Ferita lacero contusa al iii dito mano sx
Lo scorso mese di marzo ho subito un incidente con ferita lacero contusa, con interessamento parziale del tendine flessore, del III dito mano sx. Dopo la sutura e la stecca ho iniziato la fioterapia con aggiunta prima degli ultrasuoni e poi del laser ma dopo quattro mesi ho recuperato solo il 30% della funzione del dito. (Non riesco a piegarlo, nel palmo della mano, ed ad arpionare). Durante la fisio il terapista lo piega fino a toccare con il polpastrello la base del palmo della mano e da solo riesco anche a ripetere questi esercizi ma dopo solo una decina di minuti il dito si irrigidisce e non piega più.
Gradirei sapere se riuscirò a recuperare la totale mobilità del mio dito.
Un medico mi ha consigliato di sottoporlo a giudizio di uno specialista in chirurgia della mano e a tal proposito vorrei conosscere eventuali nominativi di medici specialisti nel ramo che operano in basilicata. Grazie
Gradirei sapere se riuscirò a recuperare la totale mobilità del mio dito.
Un medico mi ha consigliato di sottoporlo a giudizio di uno specialista in chirurgia della mano e a tal proposito vorrei conosscere eventuali nominativi di medici specialisti nel ramo che operano in basilicata. Grazie
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Non so dirLe se in Basilicata vi siano chirurghi della mano. Dall'elenco degli specialisti iscritti alla Società di Chirurgia della Mano, come può vedere qui http://www.sicm.it/regioni.html?reg=2 , non ne risultano. Può però cercare nelle regioni vicine cliccando sulla cartina dell'Italia.
Senza averLa visitata e senza sapere quali siano le reali condizioni del dito non è possibile prevedere l'entità del recupero e i tempi: bisogna prima capire quale sia il motivo per cui il movimento non sia completo.
Cordiali saluti
Senza averLa visitata e senza sapere quali siano le reali condizioni del dito non è possibile prevedere l'entità del recupero e i tempi: bisogna prima capire quale sia il motivo per cui il movimento non sia completo.
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD
www.ortopedicoabologna.it
[#2]
Gentile Signore,
la valutazione dell'eventuale danno tendineo residuo, se si tratta di semplici aderenze tra tendine e tessuti circostanti, ecc. va fatta direttamente dal chirurgo della mano.
Però resta indispensabile proseguire con la kinesiterapia attiva e passiva: infatti, da quello che mi sembra di capire, lei ha ancora una parziale rigidità articolare (probabilmente della interfalangea prossimale, cioè l'articolazione che si trova circa a metà del dito).
L'eventuale nuovo intervento chirurgico (sottolineo eventuale, perchè non è detto affatto che esso sia necessario), non può prescindere infatti da una normale escursione articolare (in parole povere: è inutile che la corda funzioni se la carrucola è arrugginita e bloccata).
Non so se sono stato sufficientemente chiaro.
Cordiali saluti.
la valutazione dell'eventuale danno tendineo residuo, se si tratta di semplici aderenze tra tendine e tessuti circostanti, ecc. va fatta direttamente dal chirurgo della mano.
Però resta indispensabile proseguire con la kinesiterapia attiva e passiva: infatti, da quello che mi sembra di capire, lei ha ancora una parziale rigidità articolare (probabilmente della interfalangea prossimale, cioè l'articolazione che si trova circa a metà del dito).
L'eventuale nuovo intervento chirurgico (sottolineo eventuale, perchè non è detto affatto che esso sia necessario), non può prescindere infatti da una normale escursione articolare (in parole povere: è inutile che la corda funzioni se la carrucola è arrugginita e bloccata).
Non so se sono stato sufficientemente chiaro.
Cordiali saluti.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.2k visite dal 02/08/2010.
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