Trasposizione nervo ulnare
buongiorno,
in data 6 febbraio 2015 ho subito un intervento chirurgico di trasposizione nervo ulnare braccio dx causa sublussazione dello stesso che mi provocava dolori al gomito e alla zona del tricipite.
Applicato drenaggio e visto che perdevo molto sangue, due gg dopo, il giorno 8, sono stato sottoposto ad ulteriore intervento per eliminare un grosso ematoma che si era formato: scrivo ora dettagliatamente quanto riportato dal medico chirurgo sulla lettera di dimissioni limitandomi al secondo intervento
"riapertura della precedente incisione. Si reperta vasto ematoma sottocutaneo organizzato ed in parte comprimente il nervo ulnare nella sua parte alta. Dopo rimozione dei coaguli si evidenziano due sanguinamenti arteriosi microscopici ma continui: il primo dal peduncolo vascolare del nervo ulnare, che è stato conservato, ma dal quale un collaterale era beante. Il secondo dalla ex doccia del nervo, la regione epitrocleo olecranica. Entrambi vengono coagulati e vengono effettuati numerosi lavaggi negli spazi delimitati dalla trasposizione e cioè il lembetto adiposo, la regione del setto intramuscolare e il canale del nervo nel flessore ulnare del carpo, evacuando sangue organizzato. Il nervo è ora pulito e decompresso e le aree di sanguinamneto sono coperte da Evicel.. Per effetto poi del probabile consumo piastrinico attivato localmente vi sono piccole ferite a nappo dai bordi della ferita, pero'controllati dalle suture."
Poi scrive…Decorso"ai controlli postoperatori la ferita è ben asciutta, con imbibizione e soffusione emorragica nei tessuti adiacenti sia verso la spalla che verso la mano. Il paziente avverte fastidiose parestesie al quinto dito in assenza di deficit neurologici"
Ho riportato quanto sopra perché fondamentale per il Vs. consulto.
Oggi, a distanza di un mese esatto ho i seguenti disturbi
1) fitte e parestesie e disestesie al mignolo, gia'dal mattino in intensificazione specie al pomeriggio e sera. Fitte saltuarie ma molto ficcanti al polso dx lato esterno/mignolo e sempre lato esterno palmo della mano ( ho ancora lievi segni di ematoma in assorbimento all'avambraccio )
Importante ribadire che prima di operarmi avevo dolori a gomito e zona tricipite ma NESSUN sintomo a mignolo/polso n'è' fitte ne'parestesie o disestesie
Ora chiedo gentilmente
1) banalmente, perché' questo decorso per me anomalo ( dolori in punti dove prima di operarmi non avevo nulla mentre va meglio al gomito ) 2) e'....normale questo decorso? 3) se si', quanto , ovviamente a grandi linee, ancora dovrò' sopportare? E, se no, cosa devo fare? Ringrazio delle vostri cortesi risposte
in data 6 febbraio 2015 ho subito un intervento chirurgico di trasposizione nervo ulnare braccio dx causa sublussazione dello stesso che mi provocava dolori al gomito e alla zona del tricipite.
Applicato drenaggio e visto che perdevo molto sangue, due gg dopo, il giorno 8, sono stato sottoposto ad ulteriore intervento per eliminare un grosso ematoma che si era formato: scrivo ora dettagliatamente quanto riportato dal medico chirurgo sulla lettera di dimissioni limitandomi al secondo intervento
"riapertura della precedente incisione. Si reperta vasto ematoma sottocutaneo organizzato ed in parte comprimente il nervo ulnare nella sua parte alta. Dopo rimozione dei coaguli si evidenziano due sanguinamenti arteriosi microscopici ma continui: il primo dal peduncolo vascolare del nervo ulnare, che è stato conservato, ma dal quale un collaterale era beante. Il secondo dalla ex doccia del nervo, la regione epitrocleo olecranica. Entrambi vengono coagulati e vengono effettuati numerosi lavaggi negli spazi delimitati dalla trasposizione e cioè il lembetto adiposo, la regione del setto intramuscolare e il canale del nervo nel flessore ulnare del carpo, evacuando sangue organizzato. Il nervo è ora pulito e decompresso e le aree di sanguinamneto sono coperte da Evicel.. Per effetto poi del probabile consumo piastrinico attivato localmente vi sono piccole ferite a nappo dai bordi della ferita, pero'controllati dalle suture."
