Deformità a collo di cigno
Buona serata egregi dottori,
sono un uomo di 44 anni e soffro di deformità congenita a collo di cigno delle dita lunghe di ambedue le mani. Nel 1998 sono stato operato per correggere tali deformità con tecnica di Littler (bendelletta dell' estensore ancorata alla guaina del flessore) sia a destra che a sinistra, ma mentre a sinistra l'intervento è riuscito perfettamente, a destra è fallito da subito comportando una recidiva pressochè immediata della deformità. Da notare, come dice la cartella clinica, che a sinistra la bendelletta è stata sdoppiata e ancorata in due punti, mentre a destra non si sa perchè è stata lasciata intera e ancorata in un solo punto. Per svariati motivi non ho potuto ripetere l'intervento subito, ma quest'anno mi sono deciso a rifarlo. Premetto che non soffro di artrosi, artrite reumatoide o altre patologie a carico della mano (come stanno a dimostrare le radiografie che ho recentemente fatto) nè ho dolori o limitazioni nei movimenti, solo le dita della mano destra storte. Ho consultato due specialisti della mano, uno mi ha consigliato intervento correttivo SORL, mentre l'altro mi ha consigliato un intervento per ritensionamento della placca volare che a suo dire è molto lasca e deve essere rinforzata a dovere per ottenere un buon risultato. In questo intervento mi verranno anche inserite 4 micro ancore riassorbibili, poi le articolazioni saranno bloccate da un "chiodino" per 40 giorni, poi per altri 20 dovrò portare un tutore che mi impedisca di estendere le dita, totale 2 mesi di infermità della mano.Questo specialista dice che preferisce questo intervento al SORL, per non toccare quello che è già stato usato nel '98. C'è infine un altro problema. Nel dito mignolo di questa mano che come deformità è il più accentuato,a parere dello specialista si sono formate delle piccole aderenze legate al primo intervento, aderenze che mi impediscono una volta bloccato il dito all'altezza della placca volare, di estendere completamente l'ultima falange (mancano pochi gradi). La mia domanda è la seguente: secondo il vostro illuminato parere, quale intervento è più indicato nel mio caso? E ancora, una volta fatto l'intervento è possibile recuperare qualche grado di estensione dell'ultima falange del mignolo con la kinesiterapia? Grazie e buon lavoro.
sono un uomo di 44 anni e soffro di deformità congenita a collo di cigno delle dita lunghe di ambedue le mani. Nel 1998 sono stato operato per correggere tali deformità con tecnica di Littler (bendelletta dell' estensore ancorata alla guaina del flessore) sia a destra che a sinistra, ma mentre a sinistra l'intervento è riuscito perfettamente, a destra è fallito da subito comportando una recidiva pressochè immediata della deformità. Da notare, come dice la cartella clinica, che a sinistra la bendelletta è stata sdoppiata e ancorata in due punti, mentre a destra non si sa perchè è stata lasciata intera e ancorata in un solo punto. Per svariati motivi non ho potuto ripetere l'intervento subito, ma quest'anno mi sono deciso a rifarlo. Premetto che non soffro di artrosi, artrite reumatoide o altre patologie a carico della mano (come stanno a dimostrare le radiografie che ho recentemente fatto) nè ho dolori o limitazioni nei movimenti, solo le dita della mano destra storte. Ho consultato due specialisti della mano, uno mi ha consigliato intervento correttivo SORL, mentre l'altro mi ha consigliato un intervento per ritensionamento della placca volare che a suo dire è molto lasca e deve essere rinforzata a dovere per ottenere un buon risultato. In questo intervento mi verranno anche inserite 4 micro ancore riassorbibili, poi le articolazioni saranno bloccate da un "chiodino" per 40 giorni, poi per altri 20 dovrò portare un tutore che mi impedisca di estendere le dita, totale 2 mesi di infermità della mano.Questo specialista dice che preferisce questo intervento al SORL, per non toccare quello che è già stato usato nel '98. C'è infine un altro problema. Nel dito mignolo di questa mano che come deformità è il più accentuato,a parere dello specialista si sono formate delle piccole aderenze legate al primo intervento, aderenze che mi impediscono una volta bloccato il dito all'altezza della placca volare, di estendere completamente l'ultima falange (mancano pochi gradi). La mia domanda è la seguente: secondo il vostro illuminato parere, quale intervento è più indicato nel mio caso? E ancora, una volta fatto l'intervento è possibile recuperare qualche grado di estensione dell'ultima falange del mignolo con la kinesiterapia? Grazie e buon lavoro.
