Morbo kienbock

a mio figlio di 19 anni è stato diagnosticato il morbo di kienbock di II grado alla mano dx con 2 risonanze lontane l'una dall'altra di 4 mesi ed un Rx.e' stato consigliato tutore per 3 mesi e stimolazione ossea elettrica 10 ore al giorno, somm.ne di calcio e aspirinetta per 20 giorni. Volevo cortesemente sapere se si può così evitare l'intervento, se potrà ancora giocare a tennis (poichè è un agonista in ascesa), se può tornare il morbo una volta guarito, e se può avere il Kiembock anche in altre zone del corpo. grazie

Laura da padova
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68
il morbo di Kiembock è una osteonecrosi del semilunare. In altri termini il semilunare (che è uno degli 8 ossicini che costituiscono il polso) perde la sua consistenza e va incontro a morte.
Le cause più accreditate sono da ricondurre a un'interruzione della vascolarizzazione di tale osso.
La terapia prescritte a la finalità di aumentare il più possibile la vascolarizzazione.
Per cui ritornando alle sue domande:
- non è possibile stabilire se si può evitare l'intervento. Dipende un po' da come il semilunare reagisce alla terapia;
- purtroppo una volta guarito si possono avere recidive
- la localizzazione si ha solo al polso.

Spero di esserle stato di aiuto
Tanti auguri

Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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Dr. Riccardo Busa Ortopedico, Chirurgo della mano 224 18
La malattia di Kiembock in stadio II (addensamento strutturato del semilunare) è già sinonimo di osteonecrosi del semilunare. Occorre una attenta valutazione della geometria e dei rapporti del semilunare con le altre ossa carpali e della eventuale presenza di un dislivello tra le lunghezze di Radio e Ulna.
Ritengo il trattamento chirurgico fortemente indicato, anche se è IMPOSSIBILE fornire garanzie prognostiche sulla funzionalità del polso a distanza.

Dr. Riccardo Busa
S.C. Chirurgia della Mano e Microchirurgia
Az. Osp./Univ. Policlinico di Modena

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Utente
Utente
buongiorno,
a seguito della diagnosi di morbo di kienbock 2^ stadio, mio figlio dal 17 maggio è rimasto immobilizzato con tutore ed ha eseguito magneto terapia, ecc.
a distanza di 3 mesi dalla immobilizzazione il 25 agosto ha eseguito una ulteriore risonanza di controllo la quale segnala che il semilunare, prima solo in soffrenza lieve, ora ha riacquistato la sua normale consistenza e non vi sono più segni patologici alla mano.
L'ortopedico quindi ha ridato via libera a mio figlio di giocare gradatamente a tennis ricominciando per un mese la magneto terapia e lo ha considerato guarito fino a prossimi sintomi affermando che potrebbe essere stato causato da crescita, ecc...
programma: risonanza fra 2-3 mesi.
cosa ne pensate? non è fortunatamente necessario alcun tipo di intervento chururgico?
grazie
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Dr. Riccardo Busa Ortopedico, Chirurgo della mano 224 18
Egregio Signore,
se la risonanza magnetica evidenzia un ripristino del normale segnale del semilunare significa che la stadiazione iniziale era errata e dunque trattavasi di uno stadio I. In ogni caso è meglio così!!! In effetti episodi del genere pur essendo rari sono descritti proprio in fase di accrescimento o in seguito ad eventi traumatici o micro-traumatici ripetuti. Ho seguito un caso analogo di Break-dancer che ha normalizzato il segnale osseo del suo semilunare smettendo di ballare! Attenzione dunque per almeno un anno! Eviterei sollecitazioni e microtraumatismi!
Cordiali Saluti!
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Utente
Utente
ringrazio per la celerità della risposta.
Volevo precisare che mio figlio non provava dolore al momento della prima risonanza e neanche dopo. sulla base di ciò che lei mi ha consigliato eventualmente lui potrebbe riprendere a giocare ed effettuare una risonanza ogni 4 mesi. al massimo regredisce e deve ripetere la terapia come nei 3 mesi precedenti oppure può succedere qualcosa d'altro? il rischio vale la candela?


grazie
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Dr. Riccardo Busa Ortopedico, Chirurgo della mano 224 18
Il Morbo di Kiembock ha come caratteristica tipica il dolore alla articolazione del polso che si accompagna quasi sempre ad una considerevole riduzione di forza. Questi sono i sintomi di presentazione "classici". Forme atipiche asintomatiche sono più rare ma descritte. L'osso semilunare ha una vascolarizzazione che sotto stress può divenire insufficiente (si tratta di "conformazione anatomica"). Se l'episodio di ischemia si è verificato si può verificare teoricamente ancora. Il rischio esiste e non "vale la candela".
Il monitoraggio ogni 4 mesi per il primo anno andrebbe eseguito.
Io consiglio anche di limitare per questo anno le sollecitazioni (traumi e micro-traumi) sul polso.
Consideri che gli eventuali interventi riparativi sono, in tutta onestà, complessi e di incerto risultato.
Cordiali saluti,