Amputazione digitale
Salve a voi tutti,
sono un ragazzo di 21 anni e molto tempo fa ho subito un’amputazione digitale distale, se posso usare il termine, all’indice sinistro della mano. Si tratta di una parte del polpastrello e credo che a suo tempo mi venne ricucita si con successo ma con un risultato estetico non esaltante… A distanza di tanti anni sto cominciando a pensare che vedere il mio indice sinistro bello come il destro sarebbe un sogno, visto che non ho ricordi della normalità (questo perché non si fa mai caso alla normalità ma piuttosto all’anormalità…). Dopo tanto tempo provo ancora imbarazzo quando qualcuno lo nota e questo è stato piuttosto frustante nell’infanzia.
Dopo questa premessa-sfogo, vorrei chiarire che la cosa non mi crea nessun problema pratico in particolare. Ovviamente quando mi innamorai della chitarra l’approccio fu piuttosto difficile perché si sa, per suonare una chitarra ci vogliono minimo i polpastrelli! Poi col tempo mi sono adattato e con i famosi calli da chitarrista tutto è diventato più facile.
E’ proprio questo il punto, non sentirsi a proprio agio. Può sembrare stupido quando il mondo è pieno di gente davvero sfortunata, ma se c’è anche una sola possibilità di “diventare” (e non tornare) normale, la tenterò.
Il mio caso è molto simile a quello documentato con la figura 3 C del file qui riportato: http://www.circuitoaw.it/sicm/3_2002/adani-tarallo.pdf
Potete capire che alla lunga, o ci si rassegna o si cade in paranoia.
C’è possibilità di ricostruire il polpastrello in maniera fedele tenendo conto che la superficie dell’unghia è appena minore a quella dell’indice destro? Eventualmente avrò ancora la possibilità di stressare molto il polpastrello così come avviene quando si premono le corde sottili e di metallo di una chitarra? Ne vale la pena?
Sono pronto ad accogliere da voi esperti qualsiasi considerazione e consiglio che mi schiarisca le idee.
Chiedo scusa se mi sono dilungato troppo.
Cordialmente.
sono un ragazzo di 21 anni e molto tempo fa ho subito un’amputazione digitale distale, se posso usare il termine, all’indice sinistro della mano. Si tratta di una parte del polpastrello e credo che a suo tempo mi venne ricucita si con successo ma con un risultato estetico non esaltante… A distanza di tanti anni sto cominciando a pensare che vedere il mio indice sinistro bello come il destro sarebbe un sogno, visto che non ho ricordi della normalità (questo perché non si fa mai caso alla normalità ma piuttosto all’anormalità…). Dopo tanto tempo provo ancora imbarazzo quando qualcuno lo nota e questo è stato piuttosto frustante nell’infanzia.
Dopo questa premessa-sfogo, vorrei chiarire che la cosa non mi crea nessun problema pratico in particolare. Ovviamente quando mi innamorai della chitarra l’approccio fu piuttosto difficile perché si sa, per suonare una chitarra ci vogliono minimo i polpastrelli! Poi col tempo mi sono adattato e con i famosi calli da chitarrista tutto è diventato più facile.
E’ proprio questo il punto, non sentirsi a proprio agio. Può sembrare stupido quando il mondo è pieno di gente davvero sfortunata, ma se c’è anche una sola possibilità di “diventare” (e non tornare) normale, la tenterò.
Il mio caso è molto simile a quello documentato con la figura 3 C del file qui riportato: http://www.circuitoaw.it/sicm/3_2002/adani-tarallo.pdf
Potete capire che alla lunga, o ci si rassegna o si cade in paranoia.
C’è possibilità di ricostruire il polpastrello in maniera fedele tenendo conto che la superficie dell’unghia è appena minore a quella dell’indice destro? Eventualmente avrò ancora la possibilità di stressare molto il polpastrello così come avviene quando si premono le corde sottili e di metallo di una chitarra? Ne vale la pena?
Sono pronto ad accogliere da voi esperti qualsiasi considerazione e consiglio che mi schiarisca le idee.
Chiedo scusa se mi sono dilungato troppo.
Cordialmente.
[#1]
Gentile utente,
lei ha colto nel segno uno dei problemi prinicpale della chiururgia dela mano,che si pone non a caso a cavallo tra l'ortopedia e la chirurgia plastica.
Ritornando al suo problema, risponderle non è proprio semplice.
Esiste la possibilità di ricostruire adeguatamente un polpastrello facendo lembi di scorrimento o peduncolati, ma questo la esporrebbe ad un rischio forse non accettabile se è solo un problema estetico.
E' il solito discorso se il gioco vale la candela.
Le metodiche chiururgiche ci sono, ma ogni intervento comporta il rischio che possa andare male: è disposto a correre tale rischio?
Le faccio tanti auguri
lei ha colto nel segno uno dei problemi prinicpale della chiururgia dela mano,che si pone non a caso a cavallo tra l'ortopedia e la chirurgia plastica.
Ritornando al suo problema, risponderle non è proprio semplice.