Poi scrive…Decorso"ai controlli postoperatori la ferita è ben asciutta, con imbibizione e soffusione emorragica nei tessuti adiacenti sia verso la spalla che verso la mano. Il paziente avverte fastidiose parestesie al quinto dito in assenza di deficit neurologici"
Ho riportato quanto sopra perché fondamentale per il Vs. consulto.
Oggi, a distanza di un mese esatto ho i seguenti disturbi
1) fitte e parestesie e disestesie al mignolo, gia'dal mattino in intensificazione specie al pomeriggio e sera. Fitte saltuarie ma molto ficcanti al polso dx lato esterno/mignolo e sempre lato esterno palmo della mano ( ho ancora lievi segni di ematoma in assorbimento all'avambraccio )
Importante ribadire che prima di operarmi avevo dolori a gomito e zona tricipite ma NESSUN sintomo a mignolo/polso n'è' fitte ne'parestesie o disestesie
Ora chiedo gentilmente
1) banalmente, perché' questo decorso per me anomalo ( dolori in punti dove prima di operarmi non avevo nulla mentre va meglio al gomito ) 2) e'....normale questo decorso? 3) se si', quanto , ovviamente a grandi linee, ancora dovrò' sopportare? E, se no, cosa devo fare? Ringrazio delle vostri cortesi risposte
[#1]
Gentile Signore,
il suo decorso ovviamente non è normale, in quanto sfortunatamente è "incappato" in una complicanza post-operatoria (ematoma e formazione di aderenze peri-nervose).
Al momento deve solo attendere, fare terapia neurotrofica di supporto e, al limite, fare un'ecografia di controllo.
Buona serata.
il suo decorso ovviamente non è normale, in quanto sfortunatamente è "incappato" in una complicanza post-operatoria (ematoma e formazione di aderenze peri-nervose).
Al momento deve solo attendere, fare terapia neurotrofica di supporto e, al limite, fare un'ecografia di controllo.
Buona serata.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Utente
Gentile dottore, intanto grazie della Sua gentile risposta. Non avevo aggiunto di avere fatto tre gg fa una ecografia molto completa che non evidenzia, per tutto il decorso, nulla di anomalo. Gli ematomi risultano praticamente riassorbiti. Le scrivo il referto:"non immagini di massa o raccolta ne'alterazioni locali muscolo adipose.......in sede cicatriziale e in regione pericicatriiziale al 1/3 prossimale dell'avambraccio discreto ispessimento con iperecogenicita'del sottocute adiposo, di tipo cellulitico interstiziale". Io ho subito la prima operazione il 6 febbraio e la seconda l'8 ma è' importante dirle che da subito, al termine della prima, ho avvertito fitte sul mignolo che al termine della seconda sono probabilmente aumentate. Queste aderenze peri nervose di cui mi scrive rischiano di portarmi nella peggiore delle ipotesi ad una ulteriore operazione? Dopo un mese quindi, visti gli accadimenti, ci puo'stare che mi trovi in questa situazione e dopo quanto, ragionevolmente, devo preoccuparmi? Ho già' fatto un ciclo di tecar e sto prendendo i neurotrofici. Grazie. Cordialmente
[#3]
Utente
Aggiungo e la ringrazio a priori: le aderenze peri nervose, se non intendo male, dovrebbero essere state "eliminate"dai"ripetuti lavaggi" o ho inteso male il referto del chirurgo?. La prima operazione e'durata 75 minuti' la seconda 85. Tutto ciò' può avere contribuito al mio stato attuale e quindi posso essere ragionevolmente ottimista che, poiché' il chirurgo ha scritto " ora il nervo e' pulito e decompresso", sia solo questione di tempo? Grazie ancora è viva cordialità'
[#5]
Utente
Beh, intanto sono davvero grato e positivamente sorpreso della velocità' delle sue risposte. Io sono un manager e se tutti fossero puntuali come Lei.... Altresì' io ho scritto le ultime due mails in rapida successione: nella penultima, che non so se ha letto, dove riportavo l'esito di una recentissima ecografia, insintesi, le chiedevo se, alla luce degli accadimenti che mi sono capitati, l'attuale situazione ci puo'stare senza che questo debba crearmi particolari ansie ( poiche'gia'mi vedo di nuovo sul tavolo operatorio....). E spero tanto di no!! E quanto tempo e' ragionevole attendere per avviarmi alla guarigione, essendo ottimisti? Per evitare o, meglio limitare al massimo queste famose aderenze, il cui rischio so essere presente anche quando tutto va bene, devo fare qualcosa di specifico ( tecar, ultrasuoni, fisioterapia ?) . Aggiungo che muovo il braccio piuttosto bene e agevolmente e non ho oggettivi deficit di forza. Grazie ancora e buon lavoro
