Lesione tedine flessore profondo ii dito
Buongiorno,
23 giorni fa ho avuto un incidente con lesione completa del tendine flessore profondo del II dito in prossimità della IFD. Mi è stata praticata immediatamente (4 ore dopo l'incidente) una tenorrafia con punto Kessler con filo non riassorbibile 3-0 e successiva applicazione di punti di sovragitto. Dopo la sutura della cute mi è stato applicato un punto transungueale per la mobilizzazione passiva del dito.
Ho tenuto una stecca con dito flesso per 15 giorni e poi mi è stata applicata una valva (o un'ingessatura in fibra di vetro) su tutto il braccio allo scopo di fissare un gancio per appendere un elastico braccio-unghia per la mobilizzazione passiva del dito.
Ora avendo ricevuto poche spiegazioni in merito alla riabilitazione, in questi giorni non ho mai sforzato più di tanto il dito, nè in estensione (attiva) nè in contrazione (passiva tramite l'elastico), limitandomi a movimenti di ampiezza di circa 30-40° (misurati sul vertice che formano I e II falange). La III falange a causa della ferita che è proprio dove dovrebbe piegarsi, non riesco a muoverla più di qualche grado.
In particolare per quanto riguarda l'estensione, quando cerco di raddrizzare il dito avverto un blocco quando mancano circa 40° all'estensione completa (angolo tra I e II falange). Non so se sforzarlo estendendolo di più (fino all'estensione completa?) o se così facendo rischierei di danneggiare-rompere la tenorrafia. Dall'altro lato so della possibilità che si formino aderenze tra tendine e canale, quindi ho anche il timore di muovere troppo poco il dito.
Vorrei chiedere un parere-consiglio a voi medici.
23 giorni fa ho avuto un incidente con lesione completa del tendine flessore profondo del II dito in prossimità della IFD. Mi è stata praticata immediatamente (4 ore dopo l'incidente) una tenorrafia con punto Kessler con filo non riassorbibile 3-0 e successiva applicazione di punti di sovragitto. Dopo la sutura della cute mi è stato applicato un punto transungueale per la mobilizzazione passiva del dito.
Ho tenuto una stecca con dito flesso per 15 giorni e poi mi è stata applicata una valva (o un'ingessatura in fibra di vetro) su tutto il braccio allo scopo di fissare un gancio per appendere un elastico braccio-unghia per la mobilizzazione passiva del dito.
Ora avendo ricevuto poche spiegazioni in merito alla riabilitazione, in questi giorni non ho mai sforzato più di tanto il dito, nè in estensione (attiva) nè in contrazione (passiva tramite l'elastico), limitandomi a movimenti di ampiezza di circa 30-40° (misurati sul vertice che formano I e II falange). La III falange a causa della ferita che è proprio dove dovrebbe piegarsi, non riesco a muoverla più di qualche grado.
In particolare per quanto riguarda l'estensione, quando cerco di raddrizzare il dito avverto un blocco quando mancano circa 40° all'estensione completa (angolo tra I e II falange). Non so se sforzarlo estendendolo di più (fino all'estensione completa?) o se così facendo rischierei di danneggiare-rompere la tenorrafia. Dall'altro lato so della possibilità che si formino aderenze tra tendine e canale, quindi ho anche il timore di muovere troppo poco il dito.
Vorrei chiedere un parere-consiglio a voi medici.
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Gentile Signore,
per il momento conviene continuare con piccoli movimenti in estensione (l'elastico provvede poi a far tornare il dito in flessione), senza forzare troppo.
L'importante è che ci sia un certo movimento del tendine all'interno delle pulegge, per evitare le aderenze e una successiva tenolisi.
Buona serata.
per il momento conviene continuare con piccoli movimenti in estensione (l'elastico provvede poi a far tornare il dito in flessione), senza forzare troppo.
L'importante è che ci sia un certo movimento del tendine all'interno delle pulegge, per evitare le aderenze e una successiva tenolisi.
Buona serata.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 21/08/2013.
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