Referto lesioni tfcc e frattura polso
Buongiorno,
premesso che sono stato operato 3 mesi orsono per frattura allo scafoide e che mi rivolgerò nel più breve tempo possibile ad uno specialista in chirurgia della mano, dato il persistere di dolori e ridottissima mobilità del polso dx, mi sono sottoposto ad esame RM con il seguente esito:
"Esiti di frattura di scafoide stabilizzata con osteosintesi a vite.
Reazione sinoviale a livello della scafo-trapezio-trapezoide.
Iperemia midollare dell'osso intraspongioso dell'epifisi distale del radio, del polo prossimale dello scafoide e del semilunare sul versante prossimale da correlare a quadro di conflitto della radio carpica.
Esiti di interessamento posttraumatico capsuloligamentoso della RUD con versamento articolare e dislocazione dorsale dell'epifisi dell'ulna.Tendine estensore del carpo in sede.
Instabilità in DISI per deviazione dorsale del semilunare.
Scivolamento prossimale del grand'osso.
Versamento e reazione sinoviale del complesso TFC in esiti di distacco della stiloide ulnare ed ireegolarità della fibrocartilagine nella porzione ulnare.
Tenosinovite dei flessori a livello del canale carpale."
Qualche Dottore può darmi un quadro interpretativo semplificato della situazione? Che speranze ho di recuperare almeno in parte la funzionalità di questo polso?
Vi ringrazio anticipatamente per la eventuale gentile risposta e in generale per il mestiere che svolgete.
Cordiali Saluti.
premesso che sono stato operato 3 mesi orsono per frattura allo scafoide e che mi rivolgerò nel più breve tempo possibile ad uno specialista in chirurgia della mano, dato il persistere di dolori e ridottissima mobilità del polso dx, mi sono sottoposto ad esame RM con il seguente esito:
"Esiti di frattura di scafoide stabilizzata con osteosintesi a vite.
Reazione sinoviale a livello della scafo-trapezio-trapezoide.
Iperemia midollare dell'osso intraspongioso dell'epifisi distale del radio, del polo prossimale dello scafoide e del semilunare sul versante prossimale da correlare a quadro di conflitto della radio carpica.
Esiti di interessamento posttraumatico capsuloligamentoso della RUD con versamento articolare e dislocazione dorsale dell'epifisi dell'ulna.Tendine estensore del carpo in sede.
Instabilità in DISI per deviazione dorsale del semilunare.
Scivolamento prossimale del grand'osso.
Versamento e reazione sinoviale del complesso TFC in esiti di distacco della stiloide ulnare ed ireegolarità della fibrocartilagine nella porzione ulnare.
Tenosinovite dei flessori a livello del canale carpale."
Qualche Dottore può darmi un quadro interpretativo semplificato della situazione? Che speranze ho di recuperare almeno in parte la funzionalità di questo polso?
Vi ringrazio anticipatamente per la eventuale gentile risposta e in generale per il mestiere che svolgete.
Cordiali Saluti.
[#1]
Gentile Signore,
in effetti il quadro prospettato dal referto della R.M. è piuttosto complesso, ma uno dei punti fondamentali che va charito appena possibile dallo specialista che dovrà necessariamente visitarla e visionare direttamente la R.M. sarà quello del presunto "conflitto" meccanico tra scafoide o radio.
In sostanza, bisogna capire se effettivamente esiste un attrito meccanico tra la superficie articolare del radio e il mezzo di sintesi (vite di Herbert presumo) utilizzato per la frattura dello scafoide: se questo problema verrà confermato, necessariamente dovrà essere rimossa la vite, perchè sennò sarà impossibile effettuare una normale riabilitazione dei movimenti del polso.
Poi restano da chiarire gli altri problemi, in particolare il "collasso" verso il basso del grandosso (capitato) e la instabilità in DISI per deviazione dorsale del semilunare, ma il problema più urgente (a mio avviso) rimane quello del conflitto meccanico.
Cordiali saluti.
in effetti il quadro prospettato dal referto della R.M. è piuttosto complesso, ma uno dei punti fondamentali che va charito appena possibile dallo specialista che dovrà necessariamente visitarla e visionare direttamente la R.M. sarà quello del presunto "conflitto" meccanico tra scafoide o radio.
In sostanza, bisogna capire se effettivamente esiste un attrito meccanico tra la superficie articolare del radio e il mezzo di sintesi (vite di Herbert presumo) utilizzato per la frattura dello scafoide: se questo problema verrà confermato, necessariamente dovrà essere rimossa la vite, perchè sennò sarà impossibile effettuare una normale riabilitazione dei movimenti del polso.
Poi restano da chiarire gli altri problemi, in particolare il "collasso" verso il basso del grandosso (capitato) e la instabilità in DISI per deviazione dorsale del semilunare, ma il problema più urgente (a mio avviso) rimane quello del conflitto meccanico.
Cordiali saluti.
[#2]
Ex utente
Buongiorno Dottore,
pensi che l'incidente che ha causato il tutto è del 24/06/2010, in seguito al quale mi è stata diagnostica solo una frattura dello scafoide (pregressa e in qualche modo riacutizzata mi dissero)e sospetta lesione TFCC niente altro.
