Neuropatia del nervo ulnare
Gentili dottori
Ho gia' sottoposto alla vostra attenzione il mio problema nello scorso mese di gennaio e purtroppo non sono riuscito ad riaccedere al
vecchio account e ne ho creato un altro.
Riassumendo,a dicembre mi e' stata diagnosticata una forma iniziale di neuropatia ulnare al braccio dx,nonostante emg negativa.
Ho eseguito rx polso,braccio e gomito negative
Eco muscolo tendinea del braccio negativa con solo un modico edema della guaina dei flessori del polso
rx e rmn rachide cervicale:verticalizzazione con inversione della lordosi fisiologica riduzione dello spazio intersomatico C7-D1.
I dischi intervertabrali mpstrano lieve alterazione di segnale,di natura involutiva,ma sono indenni da ernie o protusioni.
Ben conservati il canale vertebrale e i forami vertebrali.
ora il punto e': continuo ad avere questi dolori al polso,al gomito al mignolo e all'anulare con lievi formicolii
quando scrivo al pc il dolore al polso aumenta o mi faccio la doccia.
Sinceramente non ho capito nulla,mi hanno visitato qualcosa come 5 ortopedici della mano,ognuno dei quali mi dice una cosa diversa,ma nessuno mi da una soluzione.ho assunto biodinoral,destior,deltacortene,dicloreum,ma nessuna delle terapie sortisce effetto
alcuni giorni fa ho ripetuto l'emg presso un notissimo studio neurologico di napoli,dove l'emg risulta negativo anche stavolta.
i neurologi dicono che nn ho neuropatie del nervo ulnare,gli ortopedici si dividiono tra chi dice che invece ce l'ho e chi non sa che dirmi.
Dicono che il segno di tinel e' negativo(mi sembra si dica cosi),ma non si spiegano perche' ho dolore proprio nella zona dell'ulnare.
Ma non puo' essere una banale tendinite?o potrebbe essere colpa di un edema al polso(che per altro e' emerso dall'eco?)
se il dolore fosse causato dalla cervicale,non dovrebbe irradiarsi dal gomito alla spalla?dal gomito alla spalla non mi fa male
sembra che per gli ortopedici della mano esista solo sta neuropatia del nervo ulnare,adesso mi sa che andro' da u9no generico che ha unan visione complessiva,perche' davvero non so piu' che fare
aiutoooo
Ho gia' sottoposto alla vostra attenzione il mio problema nello scorso mese di gennaio e purtroppo non sono riuscito ad riaccedere al
vecchio account e ne ho creato un altro.
Riassumendo,a dicembre mi e' stata diagnosticata una forma iniziale di neuropatia ulnare al braccio dx,nonostante emg negativa.
Ho eseguito rx polso,braccio e gomito negative
Eco muscolo tendinea del braccio negativa con solo un modico edema della guaina dei flessori del polso
rx e rmn rachide cervicale:verticalizzazione con inversione della lordosi fisiologica riduzione dello spazio intersomatico C7-D1.
I dischi intervertabrali mpstrano lieve alterazione di segnale,di natura involutiva,ma sono indenni da ernie o protusioni.
Ben conservati il canale vertebrale e i forami vertebrali.
ora il punto e': continuo ad avere questi dolori al polso,al gomito al mignolo e all'anulare con lievi formicolii
quando scrivo al pc il dolore al polso aumenta o mi faccio la doccia.
Sinceramente non ho capito nulla,mi hanno visitato qualcosa come 5 ortopedici della mano,ognuno dei quali mi dice una cosa diversa,ma nessuno mi da una soluzione.ho assunto biodinoral,destior,deltacortene,dicloreum,ma nessuna delle terapie sortisce effetto
alcuni giorni fa ho ripetuto l'emg presso un notissimo studio neurologico di napoli,dove l'emg risulta negativo anche stavolta.
i neurologi dicono che nn ho neuropatie del nervo ulnare,gli ortopedici si dividiono tra chi dice che invece ce l'ho e chi non sa che dirmi.
