Frattura pluriframmentaria falange con perdita di materiale osseo

Buongiorno,
CIRCA TRE MESI FA A SEGUITO DI SINISTRO MOTOCICLISTICO HO RIPORTATO UNA FRATTURA PLURIFRAMMENTARIA CON PERDITA DI MATERIALE OSSEO DELLA SECONDA FALANGE DEL TERZO DITO DELLA MANO DESTRA, E CONTEMPORANEA LESIONE DEL TENDINE ESTENSORE. LA FALANGE E' PRESENTE SOLO PER L'EPIFISI SUPERIORE (VERSO LA FALANGE DISTALE). IL DITO SI PRESENTA OVVIAMENTE PIù CORTO CON BLOCCO STRUTTURALE E CAPACITà DI FLESSIONE DELLA II FALANGE DI CIRCA 45°. I FILI DI KIRSCHNER UTILIZZATI PER LA SINTESI HANNO CAUSATO UN'INFEZIONE A LIVELLO LOCALE CHE NE HA COSTRETTO LA RIMOZIONE CON MANCATA SINTESI DEI FRAMMENTI E NECROSI DEGLI STESSI. MI DOMANDO QUALI INTERVENTI SIANO POSSIBILI PER MIGLIORARE LA SITUAZIONE ATTUALE:
- DA UN LATO PER RIDARE LA LUNGHEZZA ORIGINARIA AL DITO CHE CONSENTIREBBE ALMENO UN RECUPERO ESTETICO DELLA MANO;
- SE UNA PROTESI OSSEA (CON AUTOINNESTO O ARTIFICIALE) "RIORDINANDO L'ARTICOLAZIONE" (SEMMAI ATTRAVERSO LA CONTEMPORANEA RIMOZIONE DEI FRAMMENTI IN NECROSI) POTREBBE GARNATIRE UNA MIGLIORE MOBILITà;
- DALL'ALTRO SE è POSSIBILE RICOSTRUIRE IL TENDINE ESTENORE PER RIDARE UNA SEPPUR LIMITATA COMPLETA MOBILITà ALL'ARTICOLAZIONE (FLESSIONE ESTENSIONE).
RINGRAZIANDO ANTICIPATAMENTE PORGO DISTINTI SALUTI.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Per darLe una risposta è indispensabile rendersi conto delle condizioni dell'osso residuo e delle articolazioni del dito; e anche della situazione cutanea. Tenga presente che una precedente infezione costituisce un rischio importante per qualsiasi provvedimento chirurgico si possa prospettare. E' quindi necessario che si rivolga a un centro di Chirurgia della Mano: può rivolgersi a Bari alla Clinica di Chirurgia Plastica oppure all'Ortopedia del Miulli, oppure all'UO di Ortopedia dell'Umberto I http://www.asl.bari.it/UnitaOperativa.aspx?Organizzazione=488; in alternativa alla Ortopedia e Traumatologia dell' IRCCS della Casa Sollievo della Sofferenza di san Giovanni Rotondo (FG) http://www.operapadrepio.it/it/content/view/247/527/ ; oppure a Napoli alla Struttura complessa di Chirurgia della Mano del Pellegrini ( http://www.chirurgiamanonapoli.it/ ) o alla Clinica Ortopedica della 2^ facoltà di Napoli o alla Ortopedia del Cardarelli http://www.ospedalecardarelli.it/rep/prestazioni.asp?hw=1&id_reparto=48
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

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Utente
Utente
Le attuali condizioni dell'articolazione della mano possono essere brevemente descritte come segue, escludendo l'articolazione della seconda falange del dito medio le restanti non hanno subito danni rilevanti. Per quanto attiene alla attuale condizione della cute questa si presenta con una profona cicatrice laterale sul dito medio, con epidermide non regolare ma perfettamente sana.
Sono stato in cura presso la clinica Columbus a Roma e successivamente a consultazione presso il Policlinico di Modena, non consiglierei al suo posto la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo in quanto è l'ospedadle dove mi hanno ricoverato di urgenza dopo l'incidente e dal quale mi son fatto dimettere "firmando" per evitare l'amputazione del dito, unica soluzione prospettata in quella sede.
Comprendendo che a distanza una diagnosi e ancor più una prognosi risultano particolarmente complesse anche alla luce delle informazioni date mi interesserebbe sapere se in linea generale è possibile la ricostruzione di un tendine estensore di un dito importante come il medio della mano destra, se questo comporterebbe un aaautoinnesto o se esistono soluzioni sintetiche utili al caso.
Secondo se e qualit ipi di protesi possono essere utilizzate per la ricostruzione attiva di una falange.
Grazie per l'attenzione, distinti saluti
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Infatti, come dice Lei, a distanza non è possibile avere un'idea del dito che possa dar luogo a ipotesi che non siano campate per aria. Non Le avevo proposto Modena perché ci sono centri più vicini, ma se è stato a Modena, sicuramente loro sanno proporLe le cose più giuste per il Suo dito. Il Centro della Casa Sollievo, al di là delle Sue esperienze personali, è il Centro di Riferimento Regionale per la Chirurgia della Mano.
Le articolazioni delle dita non sono protesizzabili. Un tendine può essere ricostruito se le condizioni della cute lo consentono e se è prevedibile un'escursione articolare sufficiente e se tutto ciò alla fine risulta privo di dolore.
Il mio consiglio a questo punto è di rivolgersi a Modena
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Grazie per la sollecita e cortese risposta.
Per quanto a mia conoscenza esistono protesi in pirocarbonio in grado di sostituire attivamente le falangi (compresa quella del pollice nonostante la sua ampia mobilità) e cuscinetti in silicone (MCP / PIP) in grado di sostituire le cartilagini , anche se l'applicazione di entrambe le strutture comporta degli attriti che microplverizzano il silicone con il passare del tempo comportando delle infiammazioni.
Al momento volevo comprendere se sussitono altre tipologie di soluzioni almeno ipotetiche sulle quali informarmi al fine di una piena conoscenza delle possibili alteerrnative.
Detto ciò, intendo tornare a Modena per un nuovo consulto e eventualmente passare per Monza, sede di altra clinica specializzata per la mano.
RingraziandoLa La saluto.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
La mia frase "Le articolazioni delle dita non sono protesizzabili" è inesatta perché ho scritto "articolazioni" invece di "falangi", e di questo mi scuso. Le protesi in pirocarbonio esistono da 10 anni e servono per sostituire le articolazioni metacarpofalangee e interfalangee prossimali; prima c'erano quelle in silicone. Queste protesi possono essere usate in caso di danno limitato alla superficie articolare o poco più. Il problema è che Lei dice "la falange è presente solo per l'epifisi superiore": se di un osso è presente solo l'epifisi distale (vicino all'unghia) vuol dire che mancano tutta la diafisi e l'epifisi prossimale (vicino alla mano). Per sostituire tutto ciò occorrerebbe protesi che rappresenta quasi una falange sintetica. In questo senso va letta la mia risposta.
Concordo sull'opportunità di rivolgersi ai Centri che ha citato.
Ci tenga aggiornati, se vuole
Cordiali saluti
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Utente
Utente
egr. dott. Umberto Donati,
le scrivo per riferirle come da lei richiesto gli ultimi aggiornamenti sul mio trauma. Dall'ultimo consulto al centro della chirurgia della mano di Modena, mi hanno suggerito un intervento con applicazione di FEA con allungamento del dito e a seguire autotrapianto vascolarizzato della prima falange del secondo dito del piede più applicazione alla zona donoatrice di protesi.
Mi domando se altri conoscano o abbiano sunito un intervento simile e con quali esiti.
Cordiali saluti.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
L'intervento proposto è un intervento complesso e delicato, che viene effettuato in pochi Centri.
La Sua domanda "se altri conoscano o abbiano subìto un intervento simile e con quali esiti" resterà senza risposta, prima di tutto perché come vede non è un forum al quale possano partecipare gli Utenti con i loro pareri, e in secondo luogo perché serve poco sapere da un altro come è andato il suo intervento, visto che ogni caso clinico è diverso, ogni paziente è diverso, e i risultati possono essere i più vari per tanti motivi. Le suggerisco invece di chiedere a chi Le ha proposto l'intervento quali siano i rischi e i benefici e quali siano le percentuali di successo e le possibili complicazioni, quali siano i tempi di ripresa, ecc; insomma tutte le domande che Le sono venute/verranno in mente, perché solo lì Le possono rispondere in modo specifico per il Suo caso.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti