Frattura scafoide
Salve racconto brevemente la mia sventura.Il 29 gennaio sciando sono incappato in una frattura del 3° prossimale scafoide carpale.Recatomi in pronto soccorso mi hanno applicato una doccia gessata includente il pollice. Dopo 3 mesi di immobilizzazione senza benefici ho deciso di recarmi presso uno specialista ke mi ha consigliato di operarmi e abbiamo fissato l'intevento ke si è tenuto il 6 di giugno. Dopo un operazione di osteosintesi con fili k mi ritrovo 30 gg dopo con i fili che sono spariti all'interno della cute e tra l'altro facendo il cambio del bendaggio abbiamo notato che si è venuta a creare un infezione per questo il medico mi ha prescritti degli antibiotici.Questi avvenimenti mi hanno sconvolto cosa rischio? come agiranno per rimuovere i fili?è possibile ke i fili migrati mi creino ulteriori problemi?ho sentito spesso parlare di magnetoterapia ma non mi è stata mai consigliata dagli specialisti. è valida come terapia?dopo un immobilizzazione cosi lunga quante sono le possibilità di riavere un polso come prima?una volta riconsolidata la frattura quanto tempo dovrò fare riabilitazione?quando potro tornare a lavorare a pieno?
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Gentile Signore,
per rispondere alle sue domande bisognerebbe conoscere il livello di consolidamento della frattura.
La magneto-terapia domiciliare, per alcune ore al giorno, può accorciare i tempi di guarigione.
Ora il problema è dominare l'infezione e, appena possibile, si dovranno sfilare i fili di K, sperando che il frammento prossimale sia in buone condizioni di nutrimento dal punto di vista della vascolarizzazione (se è molto piccolo, facilmente va incontro a necrosi).
Buona serata.
per rispondere alle sue domande bisognerebbe conoscere il livello di consolidamento della frattura.
La magneto-terapia domiciliare, per alcune ore al giorno, può accorciare i tempi di guarigione.
Ora il problema è dominare l'infezione e, appena possibile, si dovranno sfilare i fili di K, sperando che il frammento prossimale sia in buone condizioni di nutrimento dal punto di vista della vascolarizzazione (se è molto piccolo, facilmente va incontro a necrosi).
Buona serata.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Ex utente
Grazie mille per la pronta risposta, anche se non mi ha per niente rinfrancato. Inizialmente con lo specialista avevamo programmato un intervento con innesto osseo, poi durante l'operazione il chirurgo ha trovato una situazione diversa da quella che aveva potuto osservare dalla risonanza risalente oltre un mese prima dell'intervento e ha optato per eseguire questo trattamento. Chiederò consiglio anche al mio medico e proverò anche la magnetoterapia.
Succede di frequente ke i fili migrino internamente?
Da cosa puo essere provocato?possibile un tutore troppo stretto,oppure è un evento causato dall'infezione?
quando è che si parla di frattura non consolidata e quindi pseudoartrosi?
Nel caso in cui dovessi incombere in questa quanto andrebbe a condizionare il mio stile di vita (lavoro in una ditta che produce e installa infissi quindi un lavoro pesante)?
Succede di frequente ke i fili migrino internamente?
Da cosa puo essere provocato?possibile un tutore troppo stretto,oppure è un evento causato dall'infezione?
quando è che si parla di frattura non consolidata e quindi pseudoartrosi?
Nel caso in cui dovessi incombere in questa quanto andrebbe a condizionare il mio stile di vita (lavoro in una ditta che produce e installa infissi quindi un lavoro pesante)?
[#3]
La migrazione dei fili è possibile, soprattutto se non viene ricurvata l'estremità esterna, che ne impedisce l'entrata e facilita la successiva estrazione.
L'eveno non è legato all'infezione, a meno che non si tratti semplicemente di un gonfiore da edema dei tessuti molli che ingloba l'estremità esterna dei fili di K, per cui non è una vera migrazione ma è il tessuto soprastante che li ricopre.
Una volta dominata l'infezione (prima priorità), si deve fare un bilancio del livello di consolidazione dello scafoide (se il polo prossimale non è necrotico).
Se ci sono segni di consolidazione, anche incompleta, si prosegue con immobilizzazione e magneto (molte ore al giorno), sfilando appena possibile i fili.
Se c'è necrosi, si deve rimuovere il polo prossimale e inserire una protesi o meglio una "pallina" costituita da un tendine prelevato dal suo polso (palmare gracile) e inserirlo "a pressione" nello spazio residuo (spaziatore biologico).
Buona giornata.
L'eveno non è legato all'infezione, a meno che non si tratti semplicemente di un gonfiore da edema dei tessuti molli che ingloba l'estremità esterna dei fili di K, per cui non è una vera migrazione ma è il tessuto soprastante che li ricopre.
Una volta dominata l'infezione (prima priorità), si deve fare un bilancio del livello di consolidazione dello scafoide (se il polo prossimale non è necrotico).
Se ci sono segni di consolidazione, anche incompleta, si prosegue con immobilizzazione e magneto (molte ore al giorno), sfilando appena possibile i fili.
Se c'è necrosi, si deve rimuovere il polo prossimale e inserire una protesi o meglio una "pallina" costituita da un tendine prelevato dal suo polso (palmare gracile) e inserirlo "a pressione" nello spazio residuo (spaziatore biologico).
Buona giornata.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 05/07/2012.
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