Rigidità (aderenze?) in seguito a frattura spiroide della falange prossimale
Buongiorno.
Ho riportato una frattura spiroide alla falange prossimale del mignolo. Nonostante mi sia recato immediatamente alle emergenze e i dottori mi abbiano indicato sin da subito l'urgenza di un'operazione, la stessa è stata effettuata solo 23 giorni dopo la frattura. Durante questo periodo, il dito è stato immobilizzato assieme all'anulare per evitare ulteriori traumi. Durante questo periodo, ho cercato di muoverlo al livello della falange metacarpale, anche per favorire la circolazione, ma mi era praticamente impossibile muovere le altre due falangi visto che il dito risultava ruotato verso l'esterno e il dolore non me lo permetteva.
L'operazione che ho ricevuto tardivamente è un ORIF: tre viti sono state inserite per recuperare il corretto orientamento del dito e permettere all'osso di ricostruirsi. 18 giorni dopo l'operazione, 41 giorni dopo la frattura, il dito è molto rigido ed ancora abbastanza gonfio. La falange metacarpale ha una buona escursione (0-80 gradi), ma la falange prossimale (PIP) risulta molto bloccata (ad occhio, direi 30-55°, quindi non posso né estendere né chiudere il dito). Ovviamente non parlo di estensioni a freddo, ma dopo averlo riscaldato ed aver fatto una buona mezz'ora di esercizi.
Alcune domande a riguardo:
1- E' ragionevole pensare che si siano formate aderenze, dovute alla prolungata immobilizzazione del dito?
2- Se questo è il caso, come si può stabilire se le aderenze sono al livello del flessore o dell'estensore? La sensazione è che siano a livello dell'estensore, ma mi chiedo se ci siano test (risonanza magnetica o simili) per stabilirlo con relativa certezza.
3- Se la fisioterapia non dovesse dare risultati soddisfacenti, un intervento di tenolisi (e successiva fisioterapia precoce) potrebbe risolvere il problema?
4- Può effettuarsi tenolisi sia ai tendini flessori che agli estensori? La maggior parte della letteratura che ho letto a riguardo si riferisce ai flessori.
5- Possono esserci altre cause alla base di questa rigidità, come contratture dell'articolazione suddetta?
Ringrazio dell'attenzione e mi scuso per la lunghezza del post.
Ho riportato una frattura spiroide alla falange prossimale del mignolo. Nonostante mi sia recato immediatamente alle emergenze e i dottori mi abbiano indicato sin da subito l'urgenza di un'operazione, la stessa è stata effettuata solo 23 giorni dopo la frattura. Durante questo periodo, il dito è stato immobilizzato assieme all'anulare per evitare ulteriori traumi. Durante questo periodo, ho cercato di muoverlo al livello della falange metacarpale, anche per favorire la circolazione, ma mi era praticamente impossibile muovere le altre due falangi visto che il dito risultava ruotato verso l'esterno e il dolore non me lo permetteva.
L'operazione che ho ricevuto tardivamente è un ORIF: tre viti sono state inserite per recuperare il corretto orientamento del dito e permettere all'osso di ricostruirsi. 18 giorni dopo l'operazione, 41 giorni dopo la frattura, il dito è molto rigido ed ancora abbastanza gonfio. La falange metacarpale ha una buona escursione (0-80 gradi), ma la falange prossimale (PIP) risulta molto bloccata (ad occhio, direi 30-55°, quindi non posso né estendere né chiudere il dito). Ovviamente non parlo di estensioni a freddo, ma dopo averlo riscaldato ed aver fatto una buona mezz'ora di esercizi.
Alcune domande a riguardo:
1- E' ragionevole pensare che si siano formate aderenze, dovute alla prolungata immobilizzazione del dito?
2- Se questo è il caso, come si può stabilire se le aderenze sono al livello del flessore o dell'estensore? La sensazione è che siano a livello dell'estensore, ma mi chiedo se ci siano test (risonanza magnetica o simili) per stabilirlo con relativa certezza.
3- Se la fisioterapia non dovesse dare risultati soddisfacenti, un intervento di tenolisi (e successiva fisioterapia precoce) potrebbe risolvere il problema?
4- Può effettuarsi tenolisi sia ai tendini flessori che agli estensori? La maggior parte della letteratura che ho letto a riguardo si riferisce ai flessori.
5- Possono esserci altre cause alla base di questa rigidità, come contratture dell'articolazione suddetta?
Ringrazio dell'attenzione e mi scuso per la lunghezza del post.
[#1]
Gentile Signore,
ovviamente, dopo 40 giorni di immobilizzazione (oltre al trauma chirurgico), è normale che l'articolazione sia rigida.
Deve fare la kinesi terapia passiva e attiva quotidiana (3 volte al giorno), fino al recupero completo del movimento in flesso-estensione.
Il problema non è nei tendini, ma nell'articolazione.
Buona giornata.
ovviamente, dopo 40 giorni di immobilizzazione (oltre al trauma chirurgico), è normale che l'articolazione sia rigida.
Deve fare la kinesi terapia passiva e attiva quotidiana (3 volte al giorno), fino al recupero completo del movimento in flesso-estensione.
Il problema non è nei tendini, ma nell'articolazione.
Buona giornata.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Utente
Dr. Leccese, grazie della rapida risposta.
Cosa le fa escludere un problema di aderenze ai tendini?
Secondo le mie ricerche, le fratture alle falangi prossimali causano spesso questo tipo di problema.
Ha altri consigli per sbloccare l'articolazione?
La ringrazio ancora per la disponibilità.
Ho scritto qui sul forum per avere una seconda opinione. Sto avendo delle visite specialistiche in Inghilterra, dove risiedo, ma non sono completamente soddisfatto.
Cosa le fa escludere un problema di aderenze ai tendini?
Secondo le mie ricerche, le fratture alle falangi prossimali causano spesso questo tipo di problema.
Ha altri consigli per sbloccare l'articolazione?
La ringrazio ancora per la disponibilità.
Ho scritto qui sul forum per avere una seconda opinione. Sto avendo delle visite specialistiche in Inghilterra, dove risiedo, ma non sono completamente soddisfatto.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.7k visite dal 13/03/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.