Pseudoartrosi e terapie
Ho subito nel settembre 2014 un'amputazione parziale del polpastrello dell'indice della mano destra in seguito a trauma da schiacciamento con frattura lievemente scomposta dell'apice della falange distale (diagnosticata successivamente all'intervento di pronto soccorso in cui mi è stato riapplicato il polpastrello). Salvi tendini e articolazione della falange. Dopo una settimana riscontrata necrosi di parte del tessuto ricucito poi asportata dopo circa un mese. Il polpastrello si è riformato per seconda intenzione in maniera soddisfacente. Dopo alcuni mesi uno dei frammenti ossei si è posizionato in modo tale da dare fastidio e quindi è stato asportato con un piccolissimo taglietto ormai guarito. Ho rieseguito radiografia a un mese dall'intervento (circa 6 mesi dall'incidente) per verificare la condizione generale della frattura e mi è stato detto che anche l'altro frammento, più grande della falange non si è calcificato. Si presuppone una pseudoartrosi. Trattandosi di frammento di falange distale che prospettive terapeutiche ci sono? E l'uso del dito (percussione dei tasti di un computer o di un pianoforte) a che rischi mi espone? Ho sentito parlare di magnetoterapia e onde d'urto.
Grazie a chi vorrà ripondere
Grazie a chi vorrà ripondere
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Gentile Utente,
le fratture delle falangi distali sono particolari poichè è stato dimostrato che non vi è correlazione tra guarigione clinica e radiologica. I tempi medi di guarigione ossea sono 6 mesi mentre clinicamente il recupero funzionale può essere raggiunto nel giro di 1-2 mesi.
Se non ha dolori nè ripercussioni cliniche nè fuzionali non vi è alcuna indicazione chirurgica. Se persiste dolore o limitazione funzionale bisogna valutare la rimozione del frammento osseo.
Cordialmente,
le fratture delle falangi distali sono particolari poichè è stato dimostrato che non vi è correlazione tra guarigione clinica e radiologica. I tempi medi di guarigione ossea sono 6 mesi mentre clinicamente il recupero funzionale può essere raggiunto nel giro di 1-2 mesi.
Se non ha dolori nè ripercussioni cliniche nè fuzionali non vi è alcuna indicazione chirurgica. Se persiste dolore o limitazione funzionale bisogna valutare la rimozione del frammento osseo.
Cordialmente,
Dr. Federico Tamborini
tamborini.federico@gmail.com
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Utente
Grazie Dottore per la risposta. Come posso valutare con chiarezza quelle che lei definisce "ripercussioni cliniche e fuzionali"? Potrebbe chiarirmi meglio i concetti contestualizzandoli proprio all'uso dell'indice della mano, dal momento che il frammento è apicale e non legato all'articolazione per la quale non ho mai avuto problemi?
Grazie
Grazie
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.4k visite dal 16/04/2015.
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