Terzo intervento in data 09/10/2012 in neurolisi per decompressione del nervo mediano in severa
Ch.mo Dott. Sono un insegnantedi 65 anni, da cinque in pensione. Da circa 15 anni soffrivio di un addormentamento delle mani (principalmente quella dx) durante la notte.L'ho sempre trascurato anche perché succedeva soprattutto in inverno.Finché nel Marzo del 2011 mi sono deciso a fare una EMG,dalla quale si evidenziava una STC. Mi è stato suggerito un intervento chirurgico per risolvere il problema,considerato una semplice routine. E qui sono cominciati i miei problemi. Sono stato operato una prima volta il 21/05/2011 per decompressione del mediano a dx ma le parestesie non andavano mai via.Una seconda EMG confermava che il problema non era stato risolto;secondo intervento in data 04/10/2011in neurolisi ma parestesie sempre presenti.Un'ennesima EMG confermava ancora una volta la non soluzione del problema.Terzo intervento in data 09/10/2012 in neurolisi per decompressione del nervo mediano in severa neuropatia compressiva con applicazione di anti-aderenziali. E,dopo ogni intervento,compresse,punture,integratori e movimenti vari.Conclusione ?A distanza di sei mesi le PARESTESIE sono sempre là a rendermi la vita impossibile.Che fare a questo punto ?Grato per la risposta che vorrà fornirmi,invio cordiali saluti.
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Gentile Signore,
una bella domanda....!
La sua, purtroppo, è una di quelle situazioni (per fortuna estremamente infrequenti) che un chirurgo della mano si augura di non dover mai gestire.
L'ultimo intervento dovrebbe aver fatto tutto quello che oggi è possibile fare in casi come il suo: le membrane (o i gel) antiaderenziali dovrebbero impedire appunto la formazione di fibrosi peri-nervosa, in genere la responsabile di questi inconvenienti.
Oltre a quanto fatto, l'unica cosa ipotizzabile sarebbe un tubulo venoso o sintetico da applicare intorno al tratto di nervo mediano sede di aderenze cicatriziali; inoltre, personalmente, in questi casi prescrivo già da prima dell'intervento una terapia omeopatica per ridurre al massimo la produzione di cicatrice interna.
Di più, credo proprio non si possa fare.
una bella domanda....!
La sua, purtroppo, è una di quelle situazioni (per fortuna estremamente infrequenti) che un chirurgo della mano si augura di non dover mai gestire.
L'ultimo intervento dovrebbe aver fatto tutto quello che oggi è possibile fare in casi come il suo: le membrane (o i gel) antiaderenziali dovrebbero impedire appunto la formazione di fibrosi peri-nervosa, in genere la responsabile di questi inconvenienti.
Oltre a quanto fatto, l'unica cosa ipotizzabile sarebbe un tubulo venoso o sintetico da applicare intorno al tratto di nervo mediano sede di aderenze cicatriziali; inoltre, personalmente, in questi casi prescrivo già da prima dell'intervento una terapia omeopatica per ridurre al massimo la produzione di cicatrice interna.
Di più, credo proprio non si possa fare.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.2k visite dal 15/04/2013.
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