Trauma arto superiore
Salve,
il 10 agosto 2017 sono stato coinvolto in un incidente in moto che ha provocato la subamputazione del braccio sinistro appena sotto il gomito. In particolare le lesioni erano le seguenti: l'arteria radiale è stata completamente recisa 2cm sotto la biforcazione dell'arteria brachiale; l'arteria ulnare ha subito una lacerazione della parete lunga circa 5mm; il nervo mediano è stato reciso completamente, appena distalmente all'origine del nervo interosseo anteriore, il quale è stato anch'esso reciso completamente; il nervo radiale superficiale e il nervo cutaneo laterale antibrachiale sono stati completamente recisi, mentre la branca motrice del nervo radiale è stata danneggiata a livello della sua divisione nella branca motrice dell'estensore delle dita (nervo interosseo posteriore); infine era presente anche una frattura obliqua del radio prossimale.
Sono stato condotto in sala operatoria in cui: l'arteria radiale è stata riparata utilizzando un innesto venoso, ottenuto dalla vena cefalica ipsilaterale; l'arteria ulnare è stata suturata direttamente; il tronco principale del nervo mediano e il nervo interosseo anteriore sono stati anastomizzati separatamente con punti epineurali (Nylon 8-0); il nervo radiale non è stato possibile ripararlo in quanto la lesione era distale alla divisione della branca motrice dal tronco principale; la frattura del radio è stata ridotta e fissata con una vite da 3.5 mm e neutralizzata con una placca LCP 3.5mm e due viti prossimali e tre distali da 3.5 mm.
Sono pienamente soddisfatto del lavoro svolto in sala operatoria, ma so anche che dovrò sottopormi ad altri interventi chirurgici presso centri specializzati in chirurgia della mano (il primo intervento è stato eseguito nel reparto di ortopedia e traumatologia).
Le tecniche per la riparazione dei nervi periferici sono parecchie ma qual è quella che più si adatta al mio caso? Ed inoltre, riuscirò a recuperare, seppur in parte, le capacità sensitive e motrici della mia mano?
Grazie anticipatamente
il 10 agosto 2017 sono stato coinvolto in un incidente in moto che ha provocato la subamputazione del braccio sinistro appena sotto il gomito. In particolare le lesioni erano le seguenti: l'arteria radiale è stata completamente recisa 2cm sotto la biforcazione dell'arteria brachiale; l'arteria ulnare ha subito una lacerazione della parete lunga circa 5mm; il nervo mediano è stato reciso completamente, appena distalmente all'origine del nervo interosseo anteriore, il quale è stato anch'esso reciso completamente; il nervo radiale superficiale e il nervo cutaneo laterale antibrachiale sono stati completamente recisi, mentre la branca motrice del nervo radiale è stata danneggiata a livello della sua divisione nella branca motrice dell'estensore delle dita (nervo interosseo posteriore); infine era presente anche una frattura obliqua del radio prossimale.
Sono stato condotto in sala operatoria in cui: l'arteria radiale è stata riparata utilizzando un innesto venoso, ottenuto dalla vena cefalica ipsilaterale; l'arteria ulnare è stata suturata direttamente; il tronco principale del nervo mediano e il nervo interosseo anteriore sono stati anastomizzati separatamente con punti epineurali (Nylon 8-0); il nervo radiale non è stato possibile ripararlo in quanto la lesione era distale alla divisione della branca motrice dal tronco principale; la frattura del radio è stata ridotta e fissata con una vite da 3.5 mm e neutralizzata con una placca LCP 3.5mm e due viti prossimali e tre distali da 3.5 mm.
Sono pienamente soddisfatto del lavoro svolto in sala operatoria, ma so anche che dovrò sottopormi ad altri interventi chirurgici presso centri specializzati in chirurgia della mano (il primo intervento è stato eseguito nel reparto di ortopedia e traumatologia).
Le tecniche per la riparazione dei nervi periferici sono parecchie ma qual è quella che più si adatta al mio caso? Ed inoltre, riuscirò a recuperare, seppur in parte, le capacità sensitive e motrici della mia mano?
Grazie anticipatamente
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Gentile Signore,
personalmente, preferisco le tubulizzazioni (tubuli sintetici oppure biologici, utilizzando vene autologhe), perchè consentono una migliore progressione delle fibre nervose rigeneranti e impediscono la migrazione dei fibroblasti dall'esterno all'interno della neurorrafia.
Buona giornata.
personalmente, preferisco le tubulizzazioni (tubuli sintetici oppure biologici, utilizzando vene autologhe), perchè consentono una migliore progressione delle fibre nervose rigeneranti e impediscono la migrazione dei fibroblasti dall'esterno all'interno della neurorrafia.
Buona giornata.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.8k visite dal 13/09/2017.
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