Riabilitazione dopo frattura scomposta polso
Buongiorno dottore. A maggio mi sono procurato una frattura complessa dell'epifisi distale del radio. Dopo una settimana la frattura è stata trattata chirurgicamente con l'inserimento di tre fili metallici rimossi dopo 60 giorni. Il polso è rimasto comunque immobilizzato per altri 3 settimane con un tutore statico che ho sempre portato sin dal primo giorno dopo l'intervento. Dopo le 3 settimane mi sono sottoposto all'ultimo controllo radiografico: il chirurgo mi ha rimosso il tutore consigliandomi di provare a muovere sin da subito il polso in quanto sono stati riscontrati segni di iniziale riassorbimento osseo da immobilizzazione. Da circa una settimana ho iniziato la fisioterapia che ho dovuto interrompere causa ferie del centro riabilitazione della clinica in cui sono stato operato. Detto questo ho tre domande da porLe:
1. E' normale che dopo una settimana di fisioterapie non riesco minimamente ad eseguire un movimento in estensione del polso ?
2. E' normale il senso di trazione che avverto verso la testa dell'ulna ogni qualvolta tento la rotazione del polso verso l'esterno ?
3. Quali esercizi posso svolgere a casa nell'attesa che riaprono i centri di riabilitazione a settembre ? La prego di elencarmi tutto quello che può aiutare il mio polso a tornare quello di una volta. Il solo pensiero che questo possa non accadere mi terrorizza.
La ringrazio per la cortese attenzione.
Cordiali Saluti.
1. E' normale che dopo una settimana di fisioterapie non riesco minimamente ad eseguire un movimento in estensione del polso ?
2. E' normale il senso di trazione che avverto verso la testa dell'ulna ogni qualvolta tento la rotazione del polso verso l'esterno ?
3. Quali esercizi posso svolgere a casa nell'attesa che riaprono i centri di riabilitazione a settembre ? La prego di elencarmi tutto quello che può aiutare il mio polso a tornare quello di una volta. Il solo pensiero che questo possa non accadere mi terrorizza.
La ringrazio per la cortese attenzione.
Cordiali Saluti.
[#1]
Gentile Signore,
direi che è tutto normale: in questi casi, non è affatto facile sbloccare la notevole rigidità.
Gli esercizi sono semplici: aiutandosi con l'altra mano (meglio se fatto da altra persona), deve con gradualità e progressività portare la mano varso il basso (o verso l'alto), cercando di mantenere la posizione raggiunta il più possibile, per poi continuare nella stessa direzione e mantenere per vari minuti la nuova posizione.
Stessa cosa per il movimento opposto, il tutto tenendo ferma la posizione dell'avambraccio.
Dopo aver fatto il movimento passivo e aver raggiunto il massimo di flessione (o di estensione) possibile in base al dolore, deve effettuare il movimento attivamente, sempre con l'avambraccio ben fermo.
Tali esercizi vanno effettuati almeno tre volte al giorno.
Buona serata.
direi che è tutto normale: in questi casi, non è affatto facile sbloccare la notevole rigidità.
Gli esercizi sono semplici: aiutandosi con l'altra mano (meglio se fatto da altra persona), deve con gradualità e progressività portare la mano varso il basso (o verso l'alto), cercando di mantenere la posizione raggiunta il più possibile, per poi continuare nella stessa direzione e mantenere per vari minuti la nuova posizione.
Stessa cosa per il movimento opposto, il tutto tenendo ferma la posizione dell'avambraccio.
Dopo aver fatto il movimento passivo e aver raggiunto il massimo di flessione (o di estensione) possibile in base al dolore, deve effettuare il movimento attivamente, sempre con l'avambraccio ben fermo.
Tali esercizi vanno effettuati almeno tre volte al giorno.
Buona serata.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 19.1k visite dal 12/08/2013.
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