Comunque si tratta di un'altro tipo di vite (immagino simile) di cui mi sfugge il nome (mi pareva un acronimo).
Se capisco bene la vite in qualche modo entra in conflitto con il radio?
Ovvero fuoriesce dallo scafoide? Ricordo durante l'intervento di aver avuto questa impressione guardando sullo schermo, ma mi pareva impossibile!
Ho capito bene? Spero di no...
Grazie!
pensi che l'incidente che ha causato il tutto è del 24/06/2010, in seguito al quale mi è stata diagnostica solo una frattura dello scafoide (pregressa e in qualche modo riacutizzata mi dissero)e sospetta lesione TFCC niente altro.
Comunque si tratta di un'altro tipo di vite (immagino simile) di cui mi sfugge il nome (mi pareva un acronimo).
Se capisco bene la vite in qualche modo entra in conflitto con il radio?
Ovvero fuoriesce dallo scafoide? Ricordo durante l'intervento di aver avuto questa impressione guardando sullo schermo, ma mi pareva impossibile!
Ho capito bene? Spero di no...
Grazie!
[#3]
L'ipotesi è proprio questa, cioè che una piccola porzione della vite fuoriesca dallo scafoide (è solo un'ipotesi che deriva dal referto della R.M., ma che va verificata).
L'immagine che lei ha visto sullo schermo, potrebbe essere significatima ma potrebbe anche non esserlo, perchè il profano può vedere una "falsa immagine".
Infatti, all'esterno dell'osso (in questo caso lo scafoide), c'è uno strato di un certo spessore (talvolta fino a 1 mm) che è costituito dalla cartilagine di rivestimento che è trasparente ai raggi X, per cui quella che sembra di fatto una vera e propria fuoriuscita della vite dallo scafoide, non è detto che lo sia (potrebbe cioè essere sì fuori dall'osso, ma contenuta all'interno dello strato cartilagineo, per cui in questi casi và considerata come e fosse all'interno dell'osso).
Solo un occhio esperto può valutare bene questo dettaglio.
Cordiali saluti.
L'immagine che lei ha visto sullo schermo, potrebbe essere significatima ma potrebbe anche non esserlo, perchè il profano può vedere una "falsa immagine".
Infatti, all'esterno dell'osso (in questo caso lo scafoide), c'è uno strato di un certo spessore (talvolta fino a 1 mm) che è costituito dalla cartilagine di rivestimento che è trasparente ai raggi X, per cui quella che sembra di fatto una vera e propria fuoriuscita della vite dallo scafoide, non è detto che lo sia (potrebbe cioè essere sì fuori dall'osso, ma contenuta all'interno dello strato cartilagineo, per cui in questi casi và considerata come e fosse all'interno dell'osso).
Solo un occhio esperto può valutare bene questo dettaglio.
Cordiali saluti.
[#4]
Ex utente
La ringrazio.
Essendo un profano ed essendo passati alcuni mesi dall'intervento (inoltre ero parzialmente sedato =o) ) potrei certamente sbagliarmi,mi pare comunque di ricordarmi che quello strato di cui lei parla sia comunque riconoscibile come leggermente più "bianco".
Chissà se ora sono condizionato dal discorso o meno, certamente mi rivolgerò nel più breve tempo possibile al miglior specialista rintracciabile nella mia zona Genova-Liguria.
Se lei, nonostante la distanza,avesse qualche consiglio in proposito, anche senza fare nomi ma solo la struttura mi farebbe un ulteriore gentilezza.
Certamente dovrò smettere immediatamente di movimentare l'articolazione a scopo riabilitativo e funzionale, giusto?
Anche perchè è stata un'autentica tortura in questi mesi.
Essendo un profano ed essendo passati alcuni mesi dall'intervento (inoltre ero parzialmente sedato =o) ) potrei certamente sbagliarmi,mi pare comunque di ricordarmi che quello strato di cui lei parla sia comunque riconoscibile come leggermente più "bianco".
Chissà se ora sono condizionato dal discorso o meno, certamente mi rivolgerò nel più breve tempo possibile al miglior specialista rintracciabile nella mia zona Genova-Liguria.
Se lei, nonostante la distanza,avesse qualche consiglio in proposito, anche senza fare nomi ma solo la struttura mi farebbe un ulteriore gentilezza.
Certamente dovrò smettere immediatamente di movimentare l'articolazione a scopo riabilitativo e funzionale, giusto?
Anche perchè è stata un'autentica tortura in questi mesi.
[#5]
L'estremo disturbo nell'articolare il polso potrebbe essere proprio un sintomo di quel conflitto di cui si parlava (ma non è detto).
A genova può rivolgersi a:
http://www.sicm.it/dett_centro.html?id_centro=53
Cordiali saluti e...in bocca al lupo !
A genova può rivolgersi a:
http://www.sicm.it/dett_centro.html?id_centro=53
Cordiali saluti e...in bocca al lupo !
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 6.3k visite dal 14/12/2010.
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