Frattura di colles polso dx
Buonasera, il 27/6 scorso ho riportato, in seguito ad una caduta violenta durante un evento sportivo, la frattura di colles polso dx (credo scomposta). La frattura è stata ridotta chirurgicamente il giorno stesso con l'applicazione di 4 fili di K INTERNI ed ingessato. Il 3/8 avrei dovuto togliere il gesso ma a seguito di rx non presentavo la formazione di un "buon callo osseo", di conseguenza ho tenuto il gesso per altri 10 gg ed il 12/8 , senza previa rx, mi è stato tolto il gesso ed i punti che ancora riportavo in seguito all'intervento. I fili di K essendo interni non sono stati ancora rimossi ed il chirurgo che mi ha visitato (differente da quello che mi ha operato dato che l'incidente è accaduto in Francia) crede sia meglio aspettare qualche mese, almeno fino ad ottobre per non traumatizzare troppo le ossa già sottoposte ad un recente intervento. Il fisioterapista d'altro canto consiglerebbe una rimozione veloce in quanto ostacolerebbero il movimento della mano ed il recupero. La mobilità del polso è molto limitata in tutte le direzioni, muovo molto bene tutte e 5 le dita ma ho dei dolori tendinei , anche se non molto diffusi, a livello dell'indice e del pollice, inoltre uno dei fili in particolare ( quello inserito trasversalmente) punge contro la pelle e mi provoca anche dolore osseo. Cosa ne pensate? Grazie infinite.
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Gentile Signore,
se il callo osseo è sufficentemente maturo, i fili di K potrebbero tranquillamente essere rimossi (non è un intervento particolarmente traumatizzante).
Se i medici non si fidano ancora della tenuta del callo esseo, potrebbe fare un ciclo di magneto-terapia, che favorisce la calcificazione del callo.
In particolare, il filo di K che tende a decubitare sulla cute, potrebbe ostacolare la kinesiterapia e quindi il recupero funzionale del polso, che ha la massima importanza e va iniziato il prima possibile, onde evitare rigidità articolari.
Cordiali saluti.
se il callo osseo è sufficentemente maturo, i fili di K potrebbero tranquillamente essere rimossi (non è un intervento particolarmente traumatizzante).
Se i medici non si fidano ancora della tenuta del callo esseo, potrebbe fare un ciclo di magneto-terapia, che favorisce la calcificazione del callo.
In particolare, il filo di K che tende a decubitare sulla cute, potrebbe ostacolare la kinesiterapia e quindi il recupero funzionale del polso, che ha la massima importanza e va iniziato il prima possibile, onde evitare rigidità articolari.
Cordiali saluti.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio molto per la sua risposta. Mi permetto di porle un altra domanda. Se dovessi fare della magneto-terapia come mi consiglia l'approccio:
- presso centro fisioterapico o in casa noleggiando l'apparecchiatura? ho visto tra l'altro che non è molto caro.
- che potenza è consigliata?
- inoltre al momento ho ancora 4 fili di K. Posso comunque farla? di che durata?
Grazie infinite per i suoi preziosissimi consigli.
Saluti.
la ringrazio molto per la sua risposta. Mi permetto di porle un altra domanda. Se dovessi fare della magneto-terapia come mi consiglia l'approccio:
- presso centro fisioterapico o in casa noleggiando l'apparecchiatura? ho visto tra l'altro che non è molto caro.
- che potenza è consigliata?
- inoltre al momento ho ancora 4 fili di K. Posso comunque farla? di che durata?
Grazie infinite per i suoi preziosissimi consigli.
Saluti.
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Certamente gli apparecchi a noleggio sono da preferire, sia per i campi magnetici generati (più potenti), sia perchè può effettuare la terapia per più ore al giorno.
Circa le potenze, dipendono dal tipo di apparecchio (il corriere le fornirà tutte le spiegazioni del caso oppure può chiamare il numero verde e parlare con un operatore).
Cordiali saluti.
Circa le potenze, dipendono dal tipo di apparecchio (il corriere le fornirà tutte le spiegazioni del caso oppure può chiamare il numero verde e parlare con un operatore).
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.9k visite dal 18/08/2010.
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