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Gentile ignore,
certamente con una corretta kinesiterapia è possibile recuperare in parte l'estensione.
Circa la scelta tra le due tecniche, anche se io mi orienterei piuttosto sulla seconda, molto dipende dalla familiarità che l'operatore ha con questa patologia e con la relativa tecnica chirurgica, dato che il risultato è spesso in funzione di dettagli.
Buna giornata.
certamente con una corretta kinesiterapia è possibile recuperare in parte l'estensione.
Circa la scelta tra le due tecniche, anche se io mi orienterei piuttosto sulla seconda, molto dipende dalla familiarità che l'operatore ha con questa patologia e con la relativa tecnica chirurgica, dato che il risultato è spesso in funzione di dettagli.
Buna giornata.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
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Voglio dire che la stessa tecnica chirurgica, eseguita da operatori diversi, può dare risultati molto diversi.
Per questo motivo è importante l'esperienza che il singolo operatore ha con quella determinata tecnica chirurgca.
I tempi di recupero dipendono dalla tecnica impiegata e dal tipo di kinesiterapia effettuata, ma non sono mai inferiori ai 40 giorni.
Buona giornata.
Per questo motivo è importante l'esperienza che il singolo operatore ha con quella determinata tecnica chirurgca.
I tempi di recupero dipendono dalla tecnica impiegata e dal tipo di kinesiterapia effettuata, ma non sono mai inferiori ai 40 giorni.
Buona giornata.
[#4]
Ex utente
Gentili dottori,
ho ancora bisogno del vostro parere. Nel primo interveto che ho fatto nel 1998 per correggere la deformità a collo di cigno, il fatto che la bendelletta laterale sia stata sdoppiata e ancorata in due punti nelle dita della mano sinistra (quella che è venuta bene) e non nella destra (dove non è stata sdoppiata e ancorata in un solo punto) può aver influito sul risultato finale dell'intervento (in questa mano fallito con recidiva pressochè immediata della deformità)? Il chirurgo che è intervenuto è sempre lo stesso. Vi faccio questa domanda perchè mi piacerebbe capire perchè l'intervento ha fallito visto che il chirurgo che mi ha operato non ha saputo darmi spiegazioni.
Grazie di questo servizio che va fortissimo e funziona benissimo.
Complimenti a voi e Buona Giornata.
ho ancora bisogno del vostro parere. Nel primo interveto che ho fatto nel 1998 per correggere la deformità a collo di cigno, il fatto che la bendelletta laterale sia stata sdoppiata e ancorata in due punti nelle dita della mano sinistra (quella che è venuta bene) e non nella destra (dove non è stata sdoppiata e ancorata in un solo punto) può aver influito sul risultato finale dell'intervento (in questa mano fallito con recidiva pressochè immediata della deformità)? Il chirurgo che è intervenuto è sempre lo stesso. Vi faccio questa domanda perchè mi piacerebbe capire perchè l'intervento ha fallito visto che il chirurgo che mi ha operato non ha saputo darmi spiegazioni.
Grazie di questo servizio che va fortissimo e funziona benissimo.
Complimenti a voi e Buona Giornata.
[#5]
In realta' le cose sono un tantino piu' complesse di come possano apparire: la differente tecnica chirurgica utilizzata potrebbe certamente aver influito sul risultato, ma talvolta anche utilizzando la stessa tecnica si possono avere risultati differenti.
