Arrampicata, puleggia
Salve, arrampico da diversi anni e qualche giorno fa ho avuto un incidente in falesia: mentre salivo ad un certo punto ho sentito come uno "schiocco" al dito medio della mano sinistra e ho provato un forte dolore. Parlandone anche con altri arrampicatori credo si sia rotta una puleggia anche perchè il dito ora è livido e gonfio e ho dolore a muoverlo.. se così fosse devo solo aspettare che guarisca? quali sono i tempi di recupero? grazie
[#1]
Caro signore,
le lesioni delle pulegge rappresentano uno tra gli eventi traumatici che si verifica più frequentemente tra gli arrampicatori. Questo si verifica poiché, soprattutto quando si effettuano le prese piccole, le dita vengono sottoposte a forti sollecitazioni, che aumentano notevolmente se un piede di appoggio scivola. Le consiglio innanzitutto di recarsi da un chirurgo della mano per definire la diagnosi e il trattamento più adeguato. E’ necessario infatti immobilizzare il dito con un tutore dedicato, in modo da mantenere il contatto tra i tendini flessori e l’osso; inoltre è utile associare una terapia fisica con ultrasuoni per ridurre l’infiammazione e favorire la guarigione e ghiaccio locale. La diagnosi è prevalentemente clinica: dito gonfio, con ematoma più o meno evidente, dolore in regione della falange prossimale o media (a seconda della puleggia rotta); è utile un esame ecografico dinamico effettuato da un operatore esperto per confermare la rottura.
Il trattamento conservativo prevede l’immobilizzazione per almeno 6 settimane e successivamente una ripresa graduale dell’arrampicata, partendo dalle prese più grandi e ripristinando un corretto bilancio muscolare, una mobilizzazione graduale e rinforzo muscolare finale, seguendo un ciclo di riabilitazione specifico.
L’indicazione chirurgica è prevista per quei casi in cui si verifica una rottura simultanea di due pulegge (di solito l’A2 e l’A4), accompagnata dal segno clinico della “corda d’arco” (flettendo il dito, il tendine si solleva).
La scelta del trattamento va discussa con il paziente, in base non solo alle condizioni cliniche, ma anche alle esigenze personali.
Ci tenga aggiornati,
Buona giornata.
le lesioni delle pulegge rappresentano uno tra gli eventi traumatici che si verifica più frequentemente tra gli arrampicatori. Questo si verifica poiché, soprattutto quando si effettuano le prese piccole, le dita vengono sottoposte a forti sollecitazioni, che aumentano notevolmente se un piede di appoggio scivola. Le consiglio innanzitutto di recarsi da un chirurgo della mano per definire la diagnosi e il trattamento più adeguato. E’ necessario infatti immobilizzare il dito con un tutore dedicato, in modo da mantenere il contatto tra i tendini flessori e l’osso; inoltre è utile associare una terapia fisica con ultrasuoni per ridurre l’infiammazione e favorire la guarigione e ghiaccio locale. La diagnosi è prevalentemente clinica: dito gonfio, con ematoma più o meno evidente, dolore in regione della falange prossimale o media (a seconda della puleggia rotta); è utile un esame ecografico dinamico effettuato da un operatore esperto per confermare la rottura.
Il trattamento conservativo prevede l’immobilizzazione per almeno 6 settimane e successivamente una ripresa graduale dell’arrampicata, partendo dalle prese più grandi e ripristinando un corretto bilancio muscolare, una mobilizzazione graduale e rinforzo muscolare finale, seguendo un ciclo di riabilitazione specifico.
L’indicazione chirurgica è prevista per quei casi in cui si verifica una rottura simultanea di due pulegge (di solito l’A2 e l’A4), accompagnata dal segno clinico della “corda d’arco” (flettendo il dito, il tendine si solleva).
La scelta del trattamento va discussa con il paziente, in base non solo alle condizioni cliniche, ma anche alle esigenze personali.
Ci tenga aggiornati,
Buona giornata.
Dottoressa Marina Faccio
Chirurgo Ortopedico - Specialista Arto Superiore
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.4k visite dal 18/05/2017.
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