Fastidio polso/mano destro
Gentili, ho 32 anni e per hobby (anche se ho completato gli studi al conservatorio arrivando al diploma) suono il pianoforte. Dopo aver passato un periodo piuttosto lungo senza suonare, una volta ripreso ho notato una certa difficoltà nell'articolazione e nell'agilità delle dita che ho reputato all'inizio normale essendo fuori-allenamento. Dopo aver ripreso piuttosto regolarmente a suonare però, non ho riscontrato alcun miglioramento e anzi se mi cimento in brani brillanti che richiedono rapidità di tocco e agilità noto una certa "resistenza" e difficoltà con la mano destra, soprattutto nell'uso dell'anulare e del mignolo (mentre nella sinistra non noto nulla di strano) e a fine esecuzione avverto come una "stretta" al polso, come se avessi una fascia che mi stringe al polso. A volte avverto un fastidio che dal polso si estende fino all'incavo del gomito. Inoltre ho notato che se faccio il semplice movimento di chiudere la mano a pugno, le dita della destra sono "legate" rispetto a quelle della sinistra e pure l'estensione della mano, quando la apro per raggiungere tasti distanti con il pollice e il mignolo, mi sembra più difficoltosa con la destra che con la sinistra.
Usando il pc per lavoro ho pensato fosse la sindrome del tunnel carpale, ma l'ecografia non ha evidenziato nulla e i tendini del polso scorrono bene nella loro sede. Tuttavia, il fastidio rimane: pensavo che con un allenamento al piano più regolare la mano si tornasse ad "abituare", ma sembra che non sia così (anzi se mi sforzo per ottenere buoni risultati con brani che richiedono agilità il fastidio si rifà sentire, anche più intensamente).
Vi segnalo anche questo: da qualche anno frequento piuttosto abitualmente la palestra dove alterno esercizi aerobici alla sala pesi. Quando mi alleno con i pesi prendo tutte le precauzioni possibili per evitare danni alla mano o al polso: indosso polsiere per evitare slogature ai polsi e guanti imbottiti per attutire la pressione sulle falangi delle sbarre in metallo da impugnare durante gli esercizi. Mi chiedevo se nonostante tali accorgimenti, questo tipo di attività potesse avere un qualche concorso nei fastidi descritti poco sopra e nella maggiore rigidità che avverto al polso/mano destra (se dovessero c'entrare mi piacerebbe sapere perché sento il fastidio alla mano destra, ma non alla sinistra, visto che durante gli allenamenti uso entrambe le mani).
Esiste una cura per riportare la mano destra alla normalità?
Grazie dell'attenzione.
Usando il pc per lavoro ho pensato fosse la sindrome del tunnel carpale, ma l'ecografia non ha evidenziato nulla e i tendini del polso scorrono bene nella loro sede. Tuttavia, il fastidio rimane: pensavo che con un allenamento al piano più regolare la mano si tornasse ad "abituare", ma sembra che non sia così (anzi se mi sforzo per ottenere buoni risultati con brani che richiedono agilità il fastidio si rifà sentire, anche più intensamente).
Vi segnalo anche questo: da qualche anno frequento piuttosto abitualmente la palestra dove alterno esercizi aerobici alla sala pesi. Quando mi alleno con i pesi prendo tutte le precauzioni possibili per evitare danni alla mano o al polso: indosso polsiere per evitare slogature ai polsi e guanti imbottiti per attutire la pressione sulle falangi delle sbarre in metallo da impugnare durante gli esercizi. Mi chiedevo se nonostante tali accorgimenti, questo tipo di attività potesse avere un qualche concorso nei fastidi descritti poco sopra e nella maggiore rigidità che avverto al polso/mano destra (se dovessero c'entrare mi piacerebbe sapere perché sento il fastidio alla mano destra, ma non alla sinistra, visto che durante gli allenamenti uso entrambe le mani).
Esiste una cura per riportare la mano destra alla normalità?
Grazie dell'attenzione.
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Egr. Utente,
l'attività del pianista richiede agilità, forza, e flessibilità di tutte le articolazioni della mano e del polso. Questi aspetti dipendono dallo scorrimento dei tendini estensori e flessori e dalla condizione delle articolazioni.
La perdita di agilità da lei riportata alla mano destra potrebbe dipendere da una difficoltà relativa di scorrimento dei tendini (flessori od estensori) per una ipertrofia delle guaine tendinee. Questa ipertrofia (aumento di volume) potrebbe dipendere dall'esercizio pesistico in palestra sommato alle altre attività manuali. Altra ipotesi: genesi "articolare" del difetto motorio per fenomeni micro-degenerativi e/o infiammatori.
Prima di passare a cure mediche o fisiche occorrerebbe una valutazione clinica specialistica accurata, un esame RX ed una RM di polso e mano (comparativi di entrambi i lati).
Cordiali saluti,
l'attività del pianista richiede agilità, forza, e flessibilità di tutte le articolazioni della mano e del polso. Questi aspetti dipendono dallo scorrimento dei tendini estensori e flessori e dalla condizione delle articolazioni.
La perdita di agilità da lei riportata alla mano destra potrebbe dipendere da una difficoltà relativa di scorrimento dei tendini (flessori od estensori) per una ipertrofia delle guaine tendinee. Questa ipertrofia (aumento di volume) potrebbe dipendere dall'esercizio pesistico in palestra sommato alle altre attività manuali. Altra ipotesi: genesi "articolare" del difetto motorio per fenomeni micro-degenerativi e/o infiammatori.
Prima di passare a cure mediche o fisiche occorrerebbe una valutazione clinica specialistica accurata, un esame RX ed una RM di polso e mano (comparativi di entrambi i lati).
Cordiali saluti,
Dr. Riccardo Busa
S.C. Chirurgia della Mano e Microchirurgia
Az. Osp./Univ. Policlinico di Modena
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.7k visite dal 23/01/2010.
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