Purtroppo, l'organismo e i tessuti biologici possono reagire in modo diverso, ci possono essere complicazioni per un intervento e non per un altro, anche se la metodica utilizzata e' la migliore, il modo con cui il chirurgo esegue il medesimo intervento puo' essere diverso, ecc.
Come vede, non e' poi tanto semplice rispondere alla sua pur legittima domanda.
Purtroppo, l'organismo e i tessuti biologici possono reagire in modo diverso, ci possono essere complicazioni per un intervento e non per un altro, anche se la metodica utilizzata e' la migliore, il modo con cui il chirurgo esegue il medesimo intervento puo' essere diverso, ecc.
Come vede, non e' poi tanto semplice rispondere alla sua pur legittima domanda.
[#6]
Ex utente
Grazie dott. Leccese,
anche se la sua franchezza mi ha un pò preoccupato per l'intervento che andrò a fare. Speriamo che il tipo di intervento di ritensionamento della placca volare (ho scelto quello) non fallisca e mi dia un buon risultato visto anche che il chirurgo è notorio e di grande esperienza. L'unica cosa che non mi convince del tutto è il fatto di dover bloccare le articolazioni con un "chiodino" che immagino dovra trapassare l'osso e quindi forarlo, anche se il chirurgo mi ha detto che questi chiodini li lascerà sottocute per evitare infezioni. Non si potrebbe optare per un tutore o un'ingessatura senza dover andare a toccare l'osso? A dire la verità il precedente intervento penso di sapere perchè è fallito anche se non ho voluto ammetterlo mai con me stesso. In sala operatoria assieme al chirurgo c'era un assistente alle prime armi, uno che doveva fare esperienza, infatti mi ricordo (io ero sveglio avendo fatto un' anestesia del plesso) che questo chirurgo diceva all'altro: "non così , tira di qua ,molla di la, metti il punto più sù, attento lì ecc ecc", io chiedevo spiegazioni e mi dicevano che tutto andava bene, in poche parole sono stato usato come cavia da esperimento e mi ha operato un principiante. Questo succedeva nel '98 in un ospedale pubblico. Ho voluto raccontarle questo fatto perchè abbia chiara la situazione e il mio timore nell'affrontare il prossimo intervento anche se il chirurgo non sarà lo stesso.
Grazie dott. Leccese e tante belle cose.
anche se la sua franchezza mi ha un pò preoccupato per l'intervento che andrò a fare. Speriamo che il tipo di intervento di ritensionamento della placca volare (ho scelto quello) non fallisca e mi dia un buon risultato visto anche che il chirurgo è notorio e di grande esperienza. L'unica cosa che non mi convince del tutto è il fatto di dover bloccare le articolazioni con un "chiodino" che immagino dovra trapassare l'osso e quindi forarlo, anche se il chirurgo mi ha detto che questi chiodini li lascerà sottocute per evitare infezioni. Non si potrebbe optare per un tutore o un'ingessatura senza dover andare a toccare l'osso? A dire la verità il precedente intervento penso di sapere perchè è fallito anche se non ho voluto ammetterlo mai con me stesso. In sala operatoria assieme al chirurgo c'era un assistente alle prime armi, uno che doveva fare esperienza, infatti mi ricordo (io ero sveglio avendo fatto un' anestesia del plesso) che questo chirurgo diceva all'altro: "non così , tira di qua ,molla di la, metti il punto più sù, attento lì ecc ecc", io chiedevo spiegazioni e mi dicevano che tutto andava bene, in poche parole sono stato usato come cavia da esperimento e mi ha operato un principiante. Questo succedeva nel '98 in un ospedale pubblico. Ho voluto raccontarle questo fatto perchè abbia chiara la situazione e il mio timore nell'affrontare il prossimo intervento anche se il chirurgo non sarà lo stesso.
Grazie dott. Leccese e tante belle cose.
[#8]
Ex utente
Grazie della risposta dottore,
ricordo comunque che nel precedente intervento non avevo alcun filo nelle articolazioni, solo una specie di doccia di gesso sulla parte dorsale della mano, tenuta ferma da una fasciatura che mi impediva l'estensione delle dita. Probabilmente da allora le metodiche sono cambiate.
