Rottura anulare

buongiorno, in seguito ad uno scontro di gioco, mi reco in ospedale e da subito mi viene diagnosticata la frattura composta ma obliqua della 1°falange dell'anulare alla mano sinistra (età 28 anni).Come cura si parte con stecca per 25 giorni e visite settimanali di controllo dove si noterà una lenta ma graduale formazione di callo fibroso. Passati i 25 giorni, alla rimozione della stecca si nota immediatamente una certa rotazione del dito anulare verso il dito medio,un po di gonfiore ed effettuata la lastra di controllo si nota ancora il "taglio" nella falange,anche se in maniera minore rispetto alle precedenti radiografie.A questo punto mi viene prescritto un mese di terapia e mobilitazione del dito in quanto risulta abbastanza bloccato nei movimenti e controllo fissato a 30 giorni.Tuttavia già il giorno successivo alla visita tentando di chiudere un po il pugno noto subito che l'anulare durante la chiusura tende nettamente verso il mignolo andando a sovrapporsi ad esso. inoltre si nota che,forse per il lungo periodo con la stecca anche il mignolo durante la chiusura tende ad andare verso l'anulare..(in pratica sembrano che si incrocino)..!!!
Purtroppo c'è da aggiungere che questa chiusura anomala del dito rotto si notava anche il giorno della frattura.
Ora vorrei capire se dopo un periodo di sola terapia sia possibile chiudere in maniera accettabile la mano oppure se l'intervento chirurgico sia la sola strada percorribile.
Grazie anticipatamente,Claudio.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Anche nella mano sana il mignolo "tende ad andare verso l'anulare" perché tutte le dita nella flessione convergono verso lo scafoide, e con la sola flessione delle metacarpo - falangee e dell'interfalangea prossimale è possibile che gli apici delle dita possano sovrapporsi per qualche millimetro. Se il 4° dito si sovrappone al 5° è possibile che la frattura sia consolidata con un vizio di rotazione, per prevenire il quale in genere si immobilizza il dito fratturato assieme a un dito vicino applicando una stecca o un gesso con le articolazioni di entrambe le dita flesse a 30 gradi. Presumo che sia trascorso un tempo sufficiente perché la frattura sia ormai ben consolidata. Se dopo la riabilitazione la sovrapposizione fosse ancora marcata tanto da ostacolare la funzione della mano può essere indicata la correzione chirurgica. Le consiglio di rivolgersi a un ortopedico esperto in Chirurgia della Mano. Può trovare qui http://www.sicm.it/it/chirurghi-e-professionisti/i-soci/mappa-soci-sicm.html gli Specialisti più vicini, anche se limitatamente a quelli iscritti alla Società, con indicate anche le strutture pubbliche presso le quali lavorano.
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it