Cisti polso
Salve egregi Dottori.
Mi trovo qui a richiedere gentilmente una sorta di tabella riassuntiva di tutti i PRO ed i CONTRO di un eventuale intervento per la rimozione di una cisti tendinea e "convalescenza" a seguito.
Premetto che nonostante ne soffra da molti anni, con costanti dolori e limitazioni di movimento, ad oggi ho chiesto solo il consulto del mio medico di base (che tra l'altro ho cambiato due anni or sono) che mi prescrisse una ecografia (e non ricordo nemmeno se l'ho mai fatta.... tanti sono gli anni passati nel mentre!) e mi suggerì, oltre agli antiinfiammatori con somministrazione orale e topica, al ghiaccio da porvi sopra, anche eventuali infiltrazioni per alleviare lo stato infiammatorio. Mi accennò della possibilità di una operazione (io, allora adolescente, mi spaventai e cancellai dalla mente tale proposta!) e del rischio, però, di una recidiva.
Ad oggi mi ritrovo studentessa lavoratrice, che non riesce né a scrivere, né a lavorare (faccio la cameriera in un ristorante.. portare pesi a destra e a manca è il mio principale ruolo..)....
come pensate mi conviene agire?
Mi trovo qui a richiedere gentilmente una sorta di tabella riassuntiva di tutti i PRO ed i CONTRO di un eventuale intervento per la rimozione di una cisti tendinea e "convalescenza" a seguito.
Premetto che nonostante ne soffra da molti anni, con costanti dolori e limitazioni di movimento, ad oggi ho chiesto solo il consulto del mio medico di base (che tra l'altro ho cambiato due anni or sono) che mi prescrisse una ecografia (e non ricordo nemmeno se l'ho mai fatta.... tanti sono gli anni passati nel mentre!) e mi suggerì, oltre agli antiinfiammatori con somministrazione orale e topica, al ghiaccio da porvi sopra, anche eventuali infiltrazioni per alleviare lo stato infiammatorio. Mi accennò della possibilità di una operazione (io, allora adolescente, mi spaventai e cancellai dalla mente tale proposta!) e del rischio, però, di una recidiva.
Ad oggi mi ritrovo studentessa lavoratrice, che non riesce né a scrivere, né a lavorare (faccio la cameriera in un ristorante.. portare pesi a destra e a manca è il mio principale ruolo..)....
come pensate mi conviene agire?
[#1]
Gentile Signora,
la cosiddetta cisti sinoviale del polso (ganglio artrogeno) è un'ernia dell'articolazione del polso.
Conviene operarla se voluminosa o se da fastidio (come nel suo caso).
Se l'intervento viene eseguito correttamente (asportazione completa della "sacchetta" e del suo peduncolo che origina dalla capsula articolare, irrobustimento della capsula con punti di sutura a lento riassorbimento e immobilizzazione del polso per 3 settimane con tutore steccato), in genere l'intervento è definitivo, riducendosi di molto il rischio di una eventuale recidiva (che in linea teorica è però sempre possibile).
E' una decisione che deve prendere lei, ma se le crea fastidio, credo che si tratti solo di decidere quando, non se.
Buona notte.
la cosiddetta cisti sinoviale del polso (ganglio artrogeno) è un'ernia dell'articolazione del polso.
Conviene operarla se voluminosa o se da fastidio (come nel suo caso).
Se l'intervento viene eseguito correttamente (asportazione completa della "sacchetta" e del suo peduncolo che origina dalla capsula articolare, irrobustimento della capsula con punti di sutura a lento riassorbimento e immobilizzazione del polso per 3 settimane con tutore steccato), in genere l'intervento è definitivo, riducendosi di molto il rischio di una eventuale recidiva (che in linea teorica è però sempre possibile).
E' una decisione che deve prendere lei, ma se le crea fastidio, credo che si tratti solo di decidere quando, non se.
Buona notte.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Utente
La ringrazio infinitamente per la celere risposta, Dott Leccese.
Il mio "se" è giustamente legato ai tempi di immobilizzazione e successivo recupero... conosciamo tutti bene l'attuale situazione lavorativa precaria del nostro paese. Purtroppo la mia "paura" è proprio quella di non ritrovare il lavoro, se sono costretta a lasciarlo per così tanto tempo. E l'università costa. Così come la vita.
In ogni caso terrò conto delle preziose informazioni che mi ha gentilmente riferito, e ci penserò su molto bene.
La ringrazio e saluto cordialmente.
M.
Il mio "se" è giustamente legato ai tempi di immobilizzazione e successivo recupero... conosciamo tutti bene l'attuale situazione lavorativa precaria del nostro paese. Purtroppo la mia "paura" è proprio quella di non ritrovare il lavoro, se sono costretta a lasciarlo per così tanto tempo. E l'università costa. Così come la vita.
In ogni caso terrò conto delle preziose informazioni che mi ha gentilmente riferito, e ci penserò su molto bene.
La ringrazio e saluto cordialmente.
M.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8.1k visite dal 22/02/2012.
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