Buona serata.
ricordo comunque che nel precedente intervento non avevo alcun filo nelle articolazioni, solo una specie di doccia di gesso sulla parte dorsale della mano, tenuta ferma da una fasciatura che mi impediva l'estensione delle dita. Probabilmente da allora le metodiche sono cambiate.
Buona serata.
[#12]
Ex utente
Egregi dottori,
sono stato operato 10 giorni fa per correggere le mie deformita a collo di cigno. Mi era stato proposto un ritensionamento della placca volare con inserimento di micro ancore e filo di K, mentre mi è stata praticata una tenoplastica secondo Zancolli. Ho chiesto lumi al chirurgo che mi ha operato e mi ha detto che la seconda metodica offre maggiori garanzie della prima. Potete gentilmente spiegarmi la differenza tra i due interventi nel dettaglio (proprio come vengono praticati e come impediscono al dito di atteggiarsi a collo di cigno) e cosa ne pensate voi dell' uno e dell' altro? Preciso che non mi sono state inserite nè micro ancore, nè filo di K e che sto portando un tutore in flessione.
Grazie per il tempo dedicatomi e buon lavoro.
sono stato operato 10 giorni fa per correggere le mie deformita a collo di cigno. Mi era stato proposto un ritensionamento della placca volare con inserimento di micro ancore e filo di K, mentre mi è stata praticata una tenoplastica secondo Zancolli. Ho chiesto lumi al chirurgo che mi ha operato e mi ha detto che la seconda metodica offre maggiori garanzie della prima. Potete gentilmente spiegarmi la differenza tra i due interventi nel dettaglio (proprio come vengono praticati e come impediscono al dito di atteggiarsi a collo di cigno) e cosa ne pensate voi dell' uno e dell' altro? Preciso che non mi sono state inserite nè micro ancore, nè filo di K e che sto portando un tutore in flessione.
Grazie per il tempo dedicatomi e buon lavoro.
[#14]
Scusi, per caso "va di fretta" ?
Lei ha inviato il post precedente nel pomeriggio di ieri, non mi sembra si tratti di una lunga attesa...... (non dimentichi che noi specialisti abbiamo anche il nostro lavoro professionale, negli ambulatori e nelle sale operatorie, non ci limitiamo a rispondere ai vari quesiti online.....).
Ciò detto, mi sembra poco utile disquisire sulle differenze tra le due tecniche: aveva semmai senso farlo prima dell'intervento, e in ogni caso erano quesiti che lei aveva il diritto (ma aggiungerei anche il dovere) di porre al chirurgo che poi ha eseguito l'intervento.
Giusto a livello di "curiosità", posso dirle solo che si tratta di due metodiche totalmente agli antipodi, in quanto una agisce accorciando un legamento palmare che è diventato troppo "lungo" e cedevole (placca volare), favorendo l'iperestensione della IFP (quindi è una metodica "passiva"), mentre il secondo agisce attivamente, modificando il percorso del tendine estensore (parte di esso), quindi modificando la trazione su un determinato punto di ancoraggio e riducendola su un altro.
Lei ha inviato il post precedente nel pomeriggio di ieri, non mi sembra si tratti di una lunga attesa...... (non dimentichi che noi specialisti abbiamo anche il nostro lavoro professionale, negli ambulatori e nelle sale operatorie, non ci limitiamo a rispondere ai vari quesiti online.....).
Ciò detto, mi sembra poco utile disquisire sulle differenze tra le due tecniche: aveva semmai senso farlo prima dell'intervento, e in ogni caso erano quesiti che lei aveva il diritto (ma aggiungerei anche il dovere) di porre al chirurgo che poi ha eseguito l'intervento.
Giusto a livello di "curiosità", posso dirle solo che si tratta di due metodiche totalmente agli antipodi, in quanto una agisce accorciando un legamento palmare che è diventato troppo "lungo" e cedevole (placca volare), favorendo l'iperestensione della IFP (quindi è una metodica "passiva"), mentre il secondo agisce attivamente, modificando il percorso del tendine estensore (parte di esso), quindi modificando la trazione su un determinato punto di ancoraggio e riducendola su un altro.
[#15]
Ex utente
Grazie per la risposta e per la franchezza,
sì io vado di fretta caratterialmente parlando. Riguardo all' intervento penso che il chirurgo abbia deciso in sala operatoria di cambiare metodica quando ha visto come stavano effettivamente le cose. Mi interessava il suo parere sulla validità di un intervento rispetto all'altro e se è vero secondo lei che la seconda metodica offra maggiori garanzie della prima, insomma quale delle due soluzioni è migliore.
Cordialità.
sì io vado di fretta caratterialmente parlando. Riguardo all' intervento penso che il chirurgo abbia deciso in sala operatoria di cambiare metodica quando ha visto come stavano effettivamente le cose. Mi interessava il suo parere sulla validità di un intervento rispetto all'altro e se è vero secondo lei che la seconda metodica offra maggiori garanzie della prima, insomma quale delle due soluzioni è migliore.
Cordialità.
[#16]
Non esiste in assoluto una metodica migliore di un'altra, ma, come evidenziava lei, in base alle condizioni locali trovate dal chirurgo durante l'intervento e talvolta anche in base alla maggiore dimestichezza o più ampia casistica positiva di quel chirurgo rispetto ad un altro, viene presa una decisione in un senso o nell'altro.
[#20]
In realtà esiste la tecnica di Littler modificata da Zancolli: si utilizza una delle due bandellette laterali dell'estensore che viene fissata in un'incisione praticata nella placca volare, tra questa e il legamento accessorio (quindi da dorsale diventa palmare).
Quindi si tratta di una variante della tecnica originale di Littler, che si limita ad ancorare la bandelletta alla guaina dei flessori.
Quindi si tratta di una variante della tecnica originale di Littler, che si limita ad ancorare la bandelletta alla guaina dei flessori.
[#21]
Ex utente
Grazie dott. Leccese sempre esauriente nelle sue risposte. Se non ho capito male quindi la tecnica di Zancolli è un' evoluzione di quella di Littler e da quello che posso carpire dalla sua risposta, migliore per quanto riguarda l' ancoraggio della bandelletta e di conseguenza più sicura. Dico bene?
Grazie e buone cose dott. Leccese.
Grazie e buone cose dott. Leccese.
[#22]
Ex utente
Caro dottore, mi scusi per questa ulteriore domanda. Siccome domani vado a controllo voglio essere preparato e informato bene. Le chiedo ancora questo: sulla lettera di dimissioni c'è scritto che devo portare il tutore in flessione per 2 mesi. E' corretto secodo lei? Le chiedo questo perchè quando mi operarono nel '98 mi fecero tenere il tutore per 3 settimane, poi mi dissero di toglierlo e incominciare ad usare la mano.
Grazie ancora dottore della sua disponibilità.
Grazie ancora dottore della sua disponibilità.
[#24]
Ex utente
Gentile dott.Leccese,
ieri sono stato a controllo e ho posto al chirurgo la questione tutore: nel '98 con tecnica di Littler 3 settimane, ora con tecnica di Zancolli 2 mesi. Lui mi ha risposto che nel '98 mi è andata bene perchè dopo 3 settimane si può ancora strappare tutto. Naturalmente non ho insistito perchè il dottore è un uomo di poche parole ed eseguirò alla lettera le sue indicazioni, quello che non mi convince è il fatto che due tecniche così simili richiedano un tempo di immobilizzazione così diverso una dall' altra. E' possibile che due tendini per saldarsi fra loro ci mettano piu di un osso? E ancora c'è qualcosa (alimentazione terapie, macchinari o medicinali) che possano accelerare questo processo? Sa, stare due mesi con la sola mano sinistra operativa non è tanto simpatico.
La saluto cordialmente e la ringrazio.
ieri sono stato a controllo e ho posto al chirurgo la questione tutore: nel '98 con tecnica di Littler 3 settimane, ora con tecnica di Zancolli 2 mesi. Lui mi ha risposto che nel '98 mi è andata bene perchè dopo 3 settimane si può ancora strappare tutto. Naturalmente non ho insistito perchè il dottore è un uomo di poche parole ed eseguirò alla lettera le sue indicazioni, quello che non mi convince è il fatto che due tecniche così simili richiedano un tempo di immobilizzazione così diverso una dall' altra. E' possibile che due tendini per saldarsi fra loro ci mettano piu di un osso? E ancora c'è qualcosa (alimentazione terapie, macchinari o medicinali) che possano accelerare questo processo? Sa, stare due mesi con la sola mano sinistra operativa non è tanto simpatico.
La saluto cordialmente e la ringrazio.
[#25]
Certo, il tempo di riparazione di un tendine è di 6-7 settimane, mentre l'osso di norma ha bisogno di meno tempo.
Poi ci sono condizioni locali che possono far modificare questa tempistica o terapie (magneto-terapia) che possono accorciare il tempo di guarigione.
Poi ci sono condizioni locali che possono far modificare questa tempistica o terapie (magneto-terapia) che possono accorciare il tempo di guarigione.
[#26]
Ex utente
Grazie mille dott. Leccese,
quali sarebbero le condizioni locali che possono modificare il tempo di guarigione?
E la magneto-terapia come si effettua? Bisogna comprare un macchinario? E dove?E di quanto si può accorciare il tempo di guarigione? Mi perdoni ma queste sono informazioni importantissime alle quali sono molto interessato.
Di nuovo grazie dottore lei è una persona squisita.
quali sarebbero le condizioni locali che possono modificare il tempo di guarigione?
E la magneto-terapia come si effettua? Bisogna comprare un macchinario? E dove?E di quanto si può accorciare il tempo di guarigione? Mi perdoni ma queste sono informazioni importantissime alle quali sono molto interessato.
Di nuovo grazie dottore lei è una persona squisita.
[#27]
La cosa migliore è noleggiare un apparecchio ad elevate capacità, che può essere usato anche durante la notte,
ma non posso fornirle indicazioni su ditte per ovvi motivi.
Le condizioni locali ottimali sono una buona vascolarizzazione, l'immobilizzazione, l'assenza di infezione, le non eccessive manipolazioni chirurgiche, ecc.
ma non posso fornirle indicazioni su ditte per ovvi motivi.
Le condizioni locali ottimali sono una buona vascolarizzazione, l'immobilizzazione, l'assenza di infezione, le non eccessive manipolazioni chirurgiche, ecc.
[#28]
Ex utente
Grazie dottore delle preziose informazioni, che terrò in considerazione. Mi preme chiederle un'altra cosa. Mi succede durante il sonno di compiere dei movimenti involontari della mano operata che mi preoccupano un pò. Mi spiego meglio. Come le ho già detto sto portando un tutore in flessione tenuto unito da 4 fascette di velcro, due all' avambraccio e due alla mano, una alla base delle dita, l'altra in corrispondenza dell'intersezione fra la seconda e la terza falange. Mi è capitato più volte di sognare che stavo stringendo una pinza o una tenaglia e involontariamente di chiudere contemporaneamente le dita della mano. Premetto che quando mi succede mi sveglio immediatamente perchè l'ultima falange delle dita premendo sulla fascetta di velcro produce un pò di tensione e alle volte un pò di dolore( alle volte dal lato palmare, altre da quello dorsale della 2° e 3° falange delle dita) e aggiungo che il movimento è di un paio di cm al massimo non potendo le dita muoversi di più.Ora io so che non devo estendere le dita e questo è impossibile che avvenga, ma anche il movimento contrario, cioè piegarle mi è stato raccomandato di farlo passivamente con l'aiuto dell'altra mano. Quello che le chiedo è se questi movimenti involontari che sono comunque attivi possono inficiare il risultato dell'intervento e cosa posso fare per evitarli (lei potra dirmi di sognare una bella bionda ma ai sogni purtroppo non si comanda). Spero di essermi spiegato chiaramente.
Grazie infinite dott. Leccese.
Grazie infinite dott. Leccese.
[#32]
Ex utente
Al momento dei movimenti involontari,il tutore era fissato come sempre con le 4 fascette di velcro e il dorso della mano era appoggiato sul letto. Perchè qualche volta ho avvertito un leggero dolore alle falangi? Se dovessi arrecare un danno da strappo della tenoplastica, sentirei un forte dolore dove sono le cicatrici?
Grazie per la pazienza.
Grazie per la pazienza.
[#34]
Ex utente
Grazie dottore della solerte risposta, ma in questi giorni sono un pò in paranoia, ogni minimo movimento delle dita dentro il tutore mi danno pensiero, anche oggi il mignolo mi si è un pò mosso nel tutore e mi sono spaventato sempre col pensiero fisso che si rompa tutto. Poi quando ho fatto la medicazione, sempre col tutore addosso e con il dorso della mano appoggiato sul tavolo, ho provato a ripetere quel movimento tenendo fermo il dito con l'altra mano e ho visto che il movimento consisteva in una piccola estensione di 2 millimetri, la piega del dito fra la prima e la seconda falange si alzava di 1 millimetro e facendo questo movimento, ho visto che mettevo in azione un tendine sul palmo della mano, dal mignolo al polso.Il tutto senza il minimo dolore o fastidio. Speriamo che questa convalescenza finisca presto altrimenti vado in depressione perchè al risultato di questo intervento ci tengo moltissimo essendo un musicista (suono il clarinetto) e il successo di questo intervento determinerà il mio futuro musicale.
Grazie per l'attenzione e la comprensione dott. Leccese. Cordialità.
Grazie per l'attenzione e la comprensione dott. Leccese. Cordialità.
[#36]
Ex utente
Gentile dott.Leccese,anche oggi mentre stavo facendo la pennichella, ho sognato di aprire una bottiglia dal tappo molto duro e contemporaneamente ho chiuso le dita della mano destra fino a svegliarmi. Ogni volta che sogno di fare qualcosa ripeto l'atto con la mano operata, sempre con quella e mai con l'altra. Ora andare a dormire sta diventando un' incubo, non so come uscirne. O non dormo, o prendo sonniferi rincitrullendomi al punto di non ricordare e sentire nulla, oppure mi faccio mettere in coma farmacologico fino alla fine della convalescenza. Sono molto preoccupato dottore mi dia un consiglio su come devo comportarmi per carità.
Grazie.
Grazie.
[#38]
Ex utente
Farmaci contro la depressione, li sto prendendo da tre anni, fino a prima dell'intervento stavo bene, è adesso, da pochi giorni che faccio questi sogni accompagnati da movimenti involontari della mano, probabilmente li facevo anche prima ma non avendo avuto la mano bloccata in un tutore non sentivo e ricordavo nulla. E' questa cosa che mi da fastidio, se muovessi l'altra mano non mi interesserebbe nulla. Perchè proprio quella operata, e non poter far nulla per evitarlo?
Questa è una domanda a cui non so chi possa darmi una risposta.Forse la soluzione sarebbe quella di fregarsene, ma io per carattere non ne sono capace e voglio capire il perchè delle cose.
La ringrazio tanto dott.Leccese, scusi per il disturbo.
Questa è una domanda a cui non so chi possa darmi una risposta.Forse la soluzione sarebbe quella di fregarsene, ma io per carattere non ne sono capace e voglio capire il perchè delle cose.
La ringrazio tanto dott.Leccese, scusi per il disturbo.
[#40]
Ex utente
Esimio dott. Leccese,
dopo 7 settimane dall'intervento, ho fatto la visita di controllo e il chirurgo mi ha insegnato gli esercizi di kinesiterapia attiva e passiva che devo eseguire a domicilio. Bene appena arrivato a casa ho subito iniziato a praticarli e ho notato da subito dei notevoli miglioramenti sia della mobilità, che dell'aspetto estetico della mano. Il chirurgo mi ha detto di praticarli una volta al giorno per due settimane, poi di ritornare da lui per il controllo. Quello che mi sono dimenticato di chiedere è per quanto tempo. Va bene un'ora al giorno o è troppo? E va bene praticarli con la mano immersa in acqua? Il mio chirurgo dice di si. Può darmi un parere per cortesia? Stò notando che più kinesi faccio, più risultati ottengo, ma non vorrei abusare.Lei che ne dice?