Esiste la possibilità di ricostruire adeguatamente un polpastrello facendo lembi di scorrimento o peduncolati, ma questo la esporrebbe ad un rischio forse non accettabile se è solo un problema estetico.
E' il solito discorso se il gioco vale la candela.
Le metodiche chiururgiche ci sono, ma ogni intervento comporta il rischio che possa andare male: è disposto a correre tale rischio?
Le faccio tanti auguri
Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Utente
Caro dottor Milano,
la ringrazio per la rapidità della risposta ma lei è stato in qualche modo tanto chiaro quanto vago. Il punto è che io sento questo bisogno sempre più forte, forse perché sento sempre più il bisogno di aggiustare tutto quelle piccole cose che mi rendono a volte insicuro.
Mi pongo ancora i seguenti dubbi: se l'ipotetico intervento non dovesse andare bene, a che rischi di peggioramento estetico e/o funzionale posso andare incontro?
Può gentilmente fornirmi una stima sovrabbondante della percentuale di rischio in questo senso?
Non mi ha risposto ad una domanda per me molto fondamentale: un intervento simile preserverà la possibilità di stressare notevolmente il polpastrello e quindi farlo diventare calloso?
Cordialmente.
la ringrazio per la rapidità della risposta ma lei è stato in qualche modo tanto chiaro quanto vago. Il punto è che io sento questo bisogno sempre più forte, forse perché sento sempre più il bisogno di aggiustare tutto quelle piccole cose che mi rendono a volte insicuro.
Mi pongo ancora i seguenti dubbi: se l'ipotetico intervento non dovesse andare bene, a che rischi di peggioramento estetico e/o funzionale posso andare incontro?
Può gentilmente fornirmi una stima sovrabbondante della percentuale di rischio in questo senso?
Non mi ha risposto ad una domanda per me molto fondamentale: un intervento simile preserverà la possibilità di stressare notevolmente il polpastrello e quindi farlo diventare calloso?
Cordialmente.
[#3]
La mia vaghezza nella risposta è dovuta al fatto che non ho la possibilità di visitarla. Ogni esito di amputazione ha una storia a se, per cui mi viene difficilmente difficile essere più preciso.
Se si può effettuare un lembo di scorrimento la possibilità del recupero totale è dell'80 percento.
I rischi sono dovuti a necrosi del lembo (ed in questo caso il risultato estetico è sicuramente peggiore) e alla formazione di neuromi (ed in questo caso si hanno delle scosse elettriche quando utilizza il dito).
Faccia riferimento a un chiururgo plastico o a un chirurgo della mano.
Le ripeto: le tecniche per migliorare la sua situazione ci sono, dipende solo se la sua situazione è migliorabile e quanto il rischio valga la pena di essere corso.
Le rinnovo gli auguri
Se si può effettuare un lembo di scorrimento la possibilità del recupero totale è dell'80 percento.
I rischi sono dovuti a necrosi del lembo (ed in questo caso il risultato estetico è sicuramente peggiore) e alla formazione di neuromi (ed in questo caso si hanno delle scosse elettriche quando utilizza il dito).
Faccia riferimento a un chiururgo plastico o a un chirurgo della mano.
Le ripeto: le tecniche per migliorare la sua situazione ci sono, dipende solo se la sua situazione è migliorabile e quanto il rischio valga la pena di essere corso.
Le rinnovo gli auguri
[#4]
Utente
Caro dottore,
ora capisco la filosofia del suo messaggio e la ringrazio molto per la sua precisione. Credo che non potevo pretendere niente di più da un consiglio via internet. Farò frutto dei suoi preziosi consigli e cercherò al più presto uno specialista che possa valutare direttamente la mia situazione e discutere con me dei rischi.
Visto la possibilità piuttosto considerevole di un esito negativo, le chiede in ultimo se può indicarmi i maggiori o il maggiore specialista per il mio caso in Italia o dintorni.
Grazie davvero per la speranza che è riuscito a infondermi.
Cordialmente, auguri.
ora capisco la filosofia del suo messaggio e la ringrazio molto per la sua precisione. Credo che non potevo pretendere niente di più da un consiglio via internet. Farò frutto dei suoi preziosi consigli e cercherò al più presto uno specialista che possa valutare direttamente la mia situazione e discutere con me dei rischi.
Visto la possibilità piuttosto considerevole di un esito negativo, le chiede in ultimo se può indicarmi i maggiori o il maggiore specialista per il mio caso in Italia o dintorni.
Grazie davvero per la speranza che è riuscito a infondermi.
Cordialmente, auguri.
[#5]
In quel di Pesaro Urbino non conosco nessuno (ma per mia ignoranza, sicuramente ci sarà qualcuno).
Relativamente vicino a lei le posso consigliare il prof. Cerutti in Firenze (ottimo microchirurgo tra l'altro), il prof. Fanfani e il Prof Catalano in Roma (c/o osp. Gemelli).
Relativamente vicino a lei le posso consigliare il prof. Cerutti in Firenze (ottimo microchirurgo tra l'altro), il prof. Fanfani e il Prof Catalano in Roma (c/o osp. Gemelli).
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.5k visite dal 15/03/2008.
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