperto, mi hanno riferito che ci sarebbe stato il rischio di necrosi (che successivamente sembrava ci fosse ma con una crema e bagni con euclorina è diventata nuovamente rosa quella parte) e il secondo rischio sarebbe stato che sarebbe potuta salire la pelle che era stata tirata in avanti. Così è stato, si è esposto l’osso dopo 3 settimane di dolori lancinanti che non accennavano a migliorare e sono stata mandata da una specialista di chirurgia della mano. Dopo un’attenta valutazione ha detto che dovevo fare un secondo intervento, che ho fatto il 4 giugno (oggi sono due settimane), di ricostruzione plastica. Mi hanno asportato la pelle dallo stesso dito facendo un’incisione lungo tutto il dito e hanno ricostruito il polpastrello che era stato mangiato dall’euclorina. L’unghia sembra che ci sia ancora e che ricrescerà (sicuramente non bella come prima e non del tutto) e ad oggi il dito si è accorciato di 0,5 cm fortunatamente c’è quasi tutto. Il problema che mi affligge è che ora sto facendo le medicazioni e sta procedendo tutto molto bene per ora, solo che da prima del secondo intervento, quando sbadiglio sento delle scosse al dito, ma solo durante l’atto dello sbadiglio o un sospiro forte. L’avevo detto alla dottoressa esperta di chirurgia della mano e secondo lei potevano essere i frammenti di osso che forse non erano stati rimossi durante il primo intervento. Solo che i dolori sono presenti tutt’ora, dopo il secondo intervento e a distanza di due settimane da quest’ultimo, nonché più di un mese dall’incidente. Cosa può essere? È normale o c’è probabilmente qualche anomalia? E inoltre ho un piccolo pezzo di unghia che sta cercando di crescere e a intervalli irregolari durante la giornata sento molto male su di essa. Mi era stato anche detto che i dolori a livello nervoso o di questo tipo sull’unghia potevano essere una memorizzazione da parte del cervello del trauma subito e una volta rimosso il trauma sarebbero passati è possibile? Grazie in anticipo. Distinti saluti
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Gentile Signora,
andrà fatto un bilancio quando la cicatrice apicale sarà ammorbidita, cioè non prima di altri 3 mesi.
Il suo disturbo dipende dalle terminazioni nervose sensitive, di cuio il polpastrello è ricchissimo, coinvolte nello schiacciamento (prima) e dall'intervento (poi).
Buona giornata.
andrà fatto un bilancio quando la cicatrice apicale sarà ammorbidita, cioè non prima di altri 3 mesi.
Il suo disturbo dipende dalle terminazioni nervose sensitive, di cuio il polpastrello è ricchissimo, coinvolte nello schiacciamento (prima) e dall'intervento (poi).
Buona giornata.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 18/06/2018.
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