[#9]
Utente
Approfitto ancora della Sua gentilezza. Oggi sono stato per altre cose dal medico di base al quale ho fatto comunque presente i miei problemi Lui mi avrebbe suggerito di fate Tecar, ultrasuoni e tens per migliorare la circolazione e stimolare la ripresa del nervo. Inoltre, per due settimane, a dosaggi decrescenti Deltacortenne 25 per lo stato flogistico infiammatorio. Lei cosa ne pensa? Grazie e buona giornata
[#11]
Utente
Capisco, non da molto sono iscritto, per cui chiedo scusa ma non ne conosco bene le regole. Comunque farò' tecar e ultrasuoni: male non mi faranno....... Chiedo altresì': all'atto delle dimissioni mi fu detto che vista la complicanza con ematoma diffuso sia verso la spalla che verso l'avambraccio ci stava che per alcuni mesi potessi soffrire di disestesie e fitte al mignolo. In effetti a distanza di un mese l'avambraccio fino al polso ancora non ha riacquisito una colorazione chiara analoga al braccio sinistro, l'ematoma ancora non e'totalmente riassorbito. Poiché' il sangue scivola verso il basso, mi fu detto e la problematica ancora presente e il sanguinamento fu molto copioso, mi e'Stato descritta come una situazione compatibile con il mio attuale problema. Mi e'stato prospettato un tempo di tre mesi per guarire dalle fitte e disestesie. Il Suo pensiero? Le fitte e la sensazione di disagio e' molto maggiore nel pomeriggio/sera. Puo'essere dovuto a quanto sopra scritto? O, perché'?? Inoltre mi e'stato scritto" le fitte al polso e al flettere il polso sono da tensione sul muscolo ulnare del carpo che viene aperto nella sua parte alta per cambiare decorso al nervo. Non lo stimoli eccessivamente, piano piano andranno via" chiedo Sua opinione. La ferita comincia a darmi fastidi e bruciore ma questo, credo, dopo un mese sia normale. Grato della Sua disponibilità' saluto e ringrazio. Buon lavoro
[#12]
Utente
Aggiungo alla precedente mail che e'ipotesi del chirurgo e non mia che le mie attuali fitte al mignolo e lato esterno mano, nonché', in parte al polso ( peraltro, per quel che riguarda il polso, anche in concausa con la tensione del muscolo ulnare del carpo, come sopra scritto ) dipendano dal sangue diffusosi a causa delle operazioni. Infatti il chirurgo scrive " Evidentemente il sanguinamento e'stato veramente tanto e penso che molti disagi vengano da li', anche perché' il nervo e'indenne e scorre anche bene nel suo nuovo percorso". Con questa mail che precisa ed integra la mia precedente credo di avere chiesto davvero tutto e, a meno di fatti nuovi o eventuali precisazioni sulla Sua risposta alle mie due ultime mails di questa sera, per qualche settimana, non Le chiederò' ulteriori cortesi consulti. Grazie e buon lavoro
[#16]
Utente
Buongiorno dottore, ho fatto una elettromiografia nonche'un ecografia di ultima generaIone, privatamente e su indicazione di chi mi ha operato. Non ho ora gli esiti che Le scriverò' appena saranno in mio possesso. So che lo specialista che mi ha fatto questi esami vuole, prima di consegnarmeli, parlare con il chirurgo ( e ciò' non mi tranquillizza affatto ) . Comunque qualche problema esiste. Il nervo e' ingrossato, questo già' me lo ha detto e la conduzione elettrica non buona. Le chiedo solo: un nervo ulnare ingrossato indica necessariamente una compressione o puo' essere, dopo 50 gg dall'intervento, ancora semplicemente irritato? Ovviamente ho ancora fitte, parestesie,disestesie, etc. Miglioramenti zero. Intanto grazie e buon lavoro
[#17]
Non parlerei di irritazione, ma semmai di compressione; spesso l'ingrossamento del nervo si verifica "a monte" di una compressione (in questi casi, a livello della compressione e immediatamente a valle della compressione, c'è un assottigliamento del nervo).
[#24]
Utente
Gent.le dr. Leccese, spero ricordi il mio caso. A fronte di dolori sempre forti ( fitte e sensazione di gonfiore, fitte specie al mignolo e polso, gonfiore al mignolo ) e a due mesi dall'operazione, ho fatto i seguenti esami presso uno specialista neurologo e cioè': elettromiografia e elettroneurografia nonché' ecografia del nervo: Le scrivo gli esiti. Emg e Eng: "Si evidenziano segni di demielinizzazione segmentale e di sofferenza assonale delle fibre motorie e sensitive del nervo ulnare, localizzabile a livello del gomito, di grado lieve/medio, con segni di denervazione e di sofferenza neurogena su acuta ai muscoli abduttore del quinto dito della mano e del primo inter osseo". "L'esame eco grafico del nervo ulnare di dx ha evidenziato la trasposizione anteriore del nervo che a livello dell'episodio mediale appare di dimensioni ingrossate: cross sectional area di 18mm2 ( valori normali fino a 10/11 mm2 ). ". Questi gli esiti: lettili mi sono molto preoccupato perche'prima dell'intervento la emg era nei limiti! Il neurologo nonché' chi mi ha operato si sono limitati a dire fondamentalmente poche cose ) 1)certo, qualche problema si e'verificato ma non ci sono elementi per pensare a nuovi interventi in quanto non c'e'nulla su cui intervenire 2) le fitte a flettere il polso sono da tensionesul muscolo flessore ulnare del carpo che viene aperto nella sua parte alta per cambiare decorso al nervo 3) non resta che armarsi di pazienza perche'il nervo col tempo si rigenererà' e Lei ( io ) starà' bene. Questo il tutto: io Le chiedo: perché' i dolori aumentano nel pomeriggio ?e poi se concorda con quanto scritto che si puo'riassumere con"soffra ma aspetti fiducioso", se fare pesi ora e'controindicato e se posso fare nuoto. Ma, al di la' delle attivita'sportive mi interessa ovviamente la Sua opinione sul decorso del mio problema e su suoi eventuali consigli o opinioni alla luce degli esami e di quanto mi è' stato detto dai medici. Ringrazio della Sua gentilezza e La saluto cordialmente
[#25]
Eviterei certamente sport traumatizzanti. il nuoto va bene.
Concordo sull'attesa: non vedo alternative.
Può solo assumere a dosaggi terapeutici (due volte al giorno) gli integratori neurotrofici a base di L-acetilcarnitina, acido alfa-lipoico, acido gamma-linolenico, acido docosaesaenoico, vitamine E e B, oltre a uso saltuario (al bisogno) di antiinfiammatori.
Concordo sull'attesa: non vedo alternative.
Può solo assumere a dosaggi terapeutici (due volte al giorno) gli integratori neurotrofici a base di L-acetilcarnitina, acido alfa-lipoico, acido gamma-linolenico, acido docosaesaenoico, vitamine E e B, oltre a uso saltuario (al bisogno) di antiinfiammatori.
Questo consulto ha ricevuto 27 risposte e 8.2k visite dal 08/03/2015.
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