Dicono che il segno di tinel e' negativo(mi sembra si dica cosi),ma non si spiegano perche' ho dolore proprio nella zona dell'ulnare.
Ma non puo' essere una banale tendinite?o potrebbe essere colpa di un edema al polso(che per altro e' emerso dall'eco?)
se il dolore fosse causato dalla cervicale,non dovrebbe irradiarsi dal gomito alla spalla?dal gomito alla spalla non mi fa male
sembra che per gli ortopedici della mano esista solo sta neuropatia del nervo ulnare,adesso mi sa che andro' da u9no generico che ha unan visione complessiva,perche' davvero non so piu' che fare
aiutoooo
[#1]
Gentile Signore,
certamente il suo caso non sarà tra i più semplici, ma converrà su un punto: se non viene fatta una diagnosi precisa, non si può neanche impostare una terapia efficace, che sia medica oppure chirurgica.
Ora, la negatività dell'EMG non è un fatto assoluto, nel senso che non è sufficiente ad escludere una sofferenza del nervo ulnare.
Ma anche posto che ci sia una sofferenza dell'ulnare, questa è al polso o al gomito ?
Quindi, non basta concludere se c'è o meno un problema al nervo ulnare, ma va capita anche la sede in cui eventualmente intervenire.
Potrebbe esserci anche un'altra patologia associata, ad esempio una tendinite al polso, non sarebbe certo la prima volta che questo accade, e le due eventuali patologie potrebbero richiedere due differenti trattamenti.
Ma se non sono riusciti ben 5 specialisti a dirimere questo dubbio, come può pensare che possa farlo uno specialista a distanza che non ha neanche la possibilità di visitarla ?
Concludo dicendo che, in alcuni casi, bisogna "prendere il coraggio a due mani", sia da parte dello specialista che da parte del paziente e tentare una strada, la più convincente tra le tante, sperando di riuscire a risolvere un problema che si trascina da tempo.
Non sempre, infatti, è possibile andare "a colpo sicuro" come tutti noi, medici e pazienti ci augureremmo.
Buona domenica.
certamente il suo caso non sarà tra i più semplici, ma converrà su un punto: se non viene fatta una diagnosi precisa, non si può neanche impostare una terapia efficace, che sia medica oppure chirurgica.
Ora, la negatività dell'EMG non è un fatto assoluto, nel senso che non è sufficiente ad escludere una sofferenza del nervo ulnare.
Ma anche posto che ci sia una sofferenza dell'ulnare, questa è al polso o al gomito ?
Quindi, non basta concludere se c'è o meno un problema al nervo ulnare, ma va capita anche la sede in cui eventualmente intervenire.
Potrebbe esserci anche un'altra patologia associata, ad esempio una tendinite al polso, non sarebbe certo la prima volta che questo accade, e le due eventuali patologie potrebbero richiedere due differenti trattamenti.
Ma se non sono riusciti ben 5 specialisti a dirimere questo dubbio, come può pensare che possa farlo uno specialista a distanza che non ha neanche la possibilità di visitarla ?
Concludo dicendo che, in alcuni casi, bisogna "prendere il coraggio a due mani", sia da parte dello specialista che da parte del paziente e tentare una strada, la più convincente tra le tante, sperando di riuscire a risolvere un problema che si trascina da tempo.
Non sempre, infatti, è possibile andare "a colpo sicuro" come tutti noi, medici e pazienti ci augureremmo.
Buona domenica.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Ex utente
gentile Dottore
Lei ha ragione quando dice che bisogna prendere il coraggio a due mani.
Tuttavia dovrebbe convenire su un punto:il paziente non puo' prendere coraggio a prescindere da tutto.
Il paziente prende coraggio se un medico si mostra sicuro di poter sostenere la sua tesi e la sua terapia su prove certe.
se vado da 5 ortopedici e mi dicono:
"hai una neuropatia del nervo ulnare"
e io rispondo: allora mi operi!
gli ortopedici rispondono: ah no,operarti no,mica siamo sicuri che hai davvero una neuropatia,dal momento che nessun accertamento dimostra la nostra diagnosi,non saprei dove operarti,dove sta la compressione"??
in questi casi non si puo' dire ai pazienti,abbiate coraggio,purtroppo si deve dire:forse non ha trovato ancora uno specialista competente che sappia individuare il problema.