Saluti e grazie.
dopo 7 settimane dall'intervento, ho fatto la visita di controllo e il chirurgo mi ha insegnato gli esercizi di kinesiterapia attiva e passiva che devo eseguire a domicilio. Bene appena arrivato a casa ho subito iniziato a praticarli e ho notato da subito dei notevoli miglioramenti sia della mobilità, che dell'aspetto estetico della mano. Il chirurgo mi ha detto di praticarli una volta al giorno per due settimane, poi di ritornare da lui per il controllo. Quello che mi sono dimenticato di chiedere è per quanto tempo. Va bene un'ora al giorno o è troppo? E va bene praticarli con la mano immersa in acqua? Il mio chirurgo dice di si. Può darmi un parere per cortesia? Stò notando che più kinesi faccio, più risultati ottengo, ma non vorrei abusare.Lei che ne dice?
Saluti e grazie.
[#42]
Ex utente
Grazie della solerte risposta dottore,la kinesiterapia fa davvero dei miracoli,pensi che con pochi esercizi ho già recuperato parecchi gradi di estensione dell'ultima falange del dito mignolo e sono convinto che la recupererò del tutto.
La terrò aggiornata sui futuri sviluppi. Ancora grazie.
Buona notte.
La terrò aggiornata sui futuri sviluppi. Ancora grazie.
Buona notte.
[#44]
Ex utente
Buongiorno dott. Leccese,
con la presente voglio comunicarle che sono molto ma molto soddisfatto del risultato finale del mio intervento, la mano è riuscita perfettamente, gli esercizi di kinesiterapia
mi hanno fatto recuperare l'estensione dell'ultima falange del mignolo al 99% e quindi il risultato finale è eccellente. Voglio ringraziare pubblicamente lei per i preziosi consigli che mi ha dato, e il chirurgo che mi ha operato, dott. Ruggero Testoni che ha fatto un lavoro eccezionale intervenendo con successo su una recidiva che altri non hanno voluto operare. Prima avevo un artiglio, ora ho una mano perfetta che può fare qualsiasi cosa, infatti sto facendo con il clarinetto delle cose che non avrei nemmeno immaginato nelle più ottimistiche delle previsioni e quindi posso dire con cognizione di causa che la chirurgia della mano fa dei piccoli miracoli. Grazie di cuore dottor Leccese, colgo l' occasione per formulare a lei e famiglia e a tutto lo staff di MEDICITALIA i migliori auguri di Buon Natale e felice 2013. Viva la chirurgia della mano. Luigi.
con la presente voglio comunicarle che sono molto ma molto soddisfatto del risultato finale del mio intervento, la mano è riuscita perfettamente, gli esercizi di kinesiterapia
mi hanno fatto recuperare l'estensione dell'ultima falange del mignolo al 99% e quindi il risultato finale è eccellente. Voglio ringraziare pubblicamente lei per i preziosi consigli che mi ha dato, e il chirurgo che mi ha operato, dott. Ruggero Testoni che ha fatto un lavoro eccezionale intervenendo con successo su una recidiva che altri non hanno voluto operare. Prima avevo un artiglio, ora ho una mano perfetta che può fare qualsiasi cosa, infatti sto facendo con il clarinetto delle cose che non avrei nemmeno immaginato nelle più ottimistiche delle previsioni e quindi posso dire con cognizione di causa che la chirurgia della mano fa dei piccoli miracoli. Grazie di cuore dottor Leccese, colgo l' occasione per formulare a lei e famiglia e a tutto lo staff di MEDICITALIA i migliori auguri di Buon Natale e felice 2013. Viva la chirurgia della mano. Luigi.
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