Protuberanza ossea sul polso
Salve, ho bisogno di un consulto in merito ad una protuberanza (in apparenza ossea) che mi è comparsa in gravidanza, forse per lo sforzo esercitato sul polso ogni volta che dovevo alzarmi. La sporgenza interessa il polso sinistro al lato destro immediatamente sotto il pollice della mano e mi provoca dolore quando urta o è premuta contro qualcosa tanto che ho dovuto smettere di portare l'orologio. Ora comincio ad avere difficoltà a tenere in braccio il bambino quando la sua testa preme su quel punto ed inoltre se fletto la mano verso l'interno e la base del pollice tocca l'escrescenza sento fastidio. Nell'attesa di una risposta porgo cordialmente Distinti Saluti
[#1]
Gentile utente, a primo acchito il fastidio da lei lamentato potrebbe ascriversi, vista la sede, ad un igroma cistico, patologia benigna che si produce in seguito ad uno sforzo esercitato con il polso; potrebbe essere di consistenza dura, ma non da essere scambiato per osso. L'ideale sarebbe effettuare una ecografia per valutare esattamente l'origine della lesione. Se fosse un igroma è sufficiente mettere a riposo l'articolazione con un tutore statico, con stecca palmare, per vedere ridurre tale patologia, che in ogni caso, se asportata, può dare luogo a recidive.
Mi faccia sapere l'esito dell'esame.
Grazie
Franceco Mazzola
Mi faccia sapere l'esito dell'esame.
Grazie
Franceco Mazzola
francesco mazzola
[#2]
Oltre all'igroma cistico ipotizzato dal collega...
potrebbe trattarsi ed è tipico in donne appena divenute madri che tengono in braccio il bambino di una tenosinovite stenosante di De quervain.
Comunque può eseguire una ecografia od una visita da uno specilista in chirurgia della mano per maggiore precisione sul quadro clinico.
Saluti.
potrebbe trattarsi ed è tipico in donne appena divenute madri che tengono in braccio il bambino di una tenosinovite stenosante di De quervain.
Comunque può eseguire una ecografia od una visita da uno specilista in chirurgia della mano per maggiore precisione sul quadro clinico.
Saluti.
Dr. Rocco De Vitis
[#3]
Gentile Signora,
se la pressione locale esercitata sulla cosiddetta "stiloide radiale" fà aumentare il dolore, certamente si tratta di un De Quervain: la sede da lei descritta su un lato del polso alla base del pollice orienterebbe proprio per tale patologia, come sottolineava il collega.
Ovviamente la certezza diagnostica non può prescindere da una visita specialistica da parte del chirurgo della mano, che escluderà altre patologie che si localizzano più o meno nella stessa area.
Le terapie per via generale (FANS) o anche locale (pomate, gel o gocce), possono alleviare i fastidi ma in genere solo temporaneamente.
Stessa cosa per le terapie fisiche (laser, ultrasuoni, TENS).
Pertanto, se la diagnosi verrà confermata, lei ha due sole alternative: l'intervento chirurgico oppure una o due infiltrazioni locali di cortisone (è un cortisone ad azione locale, che agisce lentamente col passare dei giorni).
Sono entrambe soluzioni valide, ma ogniuna ha i suoi limiti: l'intervento, infatti, è il solo che garantisce la risoluzione completa e definitiva del problema, ma ha il grosso inconveniente dell'invasività (per quanto molto limitata) e dei tempi di recupero; l'infiltrazione è sicuramente molto più comoda, pochissimo invasiva (si usa un aghino sottilissimo), si fà ambulatoriamente e non in sala operatoria e consente di muovere il pollice e il polso praticamente subito, ma può determinare qualche volta una ricomparsa del problema a distanza di alcuni mesi o anche più tardivamente (sottolineo può).
Spero di essere stato esaustivo.
Cordiali saluti.
se la pressione locale esercitata sulla cosiddetta "stiloide radiale" fà aumentare il dolore, certamente si tratta di un De Quervain: la sede da lei descritta su un lato del polso alla base del pollice orienterebbe proprio per tale patologia, come sottolineava il collega.
Ovviamente la certezza diagnostica non può prescindere da una visita specialistica da parte del chirurgo della mano, che escluderà altre patologie che si localizzano più o meno nella stessa area.
Le terapie per via generale (FANS) o anche locale (pomate, gel o gocce), possono alleviare i fastidi ma in genere solo temporaneamente.
Stessa cosa per le terapie fisiche (laser, ultrasuoni, TENS).
Pertanto, se la diagnosi verrà confermata, lei ha due sole alternative: l'intervento chirurgico oppure una o due infiltrazioni locali di cortisone (è un cortisone ad azione locale, che agisce lentamente col passare dei giorni).
Sono entrambe soluzioni valide, ma ogniuna ha i suoi limiti: l'intervento, infatti, è il solo che garantisce la risoluzione completa e definitiva del problema, ma ha il grosso inconveniente dell'invasività (per quanto molto limitata) e dei tempi di recupero; l'infiltrazione è sicuramente molto più comoda, pochissimo invasiva (si usa un aghino sottilissimo), si fà ambulatoriamente e non in sala operatoria e consente di muovere il pollice e il polso praticamente subito, ma può determinare qualche volta una ricomparsa del problema a distanza di alcuni mesi o anche più tardivamente (sottolineo può).
Spero di essere stato esaustivo.
Cordiali saluti.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 57.7k visite dal 13/07/2010.
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