Caro dottore,glielo dico senza nessun intento polemico,qualche volta bisognerebbe dire quello che e' sotto gli occhi di tutti,ossia che non tutti siamo bravi,qualcuno non lo e',qualcuno non e' competente.
allora quando inizieremo a dire che non tutti i medici sono bravissimi e ugualmente capaci,vedra' come i pazienti prendono coraggio.
Lei ha ragione quando dice che bisogna prendere il coraggio a due mani.
Tuttavia dovrebbe convenire su un punto:il paziente non puo' prendere coraggio a prescindere da tutto.
Il paziente prende coraggio se un medico si mostra sicuro di poter sostenere la sua tesi e la sua terapia su prove certe.
se vado da 5 ortopedici e mi dicono:
"hai una neuropatia del nervo ulnare"
e io rispondo: allora mi operi!
gli ortopedici rispondono: ah no,operarti no,mica siamo sicuri che hai davvero una neuropatia,dal momento che nessun accertamento dimostra la nostra diagnosi,non saprei dove operarti,dove sta la compressione"??
in questi casi non si puo' dire ai pazienti,abbiate coraggio,purtroppo si deve dire:forse non ha trovato ancora uno specialista competente che sappia individuare il problema.
Caro dottore,glielo dico senza nessun intento polemico,qualche volta bisognerebbe dire quello che e' sotto gli occhi di tutti,ossia che non tutti siamo bravi,qualcuno non lo e',qualcuno non e' competente.
allora quando inizieremo a dire che non tutti i medici sono bravissimi e ugualmente capaci,vedra' come i pazienti prendono coraggio.
[#3]
Non è affatto detto che si tratti di un problema di maggiore o minore competenza da parte del medico.
non dico, con questo, che non esistano medici poco competenti, ma non mi sento di biasimare un Collega che magari è convinto clinicamente che ci sia una compressione del nervo ulnare, ma che, non suffragato dall'esame strumentale (EMG), non interviene.
Purtroppo, oggigiorno, con l'estremo proliferare dei contenziosi pazienti-medici, i medici hanno grandi difficoltà a operare e assumersi delle responsabilità "alla cieca", se cioè non sono suffragati anche da un esame strumentale che avvalora la loro diagnosi clinica.
Purtroppo, questa situazione viene subìta dai medici e non è stata certo voluta dai medici stessi.
E' chiaro che la subisce anche il paziente qualora si trovi in una situazione analoga alla sua, ma non dimentichi che i tantissimi contenziosi (in sede civile e spesso anche penale), sono i pazienti (e non i medici) a promuoverli con l'avallo degli avvocati.
Questa è la realtà di oggi, che ci piaccia o meno.
Ciò detto, bisogna però anche dire che talvolta alcuni medici, discutendo approfonditamente del caso con il paziente, informandolo sui vari dettagli e sulle eventuali possibilità di insuccesso, possono stilare un "consenso informato" che tuteli entrambe le parti e decidere quindi per procedere con l'intervento.
E' a questo che mi riferivo prima con il "prendere il coraggio a due mani", cosa che va fatta sia da parte del medico che da parte del paziente, non solo da parte del medico (in sostanza, entrambi devono assumersi un certo "rischio" di insuccesso).
Certo, se il paziente se ne esce con frasi del tipo: "ma lei mi deve garantire....", allora nessun medico farà il fatidico passo, per il semplice fatto che in chirurgia nessuno può dare certezze assolute su un determinato risultato, ma solo probabilità, a maggior ragione in un caso così controverso come può essere il suo.
Non so se sono stato sufficientemente chiaro.
Cordiali saluti.
non dico, con questo, che non esistano medici poco competenti, ma non mi sento di biasimare un Collega che magari è convinto clinicamente che ci sia una compressione del nervo ulnare, ma che, non suffragato dall'esame strumentale (EMG), non interviene.
