Svettamento f2 i dito mano dx
Buonasera volevo avere delle delucidazioni sull'effettiva possibilità di ricrescita e sulle modalità di intervento per quanto accadutomi oggi 19/03/2011.
Asportazione porzione radiale apice I dito mano dx. Si osserva clinicamente l'assenza di tessuto cutanea e parte di unghia e matrica ungueale del IV radiale dell'apice del I dito della mano dx. Non deficit. Rdx: non fratture. Mi è stato detto che tra 2 giorni farò medicazione e mi visiterà il primario di ortopedia per valutare un eventuale trapianto cutaneo da avambraccio.Ringraziandola anticipatamente per l'attenzione datami chiedo più delucidazioni possibili grazie, con l'occasione porgo distinti saluti.
Asportazione porzione radiale apice I dito mano dx. Si osserva clinicamente l'assenza di tessuto cutanea e parte di unghia e matrica ungueale del IV radiale dell'apice del I dito della mano dx. Non deficit. Rdx: non fratture. Mi è stato detto che tra 2 giorni farò medicazione e mi visiterà il primario di ortopedia per valutare un eventuale trapianto cutaneo da avambraccio.Ringraziandola anticipatamente per l'attenzione datami chiedo più delucidazioni possibili grazie, con l'occasione porgo distinti saluti.
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Gentile Signore,
attualmente non effettuiamo più gli innesti di cute (a tutto spessore) per coprire i difetti di questo tipo.
Se la perdita di sostanza è minima, si fà guarire il tessuto "per seconda intenzione", mentre se la perdita di sostanza è più ampia, si effettuano dei lembi omodigitali vascolarizzati e innervati, cioè prelevati dallo stesso dito, forniti di peduncolo vascolo-nervoso autonomo, in un unico tempo chirurgico.
Altre volte si adottano piccoli lembi "per scorrimento", che scivolano da una zona più prossimale a coprire una zona più distale.
La scelta del lembo dipende dall'entità del difetto e dal suo andamento (obliquo o trasversale).
Cordiali saluti.
attualmente non effettuiamo più gli innesti di cute (a tutto spessore) per coprire i difetti di questo tipo.
Se la perdita di sostanza è minima, si fà guarire il tessuto "per seconda intenzione", mentre se la perdita di sostanza è più ampia, si effettuano dei lembi omodigitali vascolarizzati e innervati, cioè prelevati dallo stesso dito, forniti di peduncolo vascolo-nervoso autonomo, in un unico tempo chirurgico.
Altre volte si adottano piccoli lembi "per scorrimento", che scivolano da una zona più prossimale a coprire una zona più distale.
La scelta del lembo dipende dall'entità del difetto e dal suo andamento (obliquo o trasversale).
Cordiali saluti.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Utente
Buongiorno dott. Leccese, la ringrazio per la precisione e solerzia della sua risposta,oggi ho fatto la seconda medicazione dopo l'infortunio accadutomi il 19/03, mi ha visitato un'altro medico ortopedico che vedendo lo stato di guarigione in progresso ha escluso l'intervento paventato in precedenza, dicendo che il tutto si ricostruirà spontaneamente. Preciso dopo aver letto la sua risposta, tale intervento era stato previsto con asportazione di parte di tessuto dall'avambraccio e conseguente impianto nel pollice. Risposta la sua che mi fa un pò pensare, forse alla poca adeguatezza di intervento a cui avevano pensato i medici che mi hanno visitato, avendola carpita dalla sua descrizione come ormai superata. Se volesse precisare su tale argomento mi farebbe piacere sapere la sua opinione in merito. Come sempre la ringrazio per la sua gentile disponibilità e mi complimento per questo servizio che date alla gente comune, cordiali saluti Alessandro
[#3]
Gentile Signore,
evidentemente si è verificata la prima delle due ipotesi che avevo prospettato, cioè se la perdita di sostanza è minima si preferisce far guarire il tessuto "per seconda intenzione", cioè in modo spontaneo, favorendo la crescita del "tessuto di granulazione" che poi diventa cicatrice.
In tutti gli altri casi (perdite di sostanza più ampie), la scelta sul tipo di riparazione dipende molto, come le dicevo, dal preciso andamento della lesione ma anche dall'esperienza e dal bagaglio di conoscenze del chirurgo.
Cordiali saluti.
evidentemente si è verificata la prima delle due ipotesi che avevo prospettato, cioè se la perdita di sostanza è minima si preferisce far guarire il tessuto "per seconda intenzione", cioè in modo spontaneo, favorendo la crescita del "tessuto di granulazione" che poi diventa cicatrice.
In tutti gli altri casi (perdite di sostanza più ampie), la scelta sul tipo di riparazione dipende molto, come le dicevo, dal preciso andamento della lesione ma anche dall'esperienza e dal bagaglio di conoscenze del chirurgo.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5k visite dal 19/03/2011.
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