Purtroppo, oggigiorno, con l'estremo proliferare dei contenziosi pazienti-medici, i medici hanno grandi difficoltà a operare e assumersi delle responsabilità "alla cieca", se cioè non sono suffragati anche da un esame strumentale che avvalora la loro diagnosi clinica.
Purtroppo, questa situazione viene subìta dai medici e non è stata certo voluta dai medici stessi.
E' chiaro che la subisce anche il paziente qualora si trovi in una situazione analoga alla sua, ma non dimentichi che i tantissimi contenziosi (in sede civile e spesso anche penale), sono i pazienti (e non i medici) a promuoverli con l'avallo degli avvocati.
Questa è la realtà di oggi, che ci piaccia o meno.
Ciò detto, bisogna però anche dire che talvolta alcuni medici, discutendo approfonditamente del caso con il paziente, informandolo sui vari dettagli e sulle eventuali possibilità di insuccesso, possono stilare un "consenso informato" che tuteli entrambe le parti e decidere quindi per procedere con l'intervento.
E' a questo che mi riferivo prima con il "prendere il coraggio a due mani", cosa che va fatta sia da parte del medico che da parte del paziente, non solo da parte del medico (in sostanza, entrambi devono assumersi un certo "rischio" di insuccesso).
Certo, se il paziente se ne esce con frasi del tipo: "ma lei mi deve garantire....", allora nessun medico farà il fatidico passo, per il semplice fatto che in chirurgia nessuno può dare certezze assolute su un determinato risultato, ma solo probabilità, a maggior ragione in un caso così controverso come può essere il suo.
Non so se sono stato sufficientemente chiaro.
Cordiali saluti.
[#4]
Ex utente
Gentile Dottor Leccese,
Non volevo creare una polemica con lei,quindi mi scuso.
Oggi,ho consultato un altro chirurgo della mano che mediante ecografia ha rilevato:
alla doccia epitrocleo-olecranica il n.ulnare appare deformato a clessidra ad ecostrottura disomogenea come da processo compressivo di tipo dinamico(alla flessione del gomito)
diametro nervoso prossimale al canale cubitale 3,30 mm,diametro nervoso intracanalare 2,70 mm.alle manovre dinamiche si evidenzia modica istabilità anteriore alla flessione del gomito con sublussazione nervosa.Aspetto ipoecogeno del n.ulnare che appare compresso e deformato al canale di cuyon con riduzione del diametro nervoso ed ingrossamento del nervo distalmente alla sede di compressione(diametro nervoso prossimale al canale di guyon di 2,50 mm,diametro nervoso intracanalare 1,30 mm.
Assenza di neo formazioni a carico dei tessuti molli,assenza di versamento intrarticolare.
DIAGNOSI: sindrome del canale cubitale da modica istabilità del n.ulnare e sindrome del canale di guyon a dx.
mi sembra sciocco ormai chiederle una cosa che e' scontata: l'intervento chirurgico con quadro e' inevitabile,giusto dottore?
Vabbe' almeno dopo tanto perigrinare una risposta certa alle mie domande.speriamo bene
Non volevo creare una polemica con lei,quindi mi scuso.
Oggi,ho consultato un altro chirurgo della mano che mediante ecografia ha rilevato:
alla doccia epitrocleo-olecranica il n.ulnare appare deformato a clessidra ad ecostrottura disomogenea come da processo compressivo di tipo dinamico(alla flessione del gomito)
diametro nervoso prossimale al canale cubitale 3,30 mm,diametro nervoso intracanalare 2,70 mm.alle manovre dinamiche si evidenzia modica istabilità anteriore alla flessione del gomito con sublussazione nervosa.Aspetto ipoecogeno del n.ulnare che appare compresso e deformato al canale di cuyon con riduzione del diametro nervoso ed ingrossamento del nervo distalmente alla sede di compressione(diametro nervoso prossimale al canale di guyon di 2,50 mm,diametro nervoso intracanalare 1,30 mm.
Assenza di neo formazioni a carico dei tessuti molli,assenza di versamento intrarticolare.
DIAGNOSI: sindrome del canale cubitale da modica istabilità del n.ulnare e sindrome del canale di guyon a dx.
mi sembra sciocco ormai chiederle una cosa che e' scontata: l'intervento chirurgico con quadro e' inevitabile,giusto dottore?
Vabbe' almeno dopo tanto perigrinare una risposta certa alle mie domande.speriamo bene
[#5]
Gentile Signore,
come avevo ipotizzato questa estate, si tratta di una poco frequente duplice compressione del nervo ulnare, sia al gomito (doccia e.o.) sia al polso (Guyon).
Ora, se clinicamente lei continua ad avere le parestesie o, ancora peggio, se nota un peggioramento della sensibilità del mignolo e anulare, esistono tutte le condizioni per un intervento chirurgico in entrambe le sedi.
A maggior ragione se, oltre ai disturbi della sensibilità, esistono anche deficit motori (facile esauribilità della forza della mano, soprattutto nei movimenti ripetuti).
In questo caso non le conviene perdere altro tempo, in quanto il danno muscolare, una volta instauratosi, richiede tempi molto più lunghi rispetto al danno puramente sensitivo.
Cordiali saluti.
come avevo ipotizzato questa estate, si tratta di una poco frequente duplice compressione del nervo ulnare, sia al gomito (doccia e.o.) sia al polso (Guyon).
Ora, se clinicamente lei continua ad avere le parestesie o, ancora peggio, se nota un peggioramento della sensibilità del mignolo e anulare, esistono tutte le condizioni per un intervento chirurgico in entrambe le sedi.
A maggior ragione se, oltre ai disturbi della sensibilità, esistono anche deficit motori (facile esauribilità della forza della mano, soprattutto nei movimenti ripetuti).
In questo caso non le conviene perdere altro tempo, in quanto il danno muscolare, una volta instauratosi, richiede tempi molto più lunghi rispetto al danno puramente sensitivo.
Cordiali saluti.
[#8]
Ex utente
Gentile dottore,
volevo chiederle un chiarimento.
Il medico mi ha proposto un intervento di neurolisi del nervo,ed eventualmente intervenire sulla doccia dove passa il nervo.
Uno degli ortopedici che ho consultato nei mesi scorsi mi parlo' di trasporre il nervo in altra sede.
l'ortopedico che mi operera' mi ha detto che non vuole trasporre il nervo,ma lasciarlo nella sua sede naturale.
Potrebbe spiegarmi il linea generale quali sono i vantaggi gli svantaggi(Se esistono)delle due metodiche?
grazie
cordiali saluti
volevo chiederle un chiarimento.
Il medico mi ha proposto un intervento di neurolisi del nervo,ed eventualmente intervenire sulla doccia dove passa il nervo.
Uno degli ortopedici che ho consultato nei mesi scorsi mi parlo' di trasporre il nervo in altra sede.
l'ortopedico che mi operera' mi ha detto che non vuole trasporre il nervo,ma lasciarlo nella sua sede naturale.
Potrebbe spiegarmi il linea generale quali sono i vantaggi gli svantaggi(Se esistono)delle due metodiche?
grazie
cordiali saluti
[#9]
La trasposizione del nervo ulnare in sede anteriore è un intervento molto più "invasivo", perchè sposta di molto il decorso del nervo dalla sua sede naturale, ha una durata maggiore, richiede un'incisione cutanea molto più lunga; pertanto, va eseguito solo se strettamente necessario.
La semplice neurolisi, invece, è un intervento più semplice, più veloce, con rischi molto inferiori.
Il punto è valutare se e quanto conviene la trasposizione piuttosto che la semplice decompressione.
Buona domenica
La semplice neurolisi, invece, è un intervento più semplice, più veloce, con rischi molto inferiori.
Il punto è valutare se e quanto conviene la trasposizione piuttosto che la semplice decompressione.
Buona domenica
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 8.1k visite dal 16/